Critica Sociale - Anno XXI - n. 10 - 16 maggio 1911

148 CRITICA SOCIALE giorno di più, contro lo Stato e contro il capitalismo, contro l'imperialismo e contro il militarismo, l'Inter– nazionale operaia e socialista diventa visibilmente la sola garanzia, la sola potenza della pace internazio– nale. 11 ij Congresso socialista fra11cese ha inteso il grande valore che, in questa ora storica, aveva il suo atteg– giamento in una questione così preminente. E ha vo– luto dare perciò un rilievo particolare a questo dibat– tito, dando l'esempio di ciò che dovrà farsi dalle altre Sezioni dell'Internazionale nei loro rispettivi Congressi. Ed è augurabile che anche il venturo Congresso ita– liano trovi un posticino per riaffermare solennemente quella che, del resto, sarà stata prima d'allora la grnnM diosa manifestazione di tutto il nostro proletariato, si– multan~a a quella del proletariato austro-ungarico. Ed è notevole, come rilevavo nello scorso· numero della Oritica, che sia proprio la Francia delJa 'revanche a porsi alla testa del movimento pacifista del socialismo, riuscendo a vincere sentimenti e pregiudizi profondi del proprio paese, e a dare con ciò il più bel pegno morale al proletariato germanico, e a facilitare il còm– pito, aspro e grave di diffi,mltà senza dubbio, di que– st'ultimo, di fronte al potente militarismo prussiano, feudale, imperiale e imperialista, che è l'incubo più opprimente del proletariato germauico intero e di tutto il proletariato internazionale, per le sue Intenti minaccia e i suoi aperti attentati alla pace europea. Noi registriamo frattanto i sintomi confortanti del travaglio emancipatore del socialismo, tuLto inteso a eliminare o a ridurre di molto la potenza offensivn, in tempo di pace e in tempo di guerra, del mostro mili– tarista. Ed ecco, per completare la.cronaca della sempre insorgente e più fiera rivolta internazionale del prole– tariato contro il militarismo, l'ordine del giorno che chiuse il dibattito del Congresso di Saint-Quintin: " li Congresso nazionale del partito socialista fran– cese tiene ad affermare la sua volontà inflessibile di garantire con tutti i mezzi la pacA internazionale, con– dizione nece5isaria allo sviluppo dell'organizzazione ope– raia; - constata che le manifestazioni rinnovate del proletariato internazionale hanno potuto sventare mi– nnccie di guerra abilmente alimentate e sapientemente sfruttate clai finanzieri e dai nazionalisti, poiché esse rappresentano il comodo pretesto ad aumenti delle spe.!le militari, e hanno influito precipuamente sugli orientamenti recenti delle classi dirigenti dei vHrt paesi, nel senso della limitazione contemporanea degli arma– menti e dell'organizzazione dAll'arbitrato internazionale; - e. considerando che, se Farbitrato non può impedire definitivamente la guerra, sanguinoso prodotto del capi– talismo, esso é nondimeno una garanzia nuova in fa– vore della pace, decid(;) di intensificare la propaqanda in favore della pace e dell'arbitrato internazionale ob– bligatorio per dare soluzione diversa da quella clelle armi ai conflitti fra le nazioni; e propone all'Ufficio internazionale socialista di provocare, in tutti i paesi, grandi manifestazioni pubbliche e parlamentari, nelle quali, richiamando Je risoluzioni dei Congressi di St'lc• carda e di Copenaghen, l'Internazionale operaia affer– merà la !:ma volontà pacifica. )l Sicuramente il " Bw·eau n di Bruxelles raccoglierò. l'invito: giacchè la proposta ha un duplice vantaggio dal punto di vista socialista: quello di porre in campo forze formidabili e vittoriose contro il militarismo due volte assassino, in pace e in gt1erra; e quello di infon– dere nel proletariato internazionale il senso altrettanto formidabile e vittorioso di una unità intima, profonda e invincibile contro il capitalismo e i suoi domiuii di classe. G 10\'ANNI MERLONI. BibliotecaGino Bianco ILMONOPOLIO DELLE ASSICURAZI Il disegno cli legge sul monopolio delle assicu– razioni v~ta incontrerà vigorose opposizioni nelle due Camere, i:: un colpo bene assestato a una delle forme più ingorde ciel capitalismo, e che turba profondamente interessi cli varia natura. Sono pochi gli istituti di as icurazione in Italia, che non abbiano nel Consiglio cli arnministra?.ionc un senatore, un deputalo o un cx-clepuLato, jl quale, se democratico, elce servil'e alla popolariLù, se in l'ama cli uomo onesto, a dar credito. Queste forze politiche saranno poste in azione, allorc1uando gli onorevoli Giolitti c Nilti tradurranno in realtà la promessa. La previsione è legittima: la lolla ver– gognosa contro la Cassa Pensioni cli Torjno, so– stenuta in Parlamento e sui ~iornali, fu ispirata e condotta da funzionar! cli Istituti privati, per spirito cli feroce concorrenza. Qualche deputalo sa s'io parli a vùnvcra. Vigile ·dovrà essere, dunque, il Gruppo parla– mentare socialista ncll'altesa ciel prog-cllo cli legge, e deciso nel difenderlo. Sollran·e milioni - e sa– ranno molti - alle classi dominanti e impiegarli in pensioni per gli operai e i contadini - è bene che cli questi ultimi anche si parli - anche non avendo la preLcsa di provvedere coi soli utili del monopolio in modo sufficiente o dcfìnitivo - co– stituisce pur sempre una di quelle riforme di in– teresse generale, che eia assni tempo non si agitano più nel Parlamento italiano. I. Come lo Stato organizzerà il monopolio? Sarà lo Stato un buon assicuratore? La ingom– brante macchina burocratica oslacolerà lo sviluppo di un'industria, che, per sua natuf"a, muta criteri e norme a seconda elci luoghi, elci tcm1,i e delle persone? Mancando la libcr·a concorrenza, donde verrà lo slimolo a estendere e inlcnsiricarc la pro– <luzione, per guisa che il costo ,·elativo decresca? Leggere i bilanci delle Compagnie è tempo spre– cato: gli utili possono ugualmente ridursi a zero, o raddoppiarsi e triplicarsi. ll punto centrale della questione sta nel vedere se I.o Stnto saprà, e come, o,:ganizzm·c il monopolio. L'esempio dell'anemica Cassa Nazionale cli Previdenza sembra fallo per creare diITTdcnze e preoccupazioni. Attendere il cliente allo sportello d'un ufficio po– stale o d'un lslitulo cli credito sarebbe scg-no cli ignoranza piramidale. Converrebbe invece scovare il segreto ciel continuo progresso delle organizza– zioni privale esistenti, per modellare su di esse il monopolio. Il progresso clell'induslria assicuratrice - quando non intervengano cause perturbatrici, come forti crisi economiche, vaste epidemie, guer– re, ecc. - poggia, non esclusivamente, ma prin– cipalmente, sulle condizioni seguenti: 1° Fun:zionarl idonei e cointeressali; 2° Correllezza e solidità; 3° Condizioni liberali cli contralto e tariffe mo– derale. l° FUNZIONA!lll IDONEI t.:: COINTl-:HES ATI. - Jsti– l11li nascenti e cli nessuna entità si affermano vit– toriosamente mercè l'ullivilà cd abilità dei rappre– sentanti. l~ un brnnco di segugi, sguinzagliati in traccia della preda. Alcuni, distinti per intelli– genza, per moralità e per vasto giro cli relazioni. vincono presto il concorrente; nlll'i - non pochi - ricorrono a espedienti immorali, quasi crimi– nosi. La molla, clic tulli sospinge, dal Direttore

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