Critica Sociale - Anno XXI - n. 6 - 16 marzo 1911

CRITICA SOCIALE 91 un contributo non indifferente,. che diverrebbe ,rn– che più efficace quando si. stabilisse tnssalivamenle (e non solo, « a preferenza))) che una metà o una terza parte della somma sia assolulamenle riser– vala ai Comuni minori. E, sen'l.a µrelendcre che con "ciò si risolva completamente la questione (non b-a– slerebbero due miliardi, dato il cosi.o delle opere necessarie a rifornire tulle le disgjunle piccole fra– zioni cli certi Comuni montani!), è probabile scemi sensibilmente il numero dei centri, ddìcienli cli .quel prim.issirno elemento di civiltù, che è l'acqua potabile. E si può aggiungere che ·il contribui.o dello Stato ò abbastanza ampio per dar rnodo anche ai Comuni più poveri di profittarne. Ma giova ammonire circa le difficoll.ù pratiche della esecuzione, Chi .scrive parla per esperienza personale, avcn• rlo, durante nove anni, fallo esami e sopraluoghi per una cinquantina almeno di Comuni piemontesi, :dio scopo di studiare i rifornimenli idrici. L'educazione igienica, cli cui parla nella Rela– ·1.ione alla Carnera l'on. Sanarelli, sebbene embri9.– nale, è oggi, nei Comuni rurali, più sviluppata i:li 1111 ternpo, e certo molti Comuni .capiranno essere giunto 11 molTtento di profittare della legge. Ma i guai cominciano quasi sempre quando si I.ratta, in un Comune 1·urale 1 di scegliere questa o q11ell'acq11a, o di cominciare da una anzichè cln un'altra frazione. Le meschinitù del villr1ggio hanno allora il so– pravvento, onde un contenzioso senza fine, che po– ne in imbarazzo anche il migliore dei Prefetti. La nuova lef!~e dii bensì facoltà al Prefetto di sostituirsi al Sindaco: ma ciò era anche nel passai.o, e non impedirà che, prima che sieno espletati i ri– corsi,. pnssi un tempo infìnito. Se n ciò si aggiun– gono, sia pure pro bono pacis, infrnmmcttenzc po– litiche, si capisce come sianvi Comuni che da dieci anni attendono la fìnc delle prntiche amministrative per vede1·e l'acqua zampillante dalle fontane. Bisogna riconoscere che l'auLoriUl sanitaria pro– vinci:ile ha, negli. ullimi anni, foti.o nss:ii, forrnndo la m;_ino,ricorrendo n tuLti gli argomenti, persuasivi " non: ma, con tutto questo, se si vuole fare una rnpida profìlassi igienica col 4mez,.o dell'acqua, con– viene LL'ovar modo di riparare nllc lr,cune della legge comunale e provinciale. Per ciò I"- legge o il regolamento dovrebbero sla– bilire che le proposte concernenli i rifornimenti idrici dei Comuni con meno di 10.000 abitanti (quelli, appunto, che presentano 1 più complicati conl.cn– ,.iosi) nbbìnno, per se stesse, cnrnllcrc d'nrgen7,3. Dovrebbe dirsi a un dipl'esso: « L'aul.orilà sanitaria, p1·ovinciale (medico provin– rinle) e centrale (Direzione di sanit;)}, ove riconoscn– no l'urgcnzn, per un Comune, di provvedere al rifor– nimento d'acqua potribilc, con leUern prefctlizi:1 in– viteranno il Comune a presentare entro sci mesi lo 1)1'oposlcrelative (volate dal Consiglio comunale)' in merito al rifo1'nimento stcssò. « Approv:ito il progetlo, i lavori dovranno inizinrsi nei termini più brevi possibili e, in caso di ril.:ndo contesi.al.o clall'nul.orità provinciale, il Prefetto Si so– ::-lit.uirà al Sindaco, valendosi delle relative· disposi– zionì della legge comunale e provinciale. « Se il Comune, entro i sei ·mesi, non provveda al p1· oget.lo, il Pl' efet.lo nomin:1 una Commissione cli 't1 ·e ! )er'sone, scelte- possibilrnenl.e trn igienisti, inge– 'gnerì~é geologi ·c1elli:1 p1·ovincia, che provvedono nl progetto, il qut1le, dopo le :1hil1wli app1·0vò.zioni, di– . \enla definiliv6~' ,ili) I' Biblioteca Gino Bianco « Il Comune può riconere, e il ricorso al Consiglio di Sanità anà carattere d'urgenzn. « In ogni caso, se, dopo due anni dall'invito al Co– mune cli provvedere acqua poi.abile, non si :ivrù un progel.lo approvalo, non osi.ante l'inoltro dei rico1'si, si provvederà d'ufficio alle opere rel:itivc :11 riforni– mcno idrico» (I). * * * Prevedo le obbiezioni d·orcline giuridico. Ma il passalo ne ha offerto utili insegnamenti al rigu;tl'rlo. In materia di salute pubblica, le violazioni al dirill.n pubblico sono frequenti e si deve dirlo con since– rità: tratto tratto procediamo n isolamenti forzali di un vaioloso proveniente dalla Francia, mentre il nostro diritto (non ostante l'artifìziosa invocazione alla legge comunale, e provinciale) non offre le ar– mi giuridiche per quello che è nei suoi effetti pr:itici un vero sequestro di persona. Ora l'esperienza dice che le vie solite frustrano i pro~etl.i del genere, quando intervengano opposi– zioni; e, allo stato della nostra giurisprudenza, po– chi Prefelti volonterosi si sentono - sin pure a fin di bene - di forzare In mano. Non si ha ri.a;uardo nel caso ul'gent.e ed cccc?.ionale dl un vaioloso; m:1 si considera normale il caso di un Comune che, prr la sua :icqua cattiva, ha ogni anno un centinaio di tifosi. E la via e l'interpretazione sono enalc. Biso~n:1 intervenire energicamenle, perchè l'igiene - sprC'ir quando essa si ç.hiama acqua potabile - sia impo– sla contro ogni malvolere e contro ogni artifìcio r:,– villoso, sia pure rivesli(o cli veste giuridica. La legge comunale e provinci:ile - In prova pro– vala di trent'anni lo dimostra - non è sufficienlc al riguardo. Bisogna quindi studiare armi più effirori e proni.e. E, nell'approvare la nuova lcg~rr, i benefizi dclln quale sono incalcolabili. dobbiamo desiderare si af– fermi questo concclto fondamentale: lo Stato non soltanto facilita economicamente l'adozione dell'nc– qua potobile ai Comuni, ma vuole che il beneficio non rimnng:i come nna esposizione puramente con labile, ma sia goduto cd attuato. In breve giro di anni non deve 0sislerc più, a ('O– slo cli bcnrfiche violcn,.e, 1111 solo Comune itali:1110 privo cli bnonc acq11c: poichf', se è tollcrnbile clw questo fondnrncnto per la vila m::rnclti :i. popoli non favorii.i dalla natur.-1 . è inammissibile manchi in 1111 pnesc conio il nost.ro, on•. pur di volere, il prohlr1n:1 idrico è risolto. Prof. E. Bs1nARELr.1. ( 1 ) Sebbene non in qucstn rormn p1'cclsa 1 tutto.vin le mod!f\cnz1on\ Introdotte dnlla Camera nel <Jlsegno (I\ legge ham10 resa plìt sp!cc!U la prococturn, ~ottracndola a gran parte delle ordinarle lungRgg1nl. (Nota della CRITICA). " La Coltura Popolare ,, Questa 11uovaHivistn, organo della Unione ila//1,nr, per l'educazione popola,•c e cli lutt.i gli Jsl.iluti aJc– renti, della quale pubblicammo il progr:1mmri nelln Crilica del 1° febb1·aio, ha mandato fuori, qnest.o 1:, marzo, i I suo primo fascicolo. Come gi:\ s'è annunciato, la dirigono: IJ. Agosli– noni, E. Fabiclli, S. l'a,·az:::ani, sollo gli auspìCI di un Con~iglio Di1·e!livo, costituii.o eia ;I. Osimo, G. Riccliie1·i, E. Riq11a110, C. Saldi11i, F'. 1'11rati, e coll'aiuto del Segret.ai·io del Consiglio flcll'U11io11c, l1n9clo Me!'/ini. Tn e.o;sasi fusero il /Jolleflino delle /Jibl/olechc Popolari, diretto da Fabiel.li, e l'Uni•

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