Critica Sociale - Anno XX - n. 24 - 16 dicembre 1910

CRITICA SOCIALE 3i3 senza <li che ci si smarrir:\ sempre in grotte logomachlo o che, a tratto tratto, dlè vibra.~loni eloquenti e sugge– stivo alla rude po.roll\ clol volonteroso ministro. Anche, sempre a pro1)0'litO della Scuota media, ci paro tutt'altro che retico l'Idra del Credaro di chiamare i padri di famh<lla a co~titulro una specie di Comitato di ,·lgllanza o Patronato della scuola per quel che riguarda le Intese circa l'orario. l'assei;cnaziono do' lavori dì casa e via dicendo. f: un Patronato illegittimo o pericoloso, questo! I-~, invoco cli conreriro un mng~\oro e miglior J)rostigio agli inecgnrrnti, non rarà cbo deprimerli di più o favorire o nccroscoro la baldanza dogli alunni men riMpottosi o discipllnntl. Ah, li conosciamo I " padri cli ramlglla 11 ! Ce n'è del buoni i ma. pochl pii, de' nume– rati versi del Torti! I pii1 sono degli indifferenti o do' petulanti. E i 1M1 faccendoni saranoo naturalmente quelli che trovernnno la maniera d'intrufolarsi nel Co• mltato 1 voluto instituire dal Credaro; di metter becco, sotto l'usbergo della circolare minlsterlalo, nelle coso scolai!tiche. o di dettar legi;cea' professori. E si ndoprc– ranno che la scuola eia sempre plì1 in,:clulobbata o la di– sciplina sempre 1>lì1 soave; e che gll lnsoi;cnanti si adat• tino sempre più evtmi;cellcamonte agli scatti - talvolta per avventura lm1>ortinenti e cruenti - dell'esuberanu puerile e gio,·anile. I•: un novello elemento di anarchia earà per tal modo 11onetrato 1 proprio per la buona vo– lontà del piì1 ono'4to o au'stero riformatore che abbia mai seduto alla Minerva, noi II doloroso regno:, della ecuoll\ secondaria. . ·* * Un altro punto che mono ci piacque nel discorso del Ministro, benchò avesse molt'onoro dl approvazioni e di battimani da' banchi della Montagna, ò quello che si riferisce alla sem11ro nperta queitlone dell'insegnamento religioso. Benchò possiamo pnr riconoscere elle, data In situazione parlamentnre sovra la quale si regge il Mini– stero di che l'on. Credaro Fa parte, non sarebbe forse stato da parto sun nò prudente nè pos~ibllo un llng:rnggio 11\verso. Ji"ors'nncho non aHobbo eR"li neppure avuto la ventura di faro, dn ministro, cotesto suo nobile discorso 1 so non si rosso pregiudizialmente, sin dalla composi– zione del Minhtoro, Inteso con l'onorevole Luuattl e.... con l'on. Giolitti sui concetti da lui in J)roposito enun– ciati e difesi. Ma, pur a.,•ulo tutto presenti queste per lui ,•alide ragioni, non posslnmo - ripeto - In niun modo sotto– scrivere lo sue dlchla.razioni: non - s'Intende - quelle pertinenti allo querimonie o allo 11rotese doll'on. Moda; ma quelle riguardanti In questione cli massima. E ci ra pena di vedere l'on. Credaro spiegare la sua lealtà im– macolata e la sua rigida correttezza in una così anti– patica bisogna. Il regolamento na,·a, della cui regolare applicazione egll ò cosl onesto o zelante custode, ò una delle peg– giori cose di che abbia gra.nta la coscienza la passata l,eglslatura. 1':;uno stillato di 011porh111lsmoe trasfor– mismo giollttlano; un mostricciattolo ambig·uo senza sesso o coloro: nò carne nò pesee. J.~erlscein pieno petto Il principio della laicità, senza soddlsraro appieno i fau· tori doll'insegnamonto confessionale, ni quali pure lascia assai pili che non t.olua;' 8 ra della scuola, anchè peggio del vecchio rogOlamonto, il corpo vite, sovra Il quale (Anno lor l)ro,·o e lor arte le fazioni municipali. Per Il bene 1 la tranquillità o la libertà della scuola, dunque, non meno che per la dignità dello StA,to, l'unica solu– ziono ò la soppreulone, senza riserve e,t eccezioni, rtcl catoohismo. F. 1101crediamo di fare un augurio gradito all'on. Credaro . - gradito parimenti all'uomo politico o al pedagogista -, aui;curandogli che tocchi a lui il me– rito e la fortuna di dare. il piì1 presto possibile, Il suo nomo a un tal provvedimento. ... Questi. a nostro parere, i punti meno appronb\11 del– l'applaudito discorso. Il ro!lto cl ))ar tutto degno di con– siderazione e di sttuazlone. Ottimi - se pure, anche qu\ 1 l foncll annunziati o stanziati sleno Inadeguati - i pro– -posltl per gli asili d'lnfanzia 1 circa l quall lo Stato si lascia tu.ttora prenclere la mano dalle suore e da' preti; agglustatlsAlma l'Idea, la cui paternità ,petta però più al no9tro Chiesa ohe al ministro, di disciplinare, in ar– monia con le oslg~nze 11ocialidell'ora che corre, la cer• nlta e l'adozione del libri di testo; opportunissimo, purchò non sia destinato al solito form1dismo platonico o car– taP.CO,Pimpegno di dar opera, mediante a111>ositoispo– zionl, al miglioramento de' locall dello scuole medie: locali che son quasi tutti la nei(ulono delle normo e delle cautele igieniche anche plì1 morlesto. E conforte– vole sovratutto, come dicevo da prin<'lpio, Il sotf\o di Idealità o di non mendace nè retorica modernità cbo pervase tutLo Il discorso e la profonda coscienza, che In ogni sua parto o por rls11etto a ogni grado di sr.uola ,·I rl~alta, de' doveri dello Stato verso la. scuola istessa o del c6mpito amplissimo, augu,to e rontlamentale che a questa spetta nella vita o ne' destini della nazione. Il giorno che una coslll'cttta coscienza sarà penetrata defi– nitivamente ed effettivamente noi Ooverno, nel Parla– mento e nel popolo - nel popolo innanzitutto! - 1 la terza Italia si troverà redenta dal servag'{io morale e intellettuale, e con ciò ci,•lle ed economico, sopravvis– suto al suo servaggio politlco 1 o al lorn, apparirà o sarà non Indegna dcgll epici sacritizt che co:itb la sua re– denzione. i,; anche il II sole dell'avvenire,, ci risplender/\ più da presso .... .c. y. Proletariato socialista inglm e proletariato socialista tedesco Due puniidi partenza, un punto d'arrivo Due pacai in r~uro1>a offrono in questo momento un singolare interesse agli occhi dei socialisti: duo paesi che sembrarono fino n poco tempo addietro irrigiditi in forme e formule tradizionali ; che si muovono o accennano a muoversi, viceversa, ora in una sfera di attività piì1 snodato e piì1 snelle, come obbedienti a un irresistibile impulso e alla uecessitlÌ di 1111 adattamento superiore. L'Inghilterra e la Oermanin. Fermiamoci, in questa nota intcrna,donale, ad osa• minare i due casi da\·vcro interessanti, che ne fanno poi uno solo, o le due faccie di uno solo; riservandoci di riprendere, dal p1•099imo fascicolo, con ampiezza e con continuità, le nostre rasse~nc sul movimento internazionale socialista. I procedimenti doll'azione e dell'or.(?nnizzazione pro· Iota.ria sono stati, come è noto, diversissimi pre9so <1uesti due po1>oli,che sono i rappresentanti massimi di una stessa gente. L'foghilterra, bcnchè abbia for• nito i materiali positi"i alla elaborazione dottrinale del marxismo, non è stata " nrnrxistn ,, nel 9cnso integrale della paroht- c he in piccolo i:-rndo; laddove al più puro o compa.tt ,, marxismo si è ispirata. fin dai 1>rimordi la democ razia sociale tedesca. lJnico trntto comune la. intransigenza quasi superstizioM rispetto alle proprie singole concezioni del movi– mento e alla tnttica che ne consc~uivn. JI prole– leriato inglese, tutto chiuso e barri~ato nelle sue 'l'rade-U11io11s 1 alieno da uno spirito di classe tra– scendente le sue direse immediate nel campo eco– nomico, e da un11,sistematica politica sua propria, autonoma, nei congflgni dei pubblici poteri. JI pro– letariato socialisbL tedcseo, altrettnnto chiuso e bar– ricato nelle pagine del Capitale, non di altro preoc– cu1>andosi che lii accumulare la forza esplosiva delle ribellioni e delle rivoluzioni ultimo e definith 1 e. in– curante dei gradi intermedi, e llellit opportunit:\. o meno di sostarvi, per almeno prender fiato, e per utilizzare via vin, nelle tappe mag,giori, qlrnlla forza sempre più imponente e potcnzinlmentc minacciosa. Politica codesta, che i nostri ottimi compagni teu– tonici han sempre climo9trato di disdegnare, come cosa 9j>uria e sospetta, o como uua deviazione peri– colòsa, cui il loro superominismo snciali9ta non per– metteva in alcun modo di indulgere. Le cronache nazionali tedesche risuonano ancorn dei grandi duelli .,.

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