Critica Sociale - Anno XXII - n. 13 - 1 luglio 1912

CRITICA SOCIALE . 203 quistati dai «gruppi»; chè dei gruppi si compone la classe; la quale non marcia nella storia ·su una sola /'.onte; e_i gruppi d'avanguardia, che riscuo– tono il premio al valore, sono stimolo agli altri ç spianano loro il sentiero. . ~ n_ef!pure troppo si arrovella perchè 'manchi o intiepidisca la fede: la fede animatrice la mistica fede prodig_iosa nell'a1 di là socialista' sull'ajuola terrestre. Si contenterebbe di una convinzione di– screta ~-ragionevole. Non forse ciò che ancora -fa. n?marsi « la f~de >i ~ se non è superstizione, mirag– gio, vano, desiderio, perversione, soggezione, viltà tutto ciò che il socialismo condanna e svelle dai cuori meglio che nol facciano cento {iloso[ie - no_n.forse_ la. moderna fede intelligente è felice in– . tuiz~o~e di ciò che è possibile e degno·, che suscita e dirige la volontà, che la ragione spiega e con– trolla, e l'emozione accompagna? Sopratutto questo socialismo vorrebbe l'azione; alla quale le direttive app"rossimativamente migliori · segna e, occorrendo, corregge l'esperienza, buona q.mmonf!rice. E_ la gara 1ecide i dubbi, e assegna i pr~mii e le riprovazioni, senza i dogmi e le sco– munirl;ie.. .., che sono per l'appunto l'appannaggio ·d~lla tremu(a fede - sopratutto quando ha comin– c~alo a _dubitare di sè. E, se l'azione esistesse, fer– vida,. d_iftusa, . costante, quanti litigi evitati, quante soste_ risparmiate a noi e letizie agli avversarii co– muni! Perocchè - · ben sentenzia il Colucci - « l'atto è la novità, la creaiione, la fonte del di– namismo nel mondo; la. vita è un intreccio di atti è_ il trionfo del f<f,tlosul nulla». E, se l'atto fecond~ si presta, poc_o imp~rta a noi se. lo muova la fede o una concezione etica della società se sia anima •o concetto, cuore Ò ~ervello, sentime'nto o filosofia, IJ'~ezzo ~ mèt~, anelito o storia. Purchè, in e[letti, si presti. E in esso e cla esso - non viceversa - lroviamo e traggiamo la fede. Questo piccolo· buon. socialismo anche non cu– ri.nmo cli nppurare se sia vecchio socialismo o n!-'-ovo, o cli mezza età. Certo sarà clei suoi gio~ni; si. adatterà, come può, all'ora del tempo e alla non sPmpre _ ~alce stagio~e. P_urchè sia socialismo ope– ro~o ,~ stncero, ~d in_telligenle quel tanto che per noi s intende e si può. Qualche correzione faranno - perchè no? - i nepoti e la storia. E qui almeno ci sembra di consentire con Tullio (:olucci e che egli consenta con noi. Delle deri– l'etzi?ni teoriche, del pensiero degli antenati, non frtcciamo tm <'onlo eccessivo e sut.erstizioso. Per cliscer!ier,e la st,:ada ci guardiamo datlorn·o; spesso ne ~hiediamo ai passanti. Ci assiste la jiducia bo– naria che, anche per sentieri diversi, purchè con– Pergenli, ci si avvicini alla mèla. « Amale, è fa~e poi quel che vi aggrada», racco– n:anda_va.Ag_6stino. No_n·è questa anche un po' la [iloso[ia 1 amico Colucci, del tuo determinismo inde– te_rminista·:cse h_o b~ne appreso), di questa, voglio dire, tua jilosofia di tutte le filosofie del vecchio e nuovo socialismo? FILIPPO TURATI. Prossimamente: I problemi più vitali ed urgenti 1lell'edilizia popolare in Italia, II. I 11roblemidel• l'attuazione, di GIULIO CASALINI. · Pres~o la Libreriia Edit1·ice SJcialista "Avanti!,,, Mi• lano, via S. Damiano, 16: Chi voterà e come si voterà ? Commento splicativo allanuova leggelettorale teste votata dalParlamento. Pag. 32. Cent. 10 (Per almeno 50 copie, sconto 30 °lo)- PER UHA NUOVA conlEHZA TEORl[A DEL SO[IALISMO Il so~iali~mo d'oggi deve rivelare se stesso; dire, senza timori e senza _iattanza, a sè e al mondo, che cosa esso è, eh~ cosa vuol ~ssere, che cosa può es– sere; tradurre m volontà di consapevole vita l'esi– genza elementare del suo essere, in aureola di bel– lezza J?Orale l'incerta ed insincera sua esistenzp; trarr_e msomma,_ da una nuova e più sicura coscien– za dt sè, la ragione e la forza del suo rifiorimento È possibile tutto ciò? È possibile del socialismo· una nuova si~tetica, cosciei:iza rifl:ssa; e per ess~ la trasformazwne duna esistenza, che si continua per inerzia, in una vita, che si viva per volontà e consape:'ol~zza d'impulso? È possibile la rifusione e la proiezwne della sua anima' in un nucleo d'idee che più e meglio interpreti la sua vita odierna· eh~ ne fissi, in sufficiente stabilità di linea e ne 'con– tenga, il vago fluttuare e l'inavvertito 'errore· che ' sia. quasi la s~a nuov~ « cos_çienza teorica »; più che merle teoria, pensiero vissuto cresciuto dal– l'inle_~o, schi~ttame11te e. liberame~te espresso? È possibile, oggi, dalla complessa tormentosa vicenda delle cose e delle idee, attraverso la quale la storia del ~ocialismo è _parsa precipitare dall'ideale senza pratica alla prallca senza ideale, raccoo-liere e in– tesser le fila d'una nuova e più viva· co1~cezione so– cialistica? È possibile la rinascita, nell'idea e nel fatto? Rinascita qui vuol dire· rinnovamento. Vuol dire salvare - di fra i brandelli di estinte metafisiche e gli squarci di sogni tramontali, e gli echi di su~ perate concezioni economiche, onde' sembra com– P?rsi il socialismo d'oggi, quasi immortale super– stite ~i _sest~sso - tutti i germi di vita nuova, tutte le scmt1lle d1_nuove fiamme; e potenziarli, e ravvi– ViJrle; ed aggrnngervene ancora; e trarne nuovi svi– luppi e nuove accensioni, e consenso d'intellelli e sollevazione di coscienze ... Il passalo è passato, e non rinasce più. Ma l'avve– nire, ch'è perennemente nuovo, può, in altra luce ed in mutale spoglie, continuarlo, con' vigoria di p~ssione e d'attività feconda. * ** Il socialismo deve essere oggi la sintesi e il su- peramento di tutte le sue forme. _Obbiettiyo _in Marx: risult~lo d'una legge econo– mica ed ms1eme mèta cosciente del proletariato: frutto d'una geniale integrazione di determinismo e d'indeterminismo, esplicantesi nel processo della prassi arrovesciata; divenuto, nel positivismo, este– riorità meccanica, deterministica: certezza scienti– fica in ~u_ogoe con funzione di fede; distrutto poi, dalla critica, come certezza; dal sindacalismo, affer– malo e superato come fede, come interiorità come volontà in funzione del mito, con deposito di 'realtà come prodotto d'indeterminismo catastrofico· ritor~ nato, nel riformismo, per difetto di critica ~d una est~riorità quasi positivi_stica, ma priva di' certezza e d1 fede, decaduta, frazionata: donde - indetermi– nismo goffo, sonnolento, scettico, inconscio - si d~sfrenaro!l~ le piccole volontà utilitarie, gridandosi d1spensatr1ci e padrone dell'avvenire; - si trova oggi, muto e dolorante, dinanzi al problema del proprio essere, senza potergli sfuggire e senza sa– perlo affronl~re, ma solo girandogli d'intorno ... Che cosa più resta del socialismo? Che cosa vivrò, che possa ancora chiamarsi socialismo? La fe~e utopistica, sogno di visionari, fu violenle– me11te dissolta da Marx. La fede storica, che Marx divulgò - non tòcca dal revisionismo tedesco este– riore e·_ l?e~anle - fu _sgretolala dalle esager'azioni ciel pos1l1v1smo meccamco, polverizzata cl:-illa critica

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