Critica Sociale - Anno XX - n. 2 - 16 gennaio 1910

CRITICA SOCTALE 21 tive, quando saranno riesciti, con 1>remi ed inco– rag-giamenti, ad ottenere lll diffusione di metodi meno Cllri, avranno recato al problema edilizio un contributo più forte che con ogni altro pro\•rndi– mento e con tutto il possibile imJ)uh10 alle Coopera– tivo e alla municipaliz1.azione. A1 Congresso dovrebbe ripetersi o~ni tanto: pen– sate ai mattoni, signori! Mn, con questo ritorncllo 1 non vorrei che, oltre al sospettarmi interessato a qualche nuovo brevetto 1 si generassero due equh·oci. li primo è che vada di– mcnticatn tutta untl µarto del prohlcma edilizio. che è non soltanto cli produzione, 1>craumentare l'offerta di case, ma anche di distribuzione. Il lato. più 80- cialistn, dell'intervento della collettività per elidere la rendita di posizione dei p1·oprietari di fabbricati. e per arginare l'aumento dei fitti, mercè organi giurisdizionnli tl base di prohivirnto vn preso in esame, col risultnto di sfrondare molte illusioni, nm anche di non cacciar via come foglie secche ciò che può esservi lii huono. ~la non voglio dilatare mo– struosnmente la tela del Congresso. rl quale - è qui il secondo equi\'Oco da evitare - non va ab initio sforzato ad abbracciar troppe cose. Bene ha fatto la Lcg1\ n contenerlo per ora in limiti definiti, affida.udo a due valorosi e competenti studiosi i temi che si dovrunuo discutere . .\ra sia un primo pnsso. g si tenda, con chiara visione, ud una intej!razione com– plessiva do! problema, oltre f.!li /\ngusti confini dei ritocchetti alle leggi ed ai regolamenti. Si senta, nel suo violento 1>repoterc 1 tutht Jn, roaltÌlj oggi che non siamo pii, i teorici delle case popolari, ma ne siamo i costruttori. Detergiamoci il cen·ello dalle frasi fatte o dall 1 ingannevole riso di innumeri S))Cranze. La speranza ò più viva. quanto pili si \'Il innanzi, e più si slnrga l'orizzonte di quella politica dei consumatori: che in dcfiniti\•a è destinata ad incatenar l'azione e l'attenzione delle masse e doi Governi. B le proposte che ho fatte valgano per .... il Con– gresso futuro che, noi di H.onrn. 1 sn.rcmo ben lieti dì ospitare nel 19ll. C1uXTEC1.t:n. PROBLEMI SCOU'ISTICI P~r gli edifici della Scuola. l.,a seguente lettera del nostro amico ing. Gavazzi di Bergamo è forse diretta 1>iuttosto al de1>Utato che al giornalista ed al giornale. Ma, poichè il de• potato è in vacanza. e al Ministero li.ella e. r. si stanno effettivamente preparando provvedimenti per la casa della scuola, massime nei Comuni rurali. riteniamo utile di' girarla puhblicamcntc alron. Danco: neoministro, e a Camilla Corradini, direttore generale clel1 1 istruzione primaria, con l'augurio che almeno ne prendano atto - come suona lo stilo burocratico - .. ,,er gli opportuni riguardi 71 • E il deputato, occor– rendo, a sno tempo, potrà fare poi da svegliarino .... 8trg11mo, 'J1 dlctmlwt IJo09. CARO 'rURATl 1 Sembra che al Ministero della P. I. si stia studiando un dh1og110di legge per 1>romuovere o racilitare la co– struzione di edifici scolastici dn parte dei Comuni. Ben– venuta la legge, specialmente so sarà semplice e chiara, e fiancheggiata, senza i troppo frequenti indugi, dal relativo regolamento. .Ma perchò l'obbietto di ossa, a tutti caro, possa essere raggiunto colla maggiore rapidità e col minori osta– coli, ò necessario porre un treno all1 ingordigia dei proprtotart di terreni, con una dl9poalzlone di legge 1 che consenta al Comuni il '1iritto d'espropriazione dei terroni occorrenti, a causa di pubblica ttlililò. Troppo \'Olle l'esorbitanza dei prezzi richle8tl da proprietari esosi ha Impedito o ritardato la costruzione di scuoio, od ha ob– bligato a sacrifici ingiutitiflcatl I Comuni costruttori o lo Stato sussidiante, od ha limitata la scolta dei terreni OJ>portuni la\ldo\'e, per rai:cioni tecniche note a quanti si occupano della materia -· oltremodo delicata c com. plossa - s'impone la masslmn libertà di scelta dell'arca. In questi ultimi anni, con critorio largo o moderno, il diritto d'espropriazione ò stato ostoso a beneficio di opero pubbliche (strade, caso populn.rl, ccc.) d'ogni ma– niera, ed nncho di opero industriali di consldcre\'ole importanza, ma d'interesse pre,•nlontomente privato con dutturo elettriche, funicolari aereo, carn o miniere, ecc.). Che cosa diresti tu se un amico della 13cuola e dei buoni odiflct scolastici, o del rlnnovame11to tecnico-didattico dei Comuni, ti ~uggerisse - senza la protesa temeraria di rubare il mestiere ad un legislatore autorevole - una l)roposta di pochi articoli di leJ.Cge. sup1>ergiii come que !l.tl che seguono? 1. I Comuni che, in osecuzlono alla lo.erge .... feb– braio 1!}10 N......• o della leggo t.j luglio 1900 X. :!60, ))roncderauno alla costruzione di edilìci destinati 011 ut10 esclush•o di scuole olcmeotarl, a;.lli infantili, istituti per ciechi o sordomuti. e che uon pos~t>ggano aree di– :-iponll>\lin.<lattoallo scopo, 1>otrnnno \'filarsi delle dlspo• s\zionl dello legge 25 giugno ISG5 N. 2350, al fluo d'e– spropriare i terreni occorrenti per la erezione degli :~~~~!o~•r'~!!~j 1 c!nf:rso 1 1~0 ci~~~l:1~:~~~i OO d:s 1 ~ri~rt~1iel 1 !~;~ 1 . lamento 15 no\•eml>ro 1000 N. 4l::i4. 2. Agli scopi dolPnrticolo procedeute, i progetti particolareggiati degli edifici. col plano delle areo da occupare c coll'elenco delle Ditte ospropriande 1 dopo approvati dal Consiglio Comunale. ,·engono pubblicati per quindici giorni consecutivi negli Uffici del Co• mune, dandone contemporanea notizia scritta allo Ditte espropriando, e pubblicando l'avviso sul Bollettino d'an. nunzi della Prefettura, e all'albo J)retorio del Comune. Nell'avviso viene ratta e!!lpressa mouzione cho li pro– getto tiene luogo di quelli 1>ro~critti clnA'lì art. 3, IG, 23 o 43 1le\la legge 25 giugno 1865 N. 2350, o con esso e'lnvlta chi \'i o.bbia h1tcros,Qe 1t 11re11deruovisione cd a presentare eventuali reclami 1 sin noll'rnteresse gene– rale, sia noll'111teresso delle proprietà Cl!!HOpriande. 3. 'l'rascor11i i quindici giorni, il J)rogetto, coi reclami presentati, e colle ossenazloni della ùlunta Comunale, ò trasmesso al Prefetto, il quale, sentito l'Urtìcìo del Oenio Civile, pronunzia sullo dotte os,on·azionl o !lui reclami, a11prova il progetto, o manda alla ùlunta Comunale di rarlo modificare nei sensi indicati dal decreto. Il decreto prefettizio, cbo ap1>rova Il progetto e decide inappellabilmente sullo op11oslzloni 1 equivale altresì a dichiarazione di pubblica utilità 1loll'ope'ra. Crerlo elio questa estensione d'una benefica 11ro\'\'i– do11za legislativa, che non si uoga ormai JJiÙ ad alcuna opera pubblica od anche privato. di noto\•ole importanza economica, rappresenti un piccolo debito d'onore verso la scuola: deblt•.> di giustizia, di logica o di coerenza, polcbò Il progettare od Il sussidiare cdlftci scolastici, senza assicurare ai Comuni i mezzi legali per pro"ve– clero ad essi una con\'eniente aedo, potrebbe ridursi In molti casi ad una ,·aoa accademia, non meno di quanto avverrebbe per una strada od uua forro,•la od una linea elettrica, sprovviste della racolllì. d'espropriare la sedo necessaria. Se questa mia proposta, abbozzata frettolosamente, ti sembra meritevole d'esame o di con!ò!ìderazione 1 fanne quell'uso che credi. Con Immutata cordialità tuo aff.mo lng. Ou:sEr1·.: Ù,\\'.\ZZI. La Criticn Sociale e il 'l'enq10: per l' llalia, anno L. 22 1 semestre L. 12.

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