Critica Sociale - Anno XX - n. 20 - 16 ottobre 1910

CRITICA SOCIALE 315 Ma, se que!lto è il quadro desolante di molta par!e del Meuoglorno, dovo non c'ò affatto da illudersi che d'lmpronleo i contadini, per la virt~ miracolosa del voto, possano, eenu Istruzione o senza. organizzazione, diventare I formtdablll avversart dei loro antichi pa– droni, dalla soggezione del quali anche i pochi pila Istruiti e più liberi (I contaftlnl oteUori sono la élite proletaria) non aanno oggi liberarsi i se è utopistico cre– dere che, di colpo, Il 1en:1m, ptcus 8l faccia leone e di– vori I suoi cattivi pastori, è anche confortevole ricono– scere che, IÌLdove la coscienza di classe ba conferito uno aplrlto nuovo al contadini meridionali, il suffragio comincia a dare i suol frutti e l'educazione politica comincia ad esercitare la 11uaopera rlsauatrice. Il Nlttl osserva che, da qunlcho anno u questa parte, I reduci dall'America non sono J)itì Il greggo elettoralo di prima. SI ranno valere, e concedono Il loro ,·oto sol– tanto a coloro che promettono di tutolnre qualcho in– teresso di Indolo ge11erale-. j.; queiltO l'effètto dell'emi– grazione; ma altri effetti e pli1 rnrprendcnti hanno pro– dotto le organizzazioni contadino. li prof. llarenghi ha trovato che, nel Circondari di Cosenia e di Paola, I contadini cominciano ad organluarsl politicamente e a dare la acalata al Comuni, C(l aggiunge che," in tutti i luoghi, dovo 8ono Leghe, si è, negli ultimi anni, fiera– mente lottato, da parte della classe dei contadini, per poter accedere al potere i: { 1 ). Ma la regione, dove Il fenomeno ò pii, appariscente, è la Puglia. Quivi, marcò la dltfoslono delle Leghe e la propagan1la socialista, ti contadino ha, in molti luoghi, cessato di seguiro come individuo le aspre lotte locali, per parteciparvi come eluse. Il Presutti, dopo aver tracciato un quadro assai roseo della l'lta locale pugliese, do,·o le lotte ardenti per la conquista del Comune 0M.!lcondonomisere competizioni di gruppi sospinti da ambizioni smode.tc , e dopo ucr lamente.te. lii noncuranza dello Amministrazioni verso I contadini, rileva corno l'Intervento di questi - oggi natu– rnlmoute assnl ecarso - poim1, so eorretto da una chiara coscienza di cla!!e 1 determinare un mlgliornmento del– l'ambiente. • lo complesso - egli scrive - le Amministrazioni comunali sono meno noncuranti degli Interessi dei con– tadini, là ove riescono a tr1uclnarll come classe nelle lotte elettorali n ('). •: altron 1 dopo aver constatato che la mentalità· dc.i contadini si apre, prosei,fu0: • Quando i contadini vedono che li loro vot-0 ò ne– cessarlo J>0rdare. la vittoria ad uno dei partiti locali, naturalmente finiscono por proten,lere qualche co~a. Questo è, anzi, un benefico effetto, forse il solo, di queSte lotte. Certo, dato Il modo con cui le forze si affasciano, questi partiti, che conseguono In vittoria con l'aiuto del contadini 1>ii1 spesso faranno cib che i contadini dei!i– derano, Piuttosto che quello che al contadini è effetti- vamente utile 1 ('). • Vi è, dunque, In Puglia, l'inizio di una grande trasfor– ma:done dell'ambiente politico ed amministrativo, anzi, più tll questo che di quello. I contadini, mercè l'opera delle Leghe, desiderano avere Il voto, e i pochi, cho l'hanno ottenuto, cominciano a farlo valere, destreggian– dosi fra l partiti looall e accodandosi all'uno o all'altro aeoondo cib che promettono. Da questa prima ginna~ttca ,rudimentale sorgono - per confossiouo di molti membri della Commissione d'Inchiesta - I primi nuclei logici ('i Voi. \', Tomo Il. 11111. &ti. ( 1) \'olume lii, Tomo I, P•I• 1::1. ( 1 ) Ibidem, P•i· "'· dello future' competizioni: da una parte contadini, arti– giani, l)iccoll proprietari e piccoli affittuali, e dall'altra proprietari non coltivatori e latHondlsti. t: la lotta delle classi, che aoverchia le antiche, aspre, violenti lotte degli spostati dolla borghesia o del proprietari per l'ac– quisto del potere locale o del mandn.to politico. I-: dunque possibile una prima conclusione: l'allarga– mento del 8uffrai;rio, magari fino al limiti estremi del suffragio universale, non avrà 1 per lunghi noni, un aen– albllo effetto In tutta quella larga zona del llezzogiorno, dove il contadino non ha la 1>li1 lontana idea di Inte– ressi di clas110da tutelare, e dove, secondo l'espressione del sacerdote basilisco, ò ancora serv1w, ptcus. Solo gli <tmtricM1, ae ne potrnnno ecr\•lre; essi, che giì1 mandano l'lpontanenmento I loro flglluoll alla scuola, e che, nel corso <li pochi anni, potranno, morcò la scuola, essere una clnsso pronta al governo di so stessa o delle cose. Invece Il i:1uffraglo nl conhullni potrà. recare novità µ-rn.ndl In quello zone di Puglia, o anche di Sicilia, dO\'0 l'organizzazione sociall8ta ha ratto un noterote cam– mino, cos\ come produuà noto,·oll effetti in quelle altre zone di Sicilia, e s1>oclalmonto di Calabria, dove i demo– crlstlanl hanno luorato attivamente a creare organiz– zuioni cooperative e di resistenza. In una parola, il ~mffraglo non darà rlsultatl apprezzabili se non dO\'e sarà acco1•plato ad un luoro di organlnazione e di predicazione, quale soltanto i demo-cristiani e i socia– listi possono fare. SI J>UÒ cosl prevedero che l'effetto del suffragio al contadini prof\tterà. al neri e ai rossi. lu Calabria e In parte della Sicilia, 8usciterà. un movimento politico-economico sul tipo di quello della democrazia cristiana bergamasca e bresciana; nelle Puglie, invece, e nella Sicilia occlrteutale, susciterà. un movimento a tinte socialiste, quale quello che venticinque anni ra si el>bo nella bassa valle del Po, fra llanlova, l[odena o Hovlgo. I•: qui giova e11amlnaro un altro aspetto del prob~bill effetti del suffragio nlla classe contadina. Oggi, come' 11! rllovn dal volumi doll'lnchlosh., i conta<lini elettori, assai scarsi di numero, .si alleano a questa o a quella frazione horgheso nelle lotto comunall o politiche. Sono, ))Cr \Uaro parole di moda, popola,·l.itti e bloccardi, in una maniera ancora molto primlllva. Ma non ò sperabile che domani, quando, invoco d'essere scarse a,•anguardie, 8a• ranno legione, essi poi,11anotrovare nella forza del nu– mero le energie sufflclentt per rare una politica loro 1•roprla, In op1>0,izione a tutti I gruppi e le clientele, cho da nnnl ai alternano al potere. Nelle ri\·oluzioni Jeg<1II,cioò In quelle cho avvengono attraverso ai con•• go2nl rap))resentatlvi, la forza del numero ha una scarsa importanza, affatto secondaria, in confronto di quella grR.ndiulma della coltura, nell"csperlonza, delPeloquenza mltlngaia 1 della pra\ica amministrativa, della scaltrezza negli avvolgimenti della politica. Ora, è ruor di dubbio che durerà 1,arecchlo tempo (fino cloò al pieno effetto della scuola popolare) l'enorme distanza che oggi inter– cede fra quella borgho!lla dul Sud 1 scaltrita in lunghi anni di lolle municipali, e l'lgnoranu dei po\'eri con– tadini, analfnbetl, o quasi, cho l'organizzazione econo– mica ha appena appena dlro1:zatl. ratalrnente, ossi do– vranno riue nncora In pollUCt\di una o rlell'nltra filzlono locale, \Imitandosi a dare alln razlono,-,h'o:tsi aiuteranno, una tinta o clerioale o aoclall8la. Solo più tardi, solo morcò la scuola, mercò la tra11rorma1.lonodetl 1 amblente economico, e mercè gli effetti mora,•lgllo3amente beue– flcl dell'emigrazione, ai arriverà a rlare alla ela3se con• tadina una maturi~ nfflcieute, perchò e,sa possa rare

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