Critica Sociale - XXI - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1911

374 CRITICA SOCIALE liberali ai fini della loro politica. Ma, come al Bi- smarck non riuscì di legare permanentemente l'as- sociazione lassalliana alla propria politica, lo stesso capitò ai liberali colle loro Società operaie. Oneste Società operaie, antilassalliane, costituitesi in Fede- razione (Verband der deutschen Arbeitervereine) nel Congresso operaio di Francoforte del giugno 1863, a poco a poco si staccano dall'influenza di Schultze Delitzscli vengono via via conquistate a una poli- tica veramente operaia, e fanno un deciso passo verso sinistra al Congresso di Stoccarda del 1865, spinte a ciò dal contegno dei deputati liberali alla Camera, soprattutto nelle questioni operaie. Anche Bebel era membro di codeste Società fin dal loro primo periodo; in lui la fede socialista non fu effetto di una impulsività del sentimento, ma il prodotto dello studio, del ragionamento, dell'espe- rienza, del lavoro. Nel 1861 era entrato nella Società di perfezionamento professionale di Lipsia, ove egli fu ben presto eletto nelle Commissioni, divenne pre- sidente o segretario e si affermò come oratore. Ma egli allora prende posizione contro i socialisti e nel 1862, discutendosi nella Società la questione del suf- fragio universale, che- era un postulato dei socialisti, sostiene l'opinione, adottata da molti operai che si preoccupavano sopratutto della diffusione della cul- tura, che la massa operaia non fosse ancora matura per l'elettorato. Fu partecipando ai Congressi ope- rai che egli 'si convinse del proprio errore e, da avversario, diventò sostenitore fervidissimo del suf- fragio universale. Certo, noi sarebbe diventato tanto presto, se Lassalle non avesse agitato fin dal 1863 la bandiera del suffragio, guadagnando alla propria causa una piccola ma devota e convinta schiera di operai. Bebel stesso afferma di esser giunto a Marx — come, del resto, quasi tutti i socialisti tedeschi di quel tempo — attraverso a Lassalle, del quale aveva letto le opere per poter sostenere la polemica con- tro i socialisti. Gli scritti di Lassalle erano diffusi fra gli operai tedeschi assai prima di quelli di Marx e Engels. Solo nel 1869, in carcere, Bebel studiò il 1° volume del Capitale. Il Manifesto dei Comunisti e gli altri scritti di Marx e Engels vennero a cono- scenza del partito intorno al 1870. Il primo scritto che Bebel conobbe di Marx fu l'indirizzo inaugurale per l'Internazionale, che egli lesse nel 1865. Nel 1866 aderì all'Internazionale. La conoscenza fatta di Liebknecht doveva accele- rare la sua evoluzione verso il socialismo. Per opera di Bebel e di altri si preparò, appunto, quella radi- cale rivoluzione nelle idee delle associazioni operaie, lino allora dominate dai liberali, che, affermatasi, nel 1867, al Congresso operaio di Gera, nel quale Bebel fu elette; presidente della Federazione, trionfò al 5° Congresso di Norimberga (1868), dove il Verband accettava il programma dell'Internazibnale e delibe- rava di aderirvi. • Contro questo nuovo movimento socialista interna- zionalista, si rivolse allora la guerra che i lassalliani iiveisim mossa alle Società liberali. Poco dopo, però, i colpi di Stato della SChweitzer e la sua equivoca politica dittatoriale allontanarono dalla Federazione lassalliana alcuni nomini, che entrarono nelle file \ lersarie. Il Congre—,. lassiilliatio di Barinen-El- berfeld nel 1869 limitO i poleri dello Si.liwcitzer; e il nuovo suo colpo di le,ta, merci, il quale, colla com- media della fusione del Vere in coi Circoli secessio- nisti della Hatzfeldt, presieduti da Mende, egli tentò di rimettere in vigore il vecchio statuto, che gli dava la dittatura, suscitò la ribellione dei soci più intelli- genti, come Bracke e York, che si dichiararono pronti ad una fusione cogli avversari. Un Congresso generale del partito socialista venne convocato, .d'ac- cordo con questi, ad Eisenach il 7 agosto 1869. Al- l'ordine del giorno erano l'organizzazione e il pro- gramma del partito, i rapporti coll'Internazionale, l'organo del partito, la fusione delle organizzazioni di resistenza. Fu pure convocato il Congresso del Verband der deutschen Arbeitervereine. La compi- lazione del programma del progetto di organizzazio- ne del partito venne affidata à Bebel. Al Congresso di Eisenach parteciparono 262 dele- gati di 193 località. Gli schweitzeriani tentarono di mandar a monte il Congresso, che venne dichiarato sciolto, e se ne riconvocò un altro il giorno stesso, da cui gli schweitzeriani vennero esclusi. Il Con- gresso, che ha una importanza storica, continuò così tranquillamente i suoi lavori, costituendo il nuovo u Partito Socialista a (Sozialdernocratische Partei), che accettò il programma dell'Internazionale. L'organo del partito si chiamò il Volksstaat e a sede della Direzione fu scelta Braunschweig-Wolfenbattel. Il Verband der deutschen Arbeitervereine, che aveva 42 società con 10.000 soci, nel suo contemporaneo Congresso, deliberò la propria fusione col partito. La lotta dei lassalliani della Schweitzer contro gli Eisenacher o gli Ehrlichen, come essi cfliamarono i soci del nuovo partito, continuò accanita più che mai dopo il Congresso e colpi anche le organizza- zioni di resistenza, che si erano andate costituendo localmente dopo gli scioperi indisciplinati del 1865. Anzi, nel 1865 era stata costituita la prima Federa- zione nazionale di resistenza, quella dei sigarai, se- guita poco dopo da quella dei tipografi. Per prevenire i liberali, che, nel 1868, per opera di Max Hirsch, propugnarono la creazione di orga- nizzazioni operaie 'sul tipo delle Trade Unions in- glesi, i lassalliani Schweitzer e Fritzsche proposero, senza fortuna, al Congresso dei lassalliani del 1868, la istituzione di organizzazioni di resistenza; e, per quanto un apposito Congresso operaio lassalliano a Berlino, con 206 delegati di 140.000 operai, delibe- rasse la creazione di Gruppi operai sotto una Dire- - zione centrale, che vennero poi, nel 1870, fusi insie- me in un'unica Federa.zione mutua (Allgemeiner deuscher Arbeiterunterstiltzungsverband), i Congres- si lassalliani espressero sempre poca simpatia per questi organismi di resistenza, considerati nulla più che scuole preparatorie per le reclute socialiste, e malvisti pel timore che tendessero a staccare il mo- vimento operaio dal movimento politico. Gli Eisenacher, invece, diedero mandato al Comi- tato centrale di promuovere l'organizzazione di resi- stenza, e Bebel fu incaricato li formulare uno Sta- tuo-modello per le organizzazioni di mestiere, che presero il nome di e corporazioni internazionali di mestiere » (internalionale Getverhsgenossenschall,n,. Molte organizzazioni sorsero, e la lotta olu, i rifittri,,i tra le due correnti del movimento politico anche tra i due gruppi di organizzazhaii. l l.mbiti, i di Bebel e di altri, per qua intesa tra le parti. falli- rono anche qui per l'opposizione dei iii• miglior fortuna ebbero i voli in qnoI ori,. H Congressi degli Eisenacher. Al C“sgl.,,,(1 iii del 1872, questi crearono un organo centrale delle

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