Critica Sociale - Anno XX - n. 22 - 16 novembre 1910

342 CRlT!CA SOCIALE solidarietà con questi compRgni di lavoro, che prepa– rano ogli insegnanti medi la materia prima indispensa– bile per la loro opera. Ciò cho caratterizza però il Congresso di Pisa e farà di esso una pietra miliare nellil storia della Federazione sono le due deliberazioni: quella che impone al futuro Consiglio il còmpito di disciplinare le categorie, e quella che addita il ruolo unico come orientazione fondamen– tale della prossima atti\'itÌ\ federale. La prima porterà ad una regolata autonomia delle organi;,;zR'l.iOni p~rziali, cbe rimarranno con ciò libere di perseguire i ftni immediati che non si ·contrastino e non si offendano reciprocamente, e servirà a sbarazzare il campo dello lotte comuni da tutti quei tentativi di nasorbimento o di !ìOvrapposizione, cho hanno resa ste– rilo l'opera degli ultimi anni; la seconda 1 strinttendo nella visiono di un'alta finalità di giustizia e di dignità di classe le f<'rze di tutta la Fcderazioue, ridarà a questa la perduta combatth·itì~ e compattezza. La ,•icenda delle formazioni sociali s! svolgo fra due opposti poli: una tendenza unitaria, accentratrice e do. minatrice, che scende dall'alto e nega e comprimo lo energie sorgenti dai campi ineguali o agitati della vita ,•lssuta; una tendenza, che sorge dalle cose, dai fatti che sfuggono o si sonappongono alla volontà e all'idea, e corrode le vecchio forme e lo piega e lo rinnova. La prevalenza. dolla prima crea l'impO!ìizlono autoritaria e la tirannia, la prevalenza della seconda conduco a\. l'anarchia ed al dissol,•imento. La perfezione dell'orga– nizzazione sociale sta nel giusto equilibrio di esse; però• siccome questo, che sarebhe perrezione, non ò umano, è sapienza umana ristabilire l'equilibrio nello forme della vita colletth·a, lasciando libera una delle tendenze di espandersi quando l'armonia complesslni è rotta per il trop1•0 lungo prevalere della tendenza opposta. Di questa sapienza ba dato prova l'organizzazione degli insegnanti. Certo può sembrare strano che la vittoria del Consi– glio Federale sia stata ottenuta insieme alla vittoria di quei principi, la cui negazione dette ad esso il potere; ma il Congresso ha anche rivelato una cosa: che nella classo degli insegnanti, al disopra degli interessi par• zia li, al disopra delle· particolari dottrine, clomina una reverenza comune per l'idea che si è maturata nelle lotte e nella storia, e questo dà: sicuro uflldamento che chiunque terrà la direzione della vita fo(terale sap1à. interpretare l'anima dell'org,u1\zzaziono e avrà. l'intui– zione chiara delle _possibilità dell'ora che volge. (Al"t.Z:JO). f◄'El,IC}; C•:RAlllCOl,A. Critica Soci:110e A Ynnti ! : per l'Italia, mmo L. 22, semestre L. 11. PERLA RIFORMA FERROVIARIA YI. Vali' assurdo 11ll11 logica. Conclusione. Le nostre assunlitìL lmrocratithe. Dopo quanto siamo venuti esponendo e dopo le eco. nomie di personale, che indicammo possibili, con la nuova 11istemazione ferroviaria, anche nelle stazioni, e col differente raggruppamento delle linee, ognuno com– prende cho molte maggiori economie, in proJlor.zlone, si potranno fare uol personale direttivo, che, dal 1896, è venuto moltiplicandosi con una prolificità.· spaventosa 1 da raro invidia alle aringhe ( 1 ). 'È risaputo come, per il personale e gli Uffici direttivi, la Società Mediterranea, che, fra le Compagnie p~ivaie, non era la meglio e più economicamente organizzata 1 spendesse in media, per chilometro in esercizio, L. 2626,58, e cioè l'8,87 % d~l prodotto medio chilometrico. Le Jter– rovie dello Stato - secondo il pregevole Memoriale dol- 1w Uniolle Nazionale Impiegati ferroviat·i. ,,, nell'esercizio 1906spesero per il personale egli Uffici direttivi L.3450,81 por chilometro, cioè l'! 1 1 22 °lo del prodotto mcdio·chilo– metrico. E, come bene si osserva nel Memoriale, se tali spese si fossero mantenute nel limiti della Società Me• diterranea, ei sarebbero potuti risparmiare, nel 1906 e successivamoole, IO milioni e mez7.0 di lire, e non meno di 9 milioni e mezio anche ammettendo che le spese del personale dirigente crescano in proporzione del trar. fico. Che so pot si pensi al1 1 economia di pnsonale, che l'unificazione dolio tre Direzioni generali doveva appor• tare come logica consegneuza. amminlstrath•a, si può considerare che " la maggioro e 110,i11ecessa1•ia, spesa, incontrata dall'esercizio statale nel 1906, ei aggira intorno al H milioni di Ure ,,. ; Il funzionamento burocratico dilaga e rovina In tutti i rami del servizio, nel Movimento e 1'rafflco, come nella 'l'razione, nel Mantenimento o negli Approvvigionamenti nei quali puro molte e molte magagne si potrebbero mettere in luce e). Ma degli enormi sperperi di denaro negli approvvi– gionamenti, nei contratti, nelle costruzioai (,) e in còm• piti amministrativi, pPggio ohe inutili, dannosi e ingom– branti; della pletora dei funzionari e degli impiegati negli Uffici centrali; della burocratizzazione discervellata e soffocante di un servizio, che dovrebbe e~sere Il ser• · vizio industriale per eccellenza; della meschinità e della grettezza di vedute di parecchi dirigenti, che tutta la loro opera limitano al giro ozioso e balordo de)Ja nota ( 1) ,\I 1° novembre 1009SI 1n-e,·1mo l seguenti run1:lon11riaupcrlorl, oli re Il Direttore gener111e e I due Vice: l81)ettorl S,q,crlor\ • . . . . . . . . . . . . N. ~ CA1,1SO:Jn·lzloO Ctt\)I CompArtlmcnto di 1° l{TlldO . . 21 SottoCfl!ll Ser1·izlo e Cn.µI Comvarttmento di 2° grado 2r. Capi mvlslone. 91 ISJ)dtorl CRlll . . . 319 lSl)tHtorl l'r!nCIJ)R!!. :327 lt;petlort . ~ !>!,2 Su 11uestt 1310 A.ltl funzlOnllri - d~•\ q,rnll molll hanno funzioni poco pili che tll or-!tne - d1)\'rebhe JavorA.re l'art. Ml tiella IPgge 429 del 7 1111;110 1907Cile dà la J)OH!l>IIIIAdi mandl\re ti. casa gll Insuffi– cienti, mentre f111ora<letto ftrtlcolo uon fu esperimentato che .,uua pelle tltl 1,0,·crl bRtltre\11. (1) A riguardo del Sen·lzlo del ~lnntcn1mcnto, Il ~lemorlll.lo del– l'U,1Mne ,W,zio,wlt ImpieuatL r~1·i-ovl,1,•;, rlch\amnndo 1•organ1zzazlono <hilh1(•X-Adriatica per detto Serv1zlo, dlmoBtrava <;Ome,rltornRndo a (luel slstcnm t1•orrt11rnmento, al 11otrcbl>ere rlsp11.rm !are oltre 4 mtllonl di lire sulle s11eijoAtltu\11di 11ersona1e; o un collegl\ nostro - tra lo nitre proposte serie e asscmnnte che cl b1,·1ò o che pnbbllcheremo tra breve - llSSlcura olio 81 potrebl.lero cconomtzzaro ollrn 130 m1111 lire a11•111rno, togllondo gll allusi tn11umerl che O/Hl 81ver1nca110 col sistema delle trnsrerto. Così si dica degli Ap11rovvlgloname11t1 e della TrRzlonl', Al c1ua11non abbiamo voluto estendere le nostre mdaglnl. llrnltandòle nl solo ~lovlmcnto e 1 rafflco che è Il Servizio rerrov1nrlo vero e pro11rlo eci easenztale. (IJ Agli sperperi g1/\ noti ,•ogllnmo n.gglungcrne un mazzetto, or– rertoel dn coileghl bene 111rorm1111, di, tre tipici. sebl.lene dlver-,ls• Slrn! e per 1111wra e 11er lmportRnzR - sono IIJllel per questo - R\'\·onutl R lll!RnO e ... dintorni. Comlnch~mo dnl plì1 l)ICCOIO, quRSI inslgnlflcanto, ma rho è un bijou di un ,1uadretto di genero: unR pom1mtlR rot11ti.·a, nelln stAzlone di P!'lrlodo-\"aren1111,oostò, rra rlpa– r1u;\ont e trnsrerte e sopr1t1Uoghl dell'Ingegnere del MRnt~ntmento, dell'A88lstente O c:lellRl>llta che dO\'C\'fl rJp11rArlR, f\lÙ di ctnfo llrt. 03tllian<IOs1 A non fun'l.ionnre, el dovette CRrnblMrlRe sc,1t1tu1rt11con unn nuovn, che coetò vt11ltsd llrt, eom)lreso l!re sei, prezzo della spugnR di 11resA,ohe 11011 ora strettamente necessario rinnovare. : - A ~lllano Centrale si progettò l'lmpl•nto, aoUo I~ tet.tola vrande,

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