Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

CRITICA SOCIALE 125 p~esa da una categoria all'altra. Così questi salari restemnno immutati anche in periodi cli crisi, mentre 4uelli delle industrie private po:isono diminuire. Jnoltre gli Unici di collocamento municipi1.li sono ;tttualmcnte circa 150; Strashurgo ha organizzato il sussidio di disoccupazione col sistema di Oand, seguìto eia altri Comuni bavaresi, e 40 città hanno introdotta la giornata di 8 orP. nelle loro officine a gas. Eppoi os1>cdali, bagni, parchi continuano a esset· aperti dai Comuni por ristabilire o preservare la salute degli abitanti (1). . •:+ * La maggior parte di questi servizi non sono mu– nicipali che da una ventina d'anni, e parecchi da soli due o tre anni; alcuni hanno dato già eccellenti risultati, ed altri non sono che germi in via di sviluppo, per cui giorno per giorno soltanto ai pos– sono raccogliere e fissare i dati che ne stabiliscono l'esito. Ma già qualche cosa si può intravvedere e concludere, soprl\tutto in rapporto a un punto capi– tale che ha formato la principale accusa contro le municipalizzazioni. 'E cioè che esse sono, sì, vantag– giosu per i consumatori e per gli impiegati, ma, a spese dei contribuenti, aggravando la situazione finanziaria delle città e quindi le tasse. [I T'erein fiir Sozialpolitik si è occupa.lo appunto di tale questione nella sua ultima riunione di Vienna (27-29 settembre UJ08) su Relazione di un consigliere municipale viennese, :Max ,veiss. E' vero, dice il relatore, che la politica delle mu– nicipalizzazioni contribuisce assai largamente ad aumentare il debito municipale. A Vienna i prestiti contratti per creare o sviluppare i servizi munici– palizzati rappresentano ,!9 1 8% del dehito totale della città. fn Germnnia la proporzione è del 22 °/n a Mo– naco, del 31 1 5 ¼ a Colonia., del 36,:l °lo a Franco• forte sul Meno, del 41,14 ¼ a Berlino, del 48,10¾ a .Magonza. In Inghilterra raggiunge il 47,9 % a Manchester, il 51,0 °lo a Salford, il 54,9% a Leeds, il 54,9 ¼ a Nottingham, il 59 1 3 8 / 0 a Liverpool. Ma, accrescendo il debito municipale, ne segue forse che la municipalizzazione grava sulla situa– zione finanziaria? Ciò potrebbe avvenire se le im– prese municipalizzate non riuscissero a pagare gli interessi e gli ammortamenti del capitale investito e tolto a prestito, o se la cifra del debito minacciasse di esercitare un'azione sfavorevole sulle condizioni di prestiti futuri, ma que2te due ipotesi non si av– vererebbero se non nel caso che le città esercissero imprese non redditizie, o almeno esposte a qualche pericolo futuro di perdita. 'l'ale invece non è n caso di imprese quasi completamente sottratte, per loro natura, all'azione d<_!llaconcorrenza e a quella delle fluttuazioni economiche, quali sono quelle pill spesso municipalizzate e che reclamano i maggiori capitali, come l'acqua, il gas, le tramvie, l'elettricità. Non solo, dice Max "\Veiss: supponiamo che le città abbassino le tariffe al punto che il guadagno netto non basti più ai bisogni del servizio degli in• teressi e dell'ammortamento; anche allora l'aumento del debito, derivante dai servizi industriali, non pro• durrebbe inconvenienti che in un caso soltanto: che, cioè, per una ragione qualsiasi, le imposte comunali non potessero essere aumentate j " nel caso contrario, è puramente e sempl~cemente una questione interna della politica finanziaria comunale quella di sapere se gli interessi e l'ammortamento del capitale d 1 iln– pianto debbono esser coperti dalle entrate dell'azienda o da.I prodotto dell'imposta n· li credito comunale ò 1 in ogni modo, fuori causa. Di fatto, però, le municipalizzazioni senono il di- (1) Eo»u?lo P1sc1u;n, 111 ·ooc11111e,rl,1 d 1p,·ou,·ès, 19IO, pug. 2s1. minuìre le imposte e talvolta i11 proporzioni notevoli. L'alleviamento fiscale dovuto alle impl'Csc munici– pali è, in Austria: a Vienrn~ del 12 83 %, a Lemher~ del 13 1 I 0 ; 0 , a Trieste del 1 \8 ¾, a Brnnn de\1'1 I 0 / 0 ; in Gennania 1 a. Berlino del 12,:13° 1 01 a Mona1.:o del 15,:3 °1 11 a Colonia del 15,0G 0 / 01 a ~•rirncof'orte sul Meno del 16%, a Magonza. del 27,18° 0 ; in Inghilterra, a Liverpool del 3,39 °1 0 , a Manchester del ~ ¾, a Lceds del 10°;., a Nottingham dell'l 1 1 9%, a Salford del 14 ¾- E in Svizzera, a Ginena, i servizì industriali municipali, col loro utile netto di 1.638.829 lire nel 1908, costituiscono una fonte di reddito superiore ~ quella delle imposte: che fu, nello stesso anno <11 1.402 1 548 lire, così che i contribuenti della citfa di Oincvra dcbhono ai scrvizì municipali del!\lCqua, del gas e dell'elcttricitit un alleviamento fiscale del 117 per cento. (') [n Italia, ancora. non si possiedono stntistiche g-e– nerali e complete sull'andamento delle imprese indu– striali municipalizzate, ed, anche O\'C si possiedano, . non sempre dicono il vero sull'entità deg-li utili netti, perchè i Comuni temono, al pari dei privati, di dire tutta la verità per non esser troppo gravati dal fisco. 1'fa, per non citare che due esempi, uno gr~nde e uno piccolo, a .\mano tutte le a1.iendc municipaliz– zate: acqun, scalo hestiame, affissioni, assicurano un cespite cli reddito non indifferente al Comune, il la– boratorio economale costituisce un risparmio sul pre– cedente sistema. de!Pappalto 1 le case popolari pagano gli interessi al ~api_tale imyiegato, e l'iT~11~i":n~o mu– nicipnle d'elettnc1ta ha già permesso d1 1111zrnrela jlOpolarizzazione della luce elettrica, aflittando l'ener• gia nelle case popolari a 80 cent. al mese ù forfait per lampadina. A Imoln l'olficina municipale del gas e dell'elet– tricità, abbassando il prezzo del gas da 33 centesimi a 21 pe1· la luce, e a IG per i motori al metro cubo, e fornendo \'elettricità. per la. luce al prezzo di 45 a 60 centesimi al chilow,ttt, e per la. forza al prezzo di 15 a 20 centesimi, ha visto crescere gli utenti da 319, quanti erano nel 1904 dopo ~H anni d'esercizio privato del gas 1 Il GH per il gas e a 51-1 per l'elet– tricità, in tutto 1161 nel L910, mentre assicura circa 16.000 lire di utile netto all'amministrazione comu– nale, la quale, con discutibile_ criterio industl'ia~e ~ finanziario, preferisce godere d1quella somma anz.1chc impiega1·la 1 almeno nei primi anni, a vieppiù nbbas– sare le tariffe pei consumatori aumentando così il consumo e sviluppando 11azienda. Evidentemente, adunque, l'estensione dei servizì diretti municipalizzati è uno dei còmpiti sempre maggiori del Comune moderno, che potrà tro,•arc ostacoli nella grossa borghesia capitalistica impren– ditrice per lo grosse imprnsc, e nella massa degli esercenti per i servizì aliment!lri, ma che non potrìt non essere fortemente sostenuto dalla massa dei la– Yoratori, dei professionisti, degli impiegat.i, tutti in– teressati dai comune tornaconto di consumatori ad avere servizi e prodotti buoni cd a huon mercato. STICU8. Avete le prime tre annate ? L 1 Ammini,strazio,ie della Critica è disposta a ricambiare con m,a qualsia.si successiva um1ata, rtlegata, oppllre con 1m anno d 1 abbo11ammlCJ, l'imrio che le venisse fatto della 1•, 211. o 3" annata {1891, 1892, 1893) di. Critica Sociale in buono stato di conservazione.

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