Critica Sociale - Anno XXII - n. 5 - 1 marzo 1912

CRtTlCA SOClALE democratico una critica serrata, inoisiva, implacabi– le ». Ed è appunto degli argomenti addotti daJ,Je due parti e della loro critica che si è lar?amente occupato il Guy-Grand nel suo notevole stud10. In due volumetti ulteriori, l'autore ha studiato distintamente i due sistemi, nazionalista e sindaca– lista. Riserva,ndoci di parlare in altra occasione del primo libro e del b11eve e succoso_ studio sulla. fil?,– sofia sindacalista ci fermeremo oggi su quello, d1 pm grande attualità: che tratta della filosofia naziona- lista (I). . Fu il colpo di fulmine della « rivoluzione dreyfu– sista », che indusse una parte di ·1ettelfati e intellet– tuali francesi a studiare il regime politico, credendo di scoprirne le tare nei suoi fondamenti e cercando il rimedio in una costruzione ideologka ,molto coe– rente ed ,armoniosa, nel ritorno alla- monarchia tra– d·iziona.Je; mentre- un'altra parte trasse dalla famosa affaire « un sogno strano, ascetico e potente: il mito della rivoluzione sociale ,e ,dell~ sciopero g;e~~r~le ».( Questa fede politica, nazionalista, che c,ons1s_tenel riconoscere I.a rigorosa necessità della monarchia -nel– la Francia contemporanea e che costituis,c,e propri,a– mente il « nazionalismo integrale », non è comune a tutti i nazionalisti: Un Barrès, per ,esempio, np-n è ancora stato toccato dalla gr.az- ia, con grave scandalo del Maurras. Ma, quali che siano le supersti!Ji di– vergenze politiche, un punto è comune a tutti i na– zionalisti: la preoccupazione esclusiva dell'interesse francese, che domina ogni altro sentimento e che di– soiplina il pensiero e l'azione. « Un vero -nazionalis!.a - dice il Manif.esto deHa Scuola - pone la Patria i!nnanzi tutto; egli concepisoo, tratta, risolve, dunque, tutte le questioni nel loro rapporto coll'interesse na-· ziona!,e ». L'interesse .nazionale: -ecco, per i pensatori naz-io– naListi, la realtà suprema del nostro tempo. Bisogna difenderlo « con tutti. i mezzi». Non bisogna aver rapporti con le nazioni strani,ere, con le -società più .va'ste, coli'« umanità», se non nella misura in cui l'ìn– teresse nazionale non sia compromesso. Anche le -idee non devono essere accolte che attrav-erso questa lente ottica, e, se esse contrariano l'interesse nazio– nale, per quanto ·g,enerose esse sembrino, sono false; sono deUe cc nubi ». Nube la verità e l'errore in ma– teria di fede religiosa,. se I.a critica razionalista deve arrivare a uccidere in Francia il cattolicismo, una delle. colonne della ,sua grandezza tradizionale; nubi la liibertà, l'eguàgli'anza e la. giustizia, questi « falsi ·dogmi» del 1789, se queste iç!ee disorganizzano ,le in– telligenze francesi e distruggono la grandezza fr:m– cese coll'anarchia che creano nei cervelli e nello Stat~; nub.i i-I diritto, la coscienza, il li°bero esame, se queste invenzioni « protestanti J>° impediscono - ad un Governo di affermare fortemente la sua autorità all'interno e il suo prestigio all'estero. La democrazia, per il suo principio e 1a sua man– canza ·di organizzazione, non può difendere eccel- 1,entemente questo interesse nazionale, non può nem– meno volerlo -energicamente ed esclusivamente; solo la monarchia tradizionale, chiamata e preparata me– diante il nazionalismo integrale, sa guardarsi dalle dannose chimere della fraternità dei popoli e difen– dere e accrescefe il patriottismo nazionale. · (I) GuY-GRAND: La pMlosophie nationall,ste; eteeeo autore: La pldldsophie sy,ìdtcaUstè. - Parie, Bernard Grasset, edlt., 1811 (2 fr. ciascun ·volume • « Gettare la certezza in pasto all'intelligenza, dm– pedire all'-individuo ~-i ess:ere l!n naufra_go, legandolo strettamen-te alla sene dei suoi antenati e _a _un ~at? cantuccio di terra, sostenendolo mediante, 1st1tuz1~m, fissandolo il più possibile ·in un mesti,ere eredita– rio ,eoco il mezzo di riparare il ma!,e che. ha fatt(! la ~riti,ca, di dal'e all'individuo una disciplina, e d1 r<icostituire dei quadr,i socia!~ che ~nde,ranno alla socie1tà la figura di un orgamsmo agile e compren~ sivo, dopo lo sfa~allamen_to di. idee :e la polve~ d1 atomismo in cui ,1errore r1voluz10na.rw aveva lasciato la ,niaz,ione». Ed è perciò che tanto i logici e i dottrinari intel– lettuailisti del nazionalismo, come Lasserre, Maur– ras, ecc., che si dicono positivisti, discepoli di Taine e Gomte, e -si richiamano alla esperi,enza e alla scien– za; quanto •i letterati del partito, come Barrès, Bour– get, ecc., denigratori sistematici dell'inteJ.ligenza e apologisti dell'.inconscienza, dell'istinto, deHa volontà; si accordano nel combattere i.J g,ermanesim-0, la filo– sofia delle Uruiversità, il Kanti-smo e il suo spirito << mi.Uennario » e « fanatico », tutte le idee che non son.o francesi, i nemici, non. solo deH'a.n.ima, ma an– che della forza e della grandezz,a francese. •Tra que– sti, particolarmente quelli che I'Action-_!7:ançaise chi~– ma i cc quattro· stati confederati »: semiti, protes-tanti, massoni, metèci; gli elementi perturbatori deIJa na– zionalità fl."anc,ese, gli eJementi distrutto-ri dell'unità, i nemici deLl'interesse francese e i forieri dell'estero.· Colla loro ambizione, co.Jle loro dottrine, colle loro manovre, essi corrompono la realtà storica francese,. f.anno perdere alla Francia il s·enso dei suoi interessi, la ubbriacano di « nubi » cosmopolite e umanitarie, che non servono se non i loro interessi di minorenze conquistatrici e strettamep.te solidali. Cont~o di lo·r~ occorre dunque r.eagire ,energicamente, r1ducendoh all'impotenza, alla loro proporzione di minoranze, mediante una legislazione risolut.amente into,llerainte a loro riguardo. Per riconoscer!') gli Ebrei, a cui app,lioare queste sanzioni di eccezione, Maurras pro– pone di verificarne la circoncisione! E come essi combattono il protestantesimo, ma– nif;stazione del cristianesimo· sregolato e principio stesso dell'anarchia, i· nazionalisti vogliono elimi– nato il cristianesimo puro, di ess·e-nza ebraka, il cri– stianesimo dei profeti, degli schiavi, dei poveri pe– scatori, di tutti gli -oppressi e di tutti i v.\sionarl, il cristianesimo del Vangelo non rettificato daJ.la ra– gion.e. Questo cristianesimo, dice Maurras, è odioso. È il_ipa:r,tito ,dei peggiori nemici della specie. È 1~ •filosofia della sensibilità pura, e barbara. ln,vece, _essi difendono il cristianesimo cattolico, in cui cred'ono tanto i nazionalisti credenti quanto gli atei wnfessi, perchè è la religione tradizionale della Francfa, l,a soluzione particolare che han dato al grande pr-0- bl,ema !,e nazioni di razza latina; pe.rchè, ·per i na– zionialiisti credenti, è la verità rivelata, La certe-zza suprema; per gli atei confessi, da un punto• di vista umano, è la più meravigliosa disciplina che· abbia saputo contenere gli istinti dell'uomo; sopratutto però, dal l·ato politico e morale, perchè, in mezzo alla dissoluzione contemporanea, il cattol4cismo porta un principio di ordine, di gerarchia, •Sicchè un mis– credente come Maurras può inchinarsi davanti alla Chiesa perchè essa è « il tempio delle definizioni del dovere». Cosi I'Action françai,se • . è dal lato del cattolicismo più int11ansigente, più romano, più vigorosamente ostile al secolo. Éssa è senza pietà per -gli abati mo•

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