Critica Sociale - Anno XX - n. 22 - 16 novembre 1910

CRl'l'ICA SOCIALE 351 Dt qui al spiega da sè, se non si gluatlflca, Faccusa di corporativismo gretto od egoistico, ripetutamente mos8&allo Unioni operalo, e Il conseguente successo di chi reputò di aver rinvenuto un antidoto a quel r:irns nell'amalgama dell'organizzazione di partito. Quell'ac– cusa ò null'altro che Il riconoscimento d'una verità elo• montare. So non rosso vero che l'utilità - o la speranzn d'un'utllltà. - ò la molla d'ogni azione umana, sì indi– vidualo cho collettlva 1 l'attività pratica dell'organizza - zione operala ci dovrebbe loglcamonto meravigliare. ~; invoco racllmente aceertabllo che Il processo storico di nlluppo dell'a.11socia1.louedi mestiere denunzia 1 ari ogni letnnto, tutta un'attività costante od accurata per pre– servare In gelosa custodia l'organismo collottivo operaio 1 por lntenalficarno la vitalità o l'energia, por assicurargli, con mozzi talvolta l\ncho non dol tutto ocouomicl, la massima eommn di utilità comJ)ntll,111con lo risorse della J>roduzlono o l'entità. del J>roftttl. ~; l'opera doll'associa– zlono 1:11 rivolge In prlnclpal modo contro gli operai stessi non redoratl. u La prima cosa - dico il Loria - clrn deo rare una coalliione operala, la quale voglia assir.u• raro Il euccesso della pro1>rltl opera, ò di ottenere un monopolio, di escludere cioè I concorrenti dal campe. Epperò, come le coalizioni degli Imprenditori muovono guerra &(lii imprenditori estranei, costrin"endoli a llqul~ dare, o ad afttgllarsl alla coalizione; cos\ le coalizioni operalo muovono una rormldabilo uucrra agli operai non unionisti 11 ( 1 ). j,; risaputo corno questa guerra si com– batta: lo varie pratiche, rormantl Il contenuto dei cosi• detti attentati alla liberti~ di lavoro, costituiscono la manifeataziono più tangibile o quotidiana - dal picJ.·~ting alla guerra al J..T11miro - doll'utilltarlsmo Istintivo e 1 diremmo, organico, dell'assoclazlone operala. Una siffatta tendenza monoJ)Ollstlca non si esplica solo nel rapporti col non organizzati; si esprime anche nel rapporti, meno e,•ldeutl, ma di gran lunga più impor– tanti, con le altre organizzazioni, e in genere con tutto Il mondo operRlo estraneo al Sindacato. Lo prove di questa verità sono abbondantissimo. Non accade infatti di rado ohe lo sciopero vittorioso di un gruppo operaio si ripercuota sinistramente 0 1 diciamo pure, consapevol– mente su altri gruppi, sia nella forma di restrizione di dividendo, eia in quella, funesta quanto la prima, di aumento nel valore dei prodotti. Tutta rattività quoti– diana di claacuna Unione di lavoratori è Intesa e coor– dinata a fini essenzialmente egoistici. Prescindendo da qual11lasl giudizio sulla atrultura o sull'indirizzo del mo– vimento cooperativo, non ò chi non veda, in ciascuno degli aggregati cooperativlijtlci, la mira costante, tena– cemente perseguita e spiegabilissima, di accrescere al maasimo li grado dello proprio utilità, qualunque ne sia la ronte, qualunque, puro, Il mezzo. Tanto 1 che appar– vero per lo meno strani la meraviglia o Il rammarico, onde fu recentemente accompagnata la constatazione che le Cooperative pensano ecceaslvamento ai propri inte– ressi nò si degnano di un pietoso aguardo alle Leghe contadino morldionall 1 nè, nella corsa ascendente, di una breve sosta, per dar agio a quelle di raggiun• gorlo o di mettersi alla pari. Nò ap1)arve meno avulsa dal reale terreno elci'fatti, nò mono ingenua, la pronta a11slcurazlono del dirigenti Il movimento cooperativo, che questo, fiorente o rruttlroro nelle zone setton– trlonall più produttive d'Italia, In realtà. si occupi e preoccupi e, segnando Il passo, tenga. Il dovuto conto delle gracili e brevi gambo del movimento contadino (') 1,0MIA: Il morlm(HIO Op(l'OIO, l'lllermo, !,1u1dro11, 1903, P"i· Sl. dello plau-he meridionali. Oli ò Invece che il cooperdi– vlsmo, sin 1mr socialista nell'animo. 1 ~ermina e fruttifica nel terreno fecondo dell'e~olsmo di ~ruppo, dello stesso egoismo che, In rorma mono raftlnata e, aggiun~iamo puro, scaltra, costituisco Il rondamento d'azione dei nudi Sindacati di mestiere. Ma a eho proseguire? l,o conclusioni di questa nostra indagine, perseguibile, dol resto, e con mezzi facili o coruunl, da chlunqul", si 1>0~110110 allar~are smisurata– mente, tanto innumerevoli sono gli clementi che ne at– testano la veridicità. 'l'utta In co.-.ldetta leglslazlono sociale, 11cresempio, non ò coniata, in realt...1: 1 cho 1>orlnlziati,·a e, da prin• ciplo, a beneficio di pochi. l'roscindcndo affatto dalla dlseusslono sul suo contenuto o sulla sua efficienza ri– voluzionarla, ò lecito affermare ch'ossa non ò so non Il ri1rnltnto della pros1tlono ogoh1tlca ili un dato gruppo, uri prodotto utile o utilitario, eho poi si dilata, si diffondo o si ripartisco - o ciò, in concreto, neppur sempre av– \'lcno a bonoflzio de11ll a\lrl gruppi operai, tar<li nel– l'avvortirno 1I bisogno o noi procacciarsene la soddisra– zlone. So non è \'ero, dunque, cho esista una gerarchia di Sindncatl, è ,·ero però cbo esisto di essi una molte– pllcltìl varia, e in urla misura dotata di impuhi egoi– stici, 11iccomouna innumero,·olc folla di masse protopla– smatiche di dl,•orsl\ grandoz1a 1 In cia11cuna delle quali la forza centripeta pre,•altca o trionfi su quella centri– ruga. Soltanto per ciuuo eccezionali, cho turbino e scon• vol1,CanoIl processo di c1ucsto rormazlonl, potrà tutt'intera la massa ricostituirsi com1laH1l per la 1m1>remadifesa di se stcs,a; 11oltanto in momenti decisivi, di supremo in– teresso collctth'o, 1>otrà. la clasao tutta dei lavoratori fondersi In un l>loccodi rcsl ... tenza o di offesa, ritrovando pura et\ Intatta la 1>roprlaanima 111 oppre:1sa e di ribelle. Ma qui - ò bono notarlo - non si \'UOI negare Il ratto della solidarietà. Si afferma soltanto ch·cssa è una formazione derivata o superiore. l.'unlc1t realtà. concreta ò l'<'gOlsmo lndlvldualo, orlg'iuarlo, fondamentale, irrldu– oliJlle. l.'t'golsmo di gruppo o - pl1'1in !Ili ancora - l'c~olsmo <li cinsi.o non po~:40110 concepirsi so non nella misura In cui vi trovi appagamento l'egoismo Individuale. F: la solidarietà - di gruppo o di classe - non è ap– punto che l'egoismo di gru1>110 o l'egoismo di cla!lse, e, come talti, non può prodursi so non in circostanze spe– ciali, In peculiari contiugenzc, nello quali o per le quali lo sia rtato di soddisfare lo esigenze concrete del basi– lare egoismo individuale: solo cosl osda può concepirsi ed eslatere, solo cos\ non ò un assurdo. All'unità di clas ... e noi perveniamo mediante un proces:10 logico, che parto dalla constatazione doll'ldcnlltà. nello condizioni econo• miche degli lndil'idul. Rifacciamo il cammino inl'erso: l'unllà di classe dh•enta molteplicità di Sindacati, il cui urflclo non è se non la valorizzazione o la utilizzazione dcll'lnteres!IO atomistico del slng,lll. 'l',·a l'1m Si,idacalo e l'allro c'f simpatia ill,ale, 11w, t1ormalmt11lt, i>tditftrmza tCOIIOIIIIC(I. Al sognatore delle armonie 11tllt classi. se non fra lo otassl, al aentlmontale doll1indagino economica, tali con– statazioni non npparirobboro sollocitatricl di doloranti pene, qualora egli considerasse cho aipmettoro per un Istante solo l'nstonslouo del Sinli!lento dul persegui monto della nrnsslma propria utllitit. i,ignlflohorolJUe concepirlo disposto a cedere, nella sfera del propri lntercssi 1 a ra. voro di chiunque, pur l\ncho della classe nntagouistica; significherebbe pensarlo lneslstcnlo come indh·iduo eco– nomico e negargli perciò la ragiono e lo scopo del suo mcdcalmo essere. 1.;assoclazlono 01•eraia, luveco. quale

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