Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

CltlTICA SOCIALI•: 191 come la Critica rlìcovn benissimo, di aiutare le moltitu– dini a liborarecno nel modo miglioro, quello cioè di tagliare alle 1·odici. Certamente, molto 1>ii1 1 ma non meglio di così si po– trebho dire in favore del metodo della completa asti– nenza dal vino e ila ogni altra bevanda alcoolica. ì\la, 1•oichò il J>rof. Lussami, dopo aver da principio ammesso che i sostenitori della tesi abolizionista la credono ,·era e buona, con un passaggio di cui mi sruggo il nesso logico dedica J)Oi l'ultima l)arte del suo articolo, la pili \'ihrata e conclusiva, ai socialisti anlialcooli6ti cd a~ti– neuti, e vorrebbe allungare ad essi una sonora lezione di sincorltil, e li accusa di voler abbigliare la verità <ul usum delplli11i, con un sistema <la auguri cho si atriz• zano l'occhio quando 1>:Lrlo.noai uon iniziati, pur di strappare il successo momentaneo i doman,10 anch'io la parola nella mia modestissima ma nou sommossa qualità dì socio.lista o di antialcoolis.ta astinente. Desidero cioè dire che, l'ICho ascoltato con intcre;;se la ospoi,izionc, riassunta dal pror. Lua:iana, dello ragioni ch'egli adduco in difesa del •,;ino 1 ben lontano rostanrlo dal\lesscrue conqui&tnto, non mi sento por conto mio di sopportaro l'accusa, ch'egli muovo gencricamento agli astinenti o a quelli socialisti in ispecie. nò di sottostaro al so11petto 1 ond'egli vorrebbe avvolgere la schiettezza delle loro convinzioni, gentilmente complimentandoci pe:– poco mono cho l)Cr una mascherata <li cianciatori in mala rode. Col ragionevole ossequio che il valore e la dottrina del prof. f'ilippo Lussana senza dubbio meritano, gli ossenerò che la 1:erilù 1 in lema di alcoologia, allo stato attualo dolio nostre cono9cenze, non ò affatto incontru• stabilmente quella da lui accettata o ra,•nro,·ole in pratica all'uSo moderato del ,•ino. opinione cho 11011 è ancorn, o piuttosto non è più, cosi pacifica ed o,·idente, da non tollerare oppositori, pena la scomunica accademica o il sospetto di malafede. La ,,erifa ,·era è che, in contrasto alle argomentazioni pratiche e scientifiche dal prot. Lussana citato in favore della moclerazione, in rnvore 1 d'altra partc 1 della teorica o della pratica astinente, esiste e si arricchisce ioccs– sautementc una enorme ordinata serie di ricerche, co– stituita ormai in corpo ben solido di dottrina, che impone rispelto ed esercita su chi so no informi daV\'icino un potere irreidstibilo di persuasione,all'iufuorl o a malgrado di ogni prevenzione d'indole scientifica o sentimen– tale(')- Secondo il prof. Lussana, dunque, la teorica dell'asti– nenza sarebbo un portato di veduto. unilaterali C' 1 a uu di1>resso 1 fanatichc,.J>oggianti Aulla esperienza lmpresslo– niiitica, fatta special monto dagli alienisti o dai nevropa– tologi sui consumatori in grande degli alcoolici, sullo manifestazioni della patologia e non su fatti della Osio- (1) )Il pro!l.1\sco 11111 le trop110 fRclll, 11crchè l11ri,:amcnte eo,•r111J– bondant1, cltazlont; imllRnto, JJer I !cltorl dcllR ,;,•itlca ohe ,·ole~&cro lnrormarl!ono, r«ocomanclcrù 1 1 ro1cor fresco e lucido T,·<1ili (le 1'0/• COOIISme !ICI tlottorl '/',·j.bo11let, ,l/o/11lt11 O .llig11ot (l'>trlgt, )l>tSl!OII e C., 100:.); - clii 1101,·olesso a1111roro11<1troIl tema, 1H11,11h~ che tutto un volume dl m e plì1 1111g111e raccogllo h\ IJtbllog1·11p111e de,· r,esm,1111/,,m wi.ue11sclwflllche11 J,Ueroliir ,ibel' tle11 ,111,:01101 1111d de11 ,1u·o1101fsm11s lino ftl 1904 !llorllno, Urbcu1 o Schwarzenllorg); - chi. lui1nc, 11mn~:rn pentitrnro lHll vivo del gruntlloao movimento antlc1lcool!~ilco mouo:111110 al potrà forse 11rocurarc t < 1.uo ,·0111ml <I.egli Ahi do\ Co11grc11s1 11• tern11zlon11.1tcontro l'Rlcoolls,no (I.cl uo1 In Stoecohnft o del 1909 In bOn(lrn, rtvoJgcndosl nl ScgretnrLato (111tli11cool\co11,•1zzoro·lntcr1111- zlonalo (I,os11unn, Aveuuc na1J111cs, '.! ); vi t,,o,·eri\ una miniera di dfttl e di ricerche, nuche contro, mn nss11I 111ì1 ln favore, nl metodo astinente, come contrllluto <l.'ognl pnesc. 11011 -0sclus11 hì. 11os1rn ao• rena di rai:ia1 t'd emula In enof11gln, In •·r1ow1,:i. logia doll'alcool. )li sono proibite lo citazioni; ma corno non ricorrlnro 1 tra i tanti, i nomi ed i la,·ori di Bunge, chimico. di l'otteokofer, igienilda 1 di \\'eichselbaum e di l.aitincn, patologi puri, cli Victor llorsler, Chnu\'eau, Schnydor, 1Jestn'·et1, flsiolo~i, ollro a quelli di Kracpelin, A~chaffcnburg, Smidt, l'iernccini e Ceni, la,•ori di ricerca sperimentalo eseguiti su soggetti uormali, con impiego di dosi medio o bassissime, di IO, :!O, IO gr. di alcool, quasi rsempre dato in forma di vino? No, no, non è pili lecito credere o la!:lciar erodere cho la 1>ratica dell\dcoolastiuenza alo. nient'altro che o la esteriorizzazione di un inratuamento facilone psoudo– scie11tiflco1o uua forma di rinunzia quacchera 1 o. bai;o m(lgari di misticismo d'importazione nordica, o una rammodernata roggia di :sport, buoua per épafer il buon pubblico o di dubbia buona feile. Bi.sogna 11ro11riopor• suadcrsi invece (o 11011 è difficile) che 11astinenza ò il corollario pratico e log-ico di lutto 1111 corredo rigorosa– mente i,cicutiflco, anzi di un maluro dibattito sul terreno 1,odo ,loll'esperimcnto, non soltanto clinico o maulco– miale, ma bcnanco ll:ilologico e farrnnco\ogico, tentato e ritcutato con le medie e le piccolo doi;i d'alcool, sotto la specie, come dissi testò, anche del vino. E il corollario è proprio quello riassuuto nelle parole dell'Alwater (quello stesso Atwater che ò citato dal Jlrof. l,ussana in caJJOJìla alla Commissiono di fisiologi americani, il cui lavoro gli ha prestato argomento rii attacco nntiastincnte),parole pronunciate in una comuni– cazione ratta ali' l11sliiul p.~ycholor1iq11c, presidenti Siegfricd o Chey.~sou, in 1•arigi, il I :J no,·embro 1903: u /.,'alcool est 11n oiime11l; c'cst 1m 111a11cois ali mml; c'esl ,m dite• slolile afimenl . . 1 l'oichò il dibattito non \·erte già. sulla questione del– l'alcool-alimento immediato, non rii,iuarda soltanto il preciso computo <leisuo potere termodiuamogcno attuale, che nessuno metto in dubbio; ma la diver~cnza., d'onde prende lo mosso la corrente che dà contenuto scientifico alla pratica astinente, si apre quando, come è neccssario 1 si ,·ogtia calcolare, non il \'aloro at.tualc, istantaneo o quasi, di esso potere alimentare e termodinamogeno, ma il \'fllorc suo reale in rendimento utile integralo, 11. lunga scadenzo. anche nel temJ)O, in riguardo cioè agli effetti successivi od accumulati; in riguardo, ad esempio, ai ftni offot.ti anatomici, in riguardo ai grandi eff'etti sui poteri organici di relìisteuza alle cau~c morboso in genero o a quelle infettive in lsJ)ecic, in riguardo agli effetti sulla senescenza dei tessuti e <leg!i organi, sulla Jon. gevità e mortalità. Su ciascun punto di questo \'Mto progrnmma, si sono moltiplicate le ricerche, si sono assommati dati spe– rlmcntali, clinici, statistici; e lo conclu11ioni collimano con quella or ora citata: - l'alcool è un alimento, ma è un pessimo alimento, poichò le sue proprietà at• tuali forse di risparmio, i suoi effolli termodinamìci 1 sono neutralizzati e so,,erchiati, a pill lunga scadenza, dagli effetti dannosi e permanenti i l'alcool ò sì un ali– mento, ma un alimento che l'cconomin organica 1 a conli fatti, paga a troppo caro preY.zo; l'alcool ò un ecci tanto in primissimo tempo 1 ma, in realtà, un falso eccitante, porchè, in secondo e definitivo tempo, è un anestetico e un paralizzante. . .. t ammesso dunque il contraddittorio ,·orso clu asserisco che, nella lotto. contro l'ttlcoolismo, v'ha ,m eleme11!0 1.:lte non i· di. verilù dovo essa si affermi per J1aboliziono di ogni be\'auda alcoolica, il \'ino compreso .. Ma non ò ammesso Il dire o il credere che, nella prOpaganda an-

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