Critica Sociale - Anno XX - n. 24 - 16 dicembre 1910

CRITICA:soCIAU] LOSFACELO DELLA SITUAZIONE Quando, il SO aprilo cli quest 1 anno 1 dopo che il nuovo Presidente del Consiglio ebbe specificato il suo programma e allo insistenze di Claudio 'freves ebbe risposto colhL 1>romcssa formalo di presentare, al riprendersi post-autunnale dei lavori della Camera, l'alhtrgamento del diritto di voto sino ai confini del semplice alfabetismo, sia pure " cautamente accer– tato ,, - riforma che, insieme al J>roscguirsi di una politica di libertà, di aelcrlcnlismo schietto e di a,·– viamento non mendace a maggiori pron•edimenti di tutol1t del lavoro, rispondeva, so nnche in misura attenuata, a uno, lu quell'ora, dei nostri postulati piil fondamentali; <1unndo chi scrh•c queste linee JJronunohtvn. allora, por il Oruppo socialista) la. di– chiurazlono di vOto, che, contro ogni nostra consue– tudine, ubbodendo 1tl facile prmrnglo che ci urgeva dentro, volemmo riprodotta anche in questo colonne( 1) - ai 1>iù dei nostri runici purvc quel discorso un lo• gogrifo di dubbio gusto; uni\ BCl\J)patoia di g_entc indecisa, che non si vuol com1>romottcre; un gioco, insomma, di quell'ahilitit, cho suol essere agli anti– podi tiella achicttezza. A vevumo, nel Gruppo. espreBSi i nostri fie~i. ~ubh~ sulll\ coa,,enienza di sorreggere, colla comphctta dea nostri ,•oti, non fosse che in quella 1>rima oru di facili lusinghe, la combinnziono nuova che si disc– gnl\\'Uj di conrouderci 1 J>cr un solo istant~, c_olla ple– torica e raccogliticcia nrn~giornnza, che s1 d1s1>oneva, a sostenere quel Oo,•erno per imJmdronirsene o per soffocarlo; e, per motivi tra parhunentari e tra di partito, ci eravamo 1>ronuncinti contro il cosidetto voto di fiducia. Il quale, poi che fu deliberato d1tlla nostra maggioranza di OruJ>PO - per ragioni, del resto altamente rispettabili e serie - doveva essere da n~i dichiarato e lumeggiato 1>crmodo, che il voto rimanesse bensì, ma scom1>ngnato dalla fiducia quanto pili ern possibile. Quindi quel "sì, molto prossimo al 110 111 che pan•e un bisticcio, o diodo pretesto a piì1 d'u1rn nllegm canzonetta, e canzonnturn. l!!ppuro cm quella la soht csprcs~iono - data la. delibcrn'l,iono del Gruppo - schicttfl e fllleguarn; h, sohL rls1,011dunto alla 1>crplesslti\ che, prima ancom che ne,(,fli animi, ern nelle cose. Chinrivamo allora, in sost1rnza 1 come non osasse il Oru1>pO socialista attruversarc dall'inizio uno spcrimeuto, che potc\'IL - fosso pure in astratto, fosso puro soltanto nel• l'opinione di nlcuni - a\'\'iarci ari infranj!ere quella condizione di paralisi e di in~anno cronico 1 contro cui il partito socialista era insorto, o da cui nulla Il prolctarinto aveva du sperare. Ma atrermarn,mo al tempo stesso che a cotest1L speranza lo circostanze non ci consentivano di aderire. Perchè - su questo insistevllmO - quella stess~ concordia apparente di tutta In Cnmera dimostra\'a il permanere dell'cquh•oco e che - a dispetto delle intenzioni dolio stesso Presidente del Consiglio 1 che protestava ,•ivnmente contro quel giudizio - qual– cuno, di nccessit/1 1 do\'eva ingaun:tro, qualcuno cs• sere ingannato. Oli ingannati, 11ota\'amo, per la forz:t dello coso, non 1>otranno essere, in definiti,·a, che le minoranze. 11 r...a riforma elettorali, è tu111unciata - soggiunge– vamo - in termini cosi vaghi, da hsciar troppo dubi– tue che l'annuncio sia solo destinato ad aiutarvi ben:,1ì ul peggior pns:Jo,che ò quello dell'uscio, flalvo poi alla Camera, colla acquiescenaa del Oove1·no, bocciarla, o attenuarla cosi da renderla insignificante ..... u Per tutto ciò - conchiudevamo frl\ i commenti e (') Critko dli •• manto, llllf, u,. i ,·umori, che la. stenografia reghtrò - il nostro voto se rì:iponde agli scrupoli one~ll che qui dovevamo chia• rire, non vi autorina a coniò!iderarci della vostra mag– gioranza. Noi :,1aremmo, fedeli e disintere;isati, col Mi– nistero, il giorno in cui fo1ue dimostrt1.lo 1 coi falti 1 che e!!ISO vuole rappresentare veramente la grande maggio– ranza degli italiani, che oggi Rono ancora a"senti da quest'aula e dai benefizi della ch·1ltà.,, . .. Le cose - dopo lungn attrStt o lunghe oscillazioni - si incaricano cli renderci J:iustizia, contro tutti i nostri debidcri, r anche 1>iÙche non rosse nelle no• stre pre\'isioni. Ln. trovnllL del voto obbligatorio spuntata come un rungo e 11ppiccic11tn ull'ultim'ora all'allargamento dol trnffrn,rio - 11011 è elio In l'imaugiatura allegra della data'"' promessa; si 11gglunge 1 olln tradita pa• roln, il grottm1co della burla, che 11011 inganna anima viva. Il voto obbligatorio - non voluto, in realtà 1 da ncs8uno e a cui nessuno crede - viti assurdo che renzionario, pili i11ap1)licabile che formidabile - non è che hl zarnrra. ag,:iu,uu nlla riforma elettorale. 1>er impedirle di rimanere a ~nlht e cl~, comunque, a1>1)rod1trc. Discutere di t1uesto 1 affaticarsi a dimo• strarlo sarebhe far torto nll'i11tclligcnza elci lettori. E ett'rcbbo far torto alla sericl:'t di chi ascolta 1 di· sentore l'ipotesi che l)OSiHl <1ucsto )linistcro - dopo aver subita quesht impo:iizione ~ rbtCitttarsi risusci– tando lit sola rifornut nucleare, la riforma democra– tica e seriu, alln quale si ora impeitnato. Curto - e ciò bu:iUl a giu:itilìc1tro ht. 1>assata at– tesa. del Gruppo - mantenere l'impegno era ,,ossi– bilo ul Go\'erno. Oo,•eva, come no diede affidamento, prescnttlrO In riforma al riaprirsi autunnale della Vumera. Sull':1llargamento del voto puro e semplice, umt grunde maggioranza si stuehbe - i_n parte 1,cr eonviuzionc, in parto 1>or pudore - sclucrata favo– re\'Olmentc. ùli indugi, i tentennamenti, il furbesco rimpi:.nti,rsi per attendere l'estremo minuto delh~ C,unum che si scpurn.; tutto quoiJto do,'eva dar pre• testo o vigore alla speculazione politica dei reazio– nnrì llCCll:illlltl il ùovcrno di VllSSttl!u;.;-gioai SOCill– listi~ esigenti un compenso por ri:itabilire l'cquili– librìo: una fursit degna di 'l'uco1>1,fl,che il Governo lt\'l'ehbo troneat:l con 1111 atto tcmpostirn - non diciamo di coraggfo nò di leniti\ - ma di rispetto n sè stesso. Ormai anche questo gesto sarebbe tardivo. La si– tuazione è già sfacel11ta 1 le posizioni delle schiere sono intcn•ertitc. i,_: se i rndicnli, che nel Gabinetto stavnno pegno e guarentigia dclhl riforma 1 rimar– ranno ttd a,·allarno il ri1>tulio 1 avranno rinnegato in– sieme lit riformn, il patto, IA. loro parte e sè stes3i. . .. L'esperimento, h1tta,·in. non fu ,•ano. ~elìbe rato, dove,·u pro:ieguirai con lealtà fino R deh ~s10.ne com• 1>iurn. I•: intanto la questione del suffrng10 e_ post~.' e, nessun Oo,•crno e Parl11mento se no 1>otra p1u lihornre. Al pncsc - al partito nel. paese - proseguire In cnm1,n:;n11. Al partito ricoslituire ~aldn e incrollabile I" situazione cho s·t: sfuscint11 1 che hn potuto sfu• sciarsi così, pcrchè non cm che purltuncntare j quindi iutifìclulo o cnducn. t bene che questo osporionze tH'vongnno; esse cresimnno la dottrina sociali:iUl 1 che smentisce il fìlantNpismo dei dominatori, e ai la\'Oraturi orgllniz• zatl ripete l'1tmmoni111011to: lei salute è iu roi. La salute vostra, o <1uclll\ dei P1trlamcnti e della civiltà. Nor,

RkJQdWJsaXNoZXIy