Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

106 CRITICASOCIALE zioni pubbliche o l'induetria dei trasporti forniscono li mAggior contingente. I ferrovieri organizzati, ad esem– pio, sono 32.G78 su S9.G52 (1'82 per couto); Io posto o lo dogano di'urno all'orgnnizzazioue 7500 la,•orntori su 1,1 500 1 o così ,·ia. Sopra un tota lo generalo di I13.000 operai organizzati, -tG.000 - in base allo statistiche del 1908 - appartengono a imprese pubbliche. L'industria prh•ala dà solo 61.000 organizzati su 5<10.000. ÙIOVANNI i\fl!:Rl,ONI. mMmmn wnn rnnrno t'BlrnomMo Se qunlcuno dei lcltori dellu Cl'itico, vedendo il titolo di quc:;to ;H'ticolo, non salterit nll':nticolo sc– ;.p11~11!(', J)Cll!,:ando <'hc cc1·to in questo ~i parla di cose noie e ripetute 11101lernltc, quel lettore cortc:,:;issirno fon•C' sarii rncr,wigli;llo ili tro\'arc qui <1unlcho cosa elle non si aspcttn\';l, qu:i:-:i dirci u11 granello d'e– l'('i-ia. Sa!urnlmcntc io nun inlc11do m('tfcrc in dubbio la ~a111iliL e la ~in:-:tizia tiella h11ta C'lie, con fer\'ore ~('111pr('1·ir11W\';llo e crc:-:c·enlc, i-i cor11hattc ormai an– che in ltnli,.i. ('011tro il difro11dcr. ..;i d<'ll.alcoolii-mO: :-;11rC'hhc una dil'<0ncsta follia. t•: neppure ,·og·lio clev:irc In mia 1/l·c,·e ,·oce, in to– no dis:-.cnziente, cntn.l ;d çoro unanime o gnglionlo <lei tanti uo1nini illu~tri e i'iencmcriti, dei inoltissirnì 111edici, igieni'-li, insC'g"ll:Jrdi, prupaganclisti e orga– uizzalori, che cornhatlono per far rip;'\l"0 ai pericoli e :ti d:inni di quesln. Jliuga indh iduale e sociale del nostro tempo. A tale lotta mi n::-socio, ora come nel pw,i-nlo. con sincero con\'inci111e11to,disposto iu ogni c:1:-.0a dal'le il 111io1no<lc:-.to contriUuto. ).la, pC'r !'-inccrilù e per amore della \•erità intera, rnrrei dire una parnl:l a quP.lti che la battaglia q11oti<lian:1mcn1e combattono, :-;rorz::i.ndomidi olimi– riare d:ì e:--i-a, se fo!'-~epossihile, un elemento che non i· (li ,·erilil. Questo elc111e11to è rann1·e~entato (1~11lù. confusione che \'ien falla Ira. oltonlisnrn (' uso limilato del/'(1/– ,·,u,I solfo forma ili vi110. Pare una quesi ione del più semplice buon senso, e ùonchhe cssorlo, ma invece non è. Tutti o quasi t11t1il'oloro, c-11(' scC'ndono in C'ampo contro l'alcooli– smo, concl;\unano ~c>nrn rcmis~io11e nè nppcllo ogni u:-;o, anche moderntissirno, ùcll':1lcool, in qualsi·t!:i forma esso si presenti nella nrntica. Tutti 1'.!lianti– alcoolisti dicono e ripetono, in ogni cnso, a tutti, lo si.esso di\'ieto: u Non hc\'ele ~,lcool, nè molto, nè poco, nun he\'ele liquori, non bilTa, non \'ino, nè a pasto, nè fuori, perchè l'alcool, miche in piccoln qnanlitù, è se111p1·e dannoso!" Orn, questa conclusione è folsa. Quelli, però, che la propugnano, la crC'dono c:erta e \'era: una parie <li C!-l-:-.i non hC\'Cas~olutamentc mai nè vino nè allro ]iquido nlcoolico; ~li altri, poi, che non possono ,11>– lmndonare del tulio un'nbitu<line ormai contrnttn, !-opportano con ras~eg:nazione i danni che da essa i.i ai::.pettnno, pensnndo di evitare almeno agli oltri il male che l'ignoranza e l'crroro allrui hnnno por– tato a loro. f.: precisamente a questi valorosi combattenti eh" io ,·orrei dire 7wrchè la formula di condanna asso– luta dc:ll'akool non sia giusta, (' percliè !'-ia dovcros(), .;op1·atutto per coloro elle Jrnuno a cuore il benessere delle cla:-:si lavorntrici, di porre a quel1a condanna· una lirnitnzionc. P0l'f-C :1 (]UCSIO punto (JU:l.lCllllO mi llOlrà obbiettare sul:ilo: •< come J)Clteto voi e~porre quesle opinioni così recis11rnente, (lmrnclo unanimi, lanti scienziati, tanti medici, tru1ti igienisti, guidando un esercito tli gn'.'~arì nttivi e fidenti, coll'appoggio di interi partiti politici, col consenso dei Governi e, fuori d'l– tn.lin, roll'niulo delle leggi, si sforzano di restringere sempre più, coll'inlento di aholirlo, l'u!'-O cli ogni !'-Orlncli he\'anda spiritosn, e cercano, in nome clell:1 :::cienzn, di per~unclere il puhb 1 ico, sopratutlo gli oper:'d, a e~cluderc del l11ll11 l",1lcool dalln alimen• taziouC'?" ,\ questa pregiudi:,.inle risponderò il pili hreve– rnente possibile. n:1 flH:lmlo le mirnhili scoperte della patologia, fnltc nell'ultimo !'-eroto, e i grnncli J)r0fffC!'-Sidella din.~nosti('n lrn11i10 1,1es~o in e\'idenza i gravissimi ,lnnni che l':-ilcool porta. all'indi\'iduo e alla rnzza, da qunndn ~i ~ono ronosciuti i legami diretti e indi– rc>lii <lelJ':·d("00li~mocon n11mero~issimC' forme rnor– liu?.C',<'oll:1p:uzin, C'olln degenerazione, colla crimi- 11:11ilil,l'nUenzio11e dei medici e degli scienziati fu ai1ir;1tn, ed ern 11:Jt11r[de,qu:1si !-0ltanto \'erso i fc– nnm('ni 710/ologici rifcrihili all'nlcool, e le conoscen– ze ~cienli0che nel essi relative !'-idiffusero e furono prC'~e in grnnùe consider.1zionc anrlu! all"infuori del– l'n111hic11fe1nedico, interessando il grnn pubblico, i po.rlili politici, i Pnrlamenti e i Go\'erni, precis:1- ir.cnte in cau~n del pericolo SQCinleche i-i \'enivn n ric-onoscere nel l'o lcool ismo. In 1:11 modo, perb, l'a:io11e 71atolooictt dell'nlcool tolsr. ogni considerazione alla sua. a:io11c {isioloyica, anzi la fccC'dimentic:1rc a tnl ~egno, che u,rn parie dei medici, e tutti i profani, r-ono nnivnti n credere che essa non esista nffatto, Oggi, poi, la inevit.ahilc ?.pccializzazione, n,·,·enuln nel cnmno delle scienze mediche, come in ogni altro, rn. s.l che, fra i lnurnnti in medicina, quelli che con– durono l:l lotta antialcoolista. sono in mnssimn pflrt<' i 111cdici igienisli, i ouati, ossc1·wrndo i fenomeni pii, salienti di :11nbie11tc,raccogliendo dati statistici estesissimi, ma spesso troppo clastici, sono f:1ril– n1<>ntc trntti a preoccuparsi della patologia alcoolica $O•·ialc, piuttosto che dell'azione fisiologica dell'rll– cool sopra l'organismo, per la (luale, del resto, nd ~ssi mancano i metodi e i criteri di indagine. I medici pratici in\'ece osservano spesso che l'a 1- cool ha una uzionc utile senza nessun ù::i.nno nep– pure a lunga scadenza, sanno che molte volte si è cli fronte a una vera necessità di aggiungere un oo' di \'ino alla dieta normnle, non solo degli individui a,·,·ezzi da tempo a. tn.le aggiunta, ma anche degli aslem1. li medico prnlico però, anche quando non .;i;t condotto dal 11reconcetto teorico antialcoolii-la 'l considerare le sue esperienze come casi di ecce– zione, mrnmente ha l'opportunità. di coorclinrirc lc– osser\'azioni pel'sonali, e ancor più raramente il co– •·nggio di meflersi contro idee accettate dalla mng• gioranza di quelli che parlano e scrivono per il pub– blico. Avviene però talvolta che, nelle assemblee di mc. dici, si mnnifeslnno mollo palesi i due criteri diversi di r.onsideraro l'alcool. 1\li ricordo, ad esempio, che nl / Conyres5·0 per le malattie del lcrnoro, tenutosi in :\Iilano nel 190G, o proposito di um\ comunico.zio-

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