Critica Sociale - Anno XXI - n. 20 - 16 ottobre 1911

308 CRITICA SOCIALE da quelle ch'erano le giustificazioni e spiegazioni confessate a se stesso e ad altrui dal Bissolati me- desimo. Quell'articolo, in quest'ora — mentre tanti gaglioffi tentano speculare ignobilmente sul dis- senso di pensiero e di tattica, d'anima no certo, che ci separa da Leonida Bissolati — ci piace avere l'immodestia, noi stessi, di rievocare (1). Non perché l'immaturità della massa — l'argo- mento dello Zibordi e nostro si riassume in questa parola — sia, per se stessa, cagione a deprecare sempre più — ammoniti dalla dura esperienza — alleanze, contatti, solidarietà, commistioni che sti- massimo utili davvero, foss'anche con nostro sa- crificio, alla Causa proletaria. Converrebbe pure, in tal caso, che ci decidessimo ad urtare, a scandalizzare quella troppo perdu- rante acerbità degli spiriti: e sarebbe un mezzo di educazione, di maturazione accelerata, forzarla, coll'esempio dei fatti, a comprendere ed a secondare. Gli è che, veramente, fin che la massa sia tale, che non possa spontaneamente e senza sforzo ca- pirci, secondarci, anzi prevenirci e sospingerci, quasi tutto il nostro lavoro nelle sfere parlamen- tari, malgrado le migliori intenzioni, riesce in fatto a una illusione e a una delusione; nel contratto, nella transazione che veniamo, con tutto lo zelo e l'accortezza possibile, stipulando colla classe al potere, valendoci abilmente dei suoi stessi inte- ressi, e dei suoi antagonismi interiori di interesse, per avvincerla e guadagnarla alla causa dei lavo- ratori, noi finiamo per pagar troppo caro, per la- sciare assai più di ciò che, in ogni transazione conveniente ed onesta, è giocoforza lasciare; per essere, insomma, giocati, non tanto per diabolico calcolo dell'altro contraente, quanto per lo stesso gioco meccanico delle forze che, nella transazione, collidono. E quando crediamo di tenere in pugno, ben in- volto, ben condizionato, il suffragio quasi univer- sale — di averlo e di poterlo girare al proleta- riato come un dono, una generosa elemosina, una opima vincita al gioco, ottenuta senza sforzo, senza lotta, senza sudore — ecco, d'improvviso, l'involto ci si rompe fra le dita, e che cosa invece balza fuori? Balza fuori, per esempio, il diavoletto tripolitano! E balza fuori anche di peggio. Balza fuori, river- niciata e, in apparenza almeno, rinverginita, tutta la cento volte sgominata retorica del semplicismo ultra-intransigente; il dottrinarismo degli antago- nismi di classe, totali, insuperabili, eterni; la sco- munica in perpetuo alla partecipazione dei socia- listi al potere; l'ipoteca inscritta sulla storia a di- fesa di un zitellonismo senza mai uscita. E la storiella ridevole del deputato meccanico, che, per essere l'interprete del proletariato, deve eterna- mente dir di no, come quei certi fantocci cinesi di porcellana, oppure, giusta la ricetta bambinesca del caso per caso „ dir di sì unicamente al grap- polo dolce che ci tenta la gola, e di no al tralcio e alla terra che gli danno il succo e la vita. Balza fuori l'ordine del giorno dell'ottimo Lerda — e la Sacra Bibbia di Lazzari — spolverata, ac- creditata, riabilitata da noi! (1) Dura salila: nella Critica del I° aprile. Avete le prime tre annate? L'Amministrazione della Critica è disposta a ricambiare con una qualsiasi successiva annata, rilegata, oppure con un anno d'abbonamento, l'invio che le venisse fatto della la, 2a o 3a annata (1891, 1892, 1893) di Critica Sociale in buono stato di conservazione. VADE-MECUIVI DEL CONGRESSISTA e alcune cifre per chi ama trarre gli oroscopi Il Congresso di Modena, XII della serie, e Con- gresso straordinario, perché deliberato dalla Di- rezione del Partito, in seguito al caso Bissolati, a distanza di un anno, anziché di un biennio, da quello tenutosi a Milano fra il 21 e il 25 ottobre della scorsa annata, si apre il mattino di domenica 15 corr. nel Teatro Storchi, e durerà a tutto mer- coledì 18; ossia quattro buone giornate. Pdl sabato 14 sono indette diverse adunanze preparatorie. Quella dei riformisti, alla quale noi pure aderiamo, è convocata — con un appello a firme di Rigola, Modigliani e Zibordi -- per sa- bato, alle ore 14 precise, presso la Sezione Socia- lista Modenese, o nel locale che la Sezione stessa avrà all'uopo destinato. ORDINE DEL GIORNO DEL CONGRESSO. 1. Comunicazioni della Direzione; 2. Partecipazione dei socialisti al potere e ap- poggi a indirizzi di Governo (Relatori: De- putato Claudio Treves, dott. Armando Bussi e Giovanni Lerda); 3. Rapporti fra Gruppo parlamentare e Partito (Relatori: Pompeo fiotti e Costantino Lazzari); 4. Modificazioni allo Statuto del Partito (Relatore per la Direzione, l'avv. Angelo Bidolli); 5. Suffragio universale e proletariato femminile (Relatrice dott. Anna Buliscioff). NB. — Le Relazioni sono quelle stesse presentale al Congresso di Milano. Le tenui modificazioni, introdotte in alcune Conclu- sioni, risultano dal nuovo testo distribuito alle Sezioni, e vennero già pubblicate anche nel precedente fascicolo di Critica Sociale. Norme per l'adesione e per la partecipazione al Congresso. I. — Hanno diritto di partecipare al Congresso tutte le Sezioni che, in qualsiasi epoca costituite ed inscritte nel Partito, abbiano prelevate le tessere pel 1911, entro il 1.5 settembre, e vi parteciperanno con tanti voti, quanti saranno stati i loro soci regolarmente provvisti di tessera a quella data. II. — A norma dell'art. 17 dello Statuto, partecipano di diritto al Congresso i membri della Direzione e i deputati del Gruppo parlamentare, ma avranno voto deliberativo solo quando abbiano rappresentanza. Vi partecipano pure, alle stesse condizioni, i Relatori dei temi posti all'ordine del giorno. III. — Ogni Sezione regolarmente incritta potrà — qualunque sia il numero dei suoi soci — farsi rappre- sentare al Congresso da un unico delegato. Però le Sezioni, i cui soci superino i 200, possono nominare più delegati, e cioè, uno pei primi 200 soci e un altro per ogni centinaio successivo o frazione su- periore ai 100. IV. — E' data facoltà a più Sezioni, appartenenti allo stesso Collegio elettorale o alla stessa provincia, di ag- gregarsi per eleggere — .con procedura che esse stabi- liranno di comune accordo — un sok) delegato, che le rappresenti tutte al Congresso. Le Sezioni che si varranno di questa facoltà dovranno darne avviso al Segretariato centrale prima del termine fissato per- le adesioni al Congresso. V. — E' data anche facoltà a ciascuna Sezione di eleggere a propri rappresentanti soci inserite in altre Sezioni, purchè si tratti di Sezioni della stessa regione. VI. — I delegati al Congresso, dovranno essere re- golarmente inscritti presso la Sezione di loro residenza.

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