Critica Sociale - Anno XXII - n. 5 - 1 marzo 1912

CRITICA SOCIALE 73 Il socialismo riformista non è la dottrina del ca– pitalismo. Noi riconosciamo che la lotta delle classi è pur sempre uno dei massimi propulsori del pro– gresso civile in regime borghese. Solo, a noi parve, e ancor pare, che, per lo sviluppo dei moderni reg– gimenti industriali e democratici, quella lotta, prov– vida e fatale, possa assumere forme sempre più civili ed avvantaggiarsi di progressive transazioni ed intese coi ceti più avanzati e moderni della bor– ghesia. Ma questo, per verificarsi, presuppone una condizione: presuppone che la borghesia queste in– tese agevoli dal. canto -suo; presuppone l'esistenza . di una operosa e tenace democrazia di Governo, che oppugni, insieme a noi, tutte le forme di pa– rassitismo, di militarismo, di reazione sociale. È l'abdicazione di codesta democrazia, che ci sforza, nostro malgrado, a scostarci da lei, per n– manere noi stessi .. Appunto e soprattutto perchè fummo e siamo riformisti. I rivoluzionari, dall"at– tuale situazione ·politica italiana, culminata nelia guerra africana, non hanno argomento cli delusione e di sdegno: nulla essi hanno sperato, nessun ac– cordo hanno creduto possibile, a nessuna conci– liazione, neanche transitoria, hanno mai dato la speranza e l'opera loro. Delusioni del colonialismo. Bandiera, traffici, emigrazione. " L'Italia, nazione povera.... " La politica coloniale, proseguita con le armi, ha dato a nazioni ben altrimenti ricche ed allenale, alla stessa Inghilterra, alla Francia, alla Germania, i più crudeli disinganni. L'esperienza ha sf:3tato da un pezzo l'antica ill_usio~e che il c?mmer~10 segua la bandiera. E l'em1graz1one non s1 è mai adattata a lasciare le sue vie naturali, per inalvearsi nei ca– nali artificiosamente scavati dalla spada e dalla mi– traglia. Ma, se le nazioni più forti, che ho ram– mentate, poterono tuttavia s1;1perare le diffi.coltà ed i disastri della violenza colomale, senza sprofondare nel baratro il loro interiore progresso democratico; ben altro è il caso dell'Italia, nata ieri a nazione, tuttora nel delicato periodo dell'adolésce!1za econo– mica e civile. (Interruzioni - Commenti). Sè l'Italia nazione relativamente ancor povern .. , Voci. Noi'... No! (Proteste vivissime - Rumori prolungati). . . . . . . Una voce. Viva l'Italia! (Applausi vivissimi alla tribuna della stampa e nell'aula).. . Voci. Basta! Basta!. .. (Rumori prolungati). Voci. Parli! Parli! TURATI. Non mi spiego l'irritazion_e dell'Asse~– blea e l'improvviso t~mul~o. Pare ·s1 creda eh I<? abbia diffamato l'Italia, ripetendo quel che tutti sappiamo, quel che cento libri hann? dimostrato, che essa non saprebbe competere oggi anco_ra colle nazioni più potenti e più ricche. Po_sso aggmngere, se si vuole, qu~l che purt san tu_t~1:che, al para– gone, la· Turchia è cento vo~te pm povera. ~a_ la realtà non si muta colle frasi, colle acclamaz10m e colle proteste. . . L'Italia, dissi, malgrado . 11 suo recente _meravi– glioso sviluppo - che perciò è ';In ver:o dehlt<? ten: tar di arrestare, imp~n_en~ole nschi mternaz10nah e gravami di spese m1htar1 che non potr~bbe ~ap– portare senza esinanirsi, e _che.pu~~ oggi,, tut~1 lo ammettete, si renderanno mev1t~b1l~ - l_ Itaha è ancora una nazione acerba e qumd1 relativamente povera. (Rumori). CALDA. Questo lo ha sempre detto Nitti ... (Ru- mori - Proteste). . Voci. No! No! • • li TURATI. Tant'è che, sempre, fino a ieri, a e più urgenti, più legittime esigenze della scuola, della tutela del lavoro, d'ogni provvidenza civile, ci sentimmo opporre dal ministro del Tesoro le inesorabili necessità del bilancio. Talvolta si trat– tava, per gli scopi più nobili e più santi, di poche migliaia o centinaia di lire. Solo per la guerra ci siamo ad un tratto svegliati miliardari, solo per la guerra ci si apersero gli inesauribili tesori di Gol– conda, e ìl Pàttolo, il fiume dalle ondè d'oro, è dilagato su di noi (Rumòri). Lasciavamo <1ndare alla malora servizi pubblici fondamentali, e larga– mente redditizi, come quello dei telefoni, ricusan– dogli o. lesinandogli le più modeste e indispensa: bili anticipazioni. E parve -~lra_no <:he, 1:1en_tresi trascuravano così i monopoln già es1stent1, s1 pen– sasse a crearne uno nuovo, e assai meno promet– tente come fonte di redditi, nelle assicurazioni della vita. Ma la guerra, premeditata, forse h3: c~iarito anche questo: si voleva, e del resto fu d1c~iarat<?, « finanziare » largamente lo Stato. Per quah scopi? Al mulino rivoluzionario! Qtesla china, onorevoli ·colleghi, ~ estremamente pericolosa. Seguirvi per questa via, s?re~be, )o ri– peto un'ultima volta, sconfes~are <?gm r_1form1smo, portare fiumi d'acqua al mulmo nvoluz1onar10. Per questo, onorevoli colleghi, sia~o contro di voi; per questo, incuranti delle mutevoli aure popo– lari, sicuri della giustizia del l~mpo e delle _cose, trepidi anzi che l'avvenire no~ c1 dia lr<?ppo più ra– oione che non vorremmo noi stesst, siamo contro fa guerra, contro il ·Governo che la iniziò e la cui permanenza al potere tende a perpe~uarla,. contro , la situazione politica attuale, che senl~amo d1~astr<?– sa alla patria. Per questo, pur dol~nll 1 non ci_p~rt: tiamo di separarci anche da . anl1clu e canss1~1 amici, coi quali tante ba~taghe avemi:no com!1m. Assai peggio, assai pegg1<? sare~be, m quesl ora angosciosa, separarci da no_1stessi, dalla nostr? co– S?ienza politica, rinne_garc il noslr<? pa~sato, rmun_– ciare al nostro avvemre! (Applausi all Estrema Si– nistra ~ Rumori vivissimi sugli altri banchi)._ L'invasione .... della Libia ci costringe a rimandar:~ vari articoli ai prossimi numeri: f7:a ess_i, qualcuno gia_ aspettante da settimane, come A~1me 1n tonaca di E. CARRARA· L'anima e l'evoluzione secoI_Ido Berg– sòn di E. M~RCHIOLI, e il séguito di Mezzadria ~ h:i--ac– ciantato in Romagna di A. GR/\ZIADEI. Ne chiediamo scusa agli amici collaboratori. . . Abbiamo, fra t' altro, in composizione un n~tevole studio di ALESSANDRO SCHIAVI sullo" sperimento eritreo,, e i due primi anelli - Socialismo e fil(!sofì.~ e . La filosofi.a di Marx - di una collana di a7:tic?lt del valoroso TuLLIO Co Luce,, che ci sembrano, a g~udica?·n~ da questi es01•dii,del più alto int~r~sse per _glist1:'diosi. Argomenti e svolgimenti, ai quali il breve indugio non scemerà certamente valore. La C. S. LI FILOSOFIA DEL NAZIONALISM Georges Guy-Grand ha pubblicato un interessante libro - Il processo contro la democrazia (') - in cui tratta largamente dell'attacco diretto dalla de– stra e• dalla sinistra, con argomenti divergenti nelle fonti ma convergenti nei loro effetti, da avversari egualmente decisi, contro la democrazia. « Anti-demo– cratici dell'Action française o dell'antico Mouvemenl socialiste teorici nazionalisti e teorici sindacalisti, oggi alleati quasi su tutti i punti, fanno del regime (I) Le proc~s de la délnoc,·atle. - Blbllothèque du Mouvement so– cia! contemporatn, 1911. Llbralrle A. Colln, Parls (fr. 6,60).

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