Critica Sociale - Anno XX - n. 2 - 16 gennaio 1910

CRITICA SOCIALE tf'!!;!Ìflrc ,quel period o i,!ildnlo, in _cui_il credito è 111eramenrn C' dili1.io tinche 11011 sfocrn. 111 quello fon– diario normale. 1, / siffarto periodo può tornar utile qualcosa ,li a1rnlogo ai comploir.11 tl'escompte che "i 80110 all'l'stero 11111 adattati al nostro mercato, ed e~tcsi al di Il\' dei meri imprenditori di professione. llui non svol~o, accenno. Ed accenno, 1>erchè si in– r.rnv\'eda il ricco tessuto di questioni che si intrcc– riano attorno 111 credito per le case, ed interessano anche quel seg-mento spccinlc di attività edilizia - le case del popolo - cui il Cong1·esso d'oggi si rivolge. 3° Le tasse. - Il Con,1?rcssoa,·rìt un rnlore cd un successo sicuro, per hl buona novella dello esenzioni fiscali, f'ho l'on I,uz1.atti ~ pronto ad an– uunchue. ~omhrn i.."he il ministro mantorn'i ciò cho promilie il dcpubdo . . llho siy1rn,Hla .... l~cco il testo autentico: 111Uclaiione firn1ctta da Lur.zatt:, con .\fHg– ).!'iorino 1-'Crraris e con chi sCl'i\ 1 C, or ì.· un nnno. 8i c5onerino per dicci a11nidalla imposta e dalla sovr·im– postn dei fahbricuti tutte indistintnmente le nuorn costruzioni, fatto d11priv,ui come du ~ocietì1 o eia enti, purchò siano destinate ;Hl U:iOdi abitnzionc e purchò ,,cn~nno rese ahitahili entro un dato periodo (cinque o dicci anni:') dalla pnhhlicazione della lcg~c esoneratrice. :-:ussista la csenzio110, anche quando pinnterren o o sotter raneo sieno ndìbiti a scopo di hottc::a o esercir.io industriale. A mozzare le 1111,u:hie del fisco, , 1 en ~a l 'esenzione diehiarnta rlall'Uflìcio delle imposte dirette. 11011 apJ)ena approvnto dal ~111. uicipio il progo1to di costruzione. Per costituire uno specilli regime di favore allo caso economiche, l'e– senzione si spinl!H fino a quindici anni per gli sta– hili con appnrtnmc11ti a reddito a1111uo inl'criore a milleduecento lire. Ecco, all Wfera111, la. Relnzionc 1 che sembra diventcrit legge, dell'ou Luzzntti. A\'l'cmo una specie di zona-franca nel tempo, un periodo di esenzione, in cui $i 1,otrà ripar11re al cleficit di caso, (' rìst.\bilire l'cquili')rio tra domunda ed otrcrtll, 11).l"endo etlicacc111c11tesui fitti. So il fisco starà, per qualche anno, senza. preda, troverà, dopo, una nuo,·a ricchezza creaf1t sotto il regimo eccezionnlc. Lo sgra– vio è scuza duhbio noterolissimo, e susciterà un :,?"rAnde impulso costrut.tivo. Biso)!na però e\'itare cho il beneficio vada assorbito tutto in rincaro di costru– zione, appunto per la grande richiesta che vi sarà. di hraccia e di materiali. L<i sola riforma fiscale, se è cli grande importanza e merita 11. nostro vivo plausQ, 11011 potrù arerf il suo vn·o t'ff'elto, ove 11011 si accom– Jx1gui ad altri .1;/orzi di politica edilizia per co11te11ere il 1'i11mro della co.r;truzio11e. -1° Le braccia. - J;;ccoci ai punti veri dclln. questione. Se g-li altri coefficienti hanno il "alore di uno, questi ultimi - braccia o materiali - hanno il rnlore di nove. Con la preoccupazione de1Pi11sta– hilitt1 asconsiva dei salnri, che vince ogni ente edi– liiio, anche se amministrato da socialisti 1 non i;i confondano il miope rnmmarico od i tentativi di at• traversamento da parte dei conservatori, che si so• gnauo - stolti - di arrestare le conquiste imnrnn• che\•Oli del domani. Koì vogliamo che la massa ope·• raia continui ìncessJrntemente a migliorare. )In non ò un re11zion11rioAntonio Verl!nf\nini, quando rac– conta con tristezza l'aneddoto di quella Cooperativa muratori, cho costruì a se stessa, ossia ai suoi soci delle casette economiche, e dopo .... non voleva pii: undarvi a stare, perchò cosbwauo lroppo. Fu, un'altm rnlta, un socio della Cooperativn, falegnami che ,·olle ac<1uistarc uno stipoj non c'era fatto; i colleghi gli tli::;::;eroche se lo fabbricasse lui; si mise all'opera• ma. <1uando ehbe finito, strillò contro Peccessh•~ prezzo, a cui Eii computava lo stipo 1 senza pensare - e fu facile dimostrargli coi conti alla mano - che il costo di fnhbricazione 1 e specialmente le suo giornate cli la,•oro, richiedevano quel prezzo. Escm1>i sintomn.tici, che rientrano in 4uel delicatissimo urgo– mento deJ,:"liapprofittamenti e delle lotte di categoria, contro lo qmtli il socialismo tende, ma non è ancor riescito, a creare una forza inibitrice e coordinatrice, indispensabile verchè si crei un nuovo assetto sociale, e le conquiste operaie non si riducano a semplici spostamenti tm gruppi, riducendo il marxismo .... ulla teoria cli ,Pareto e di Mosca. Ma, anche senzlt entrare in quest'opera assai difficile di coordinamento progressivo tra gli interessi dei Ja,·oratori e dei con• sumatori 1 vi sono altri còmpiti, da affrontare, di buon accordo, 1>e1· In questione della urnuo d'opera occor– rente alle nostre caso. Be potremo ottenere dei con– cordati di lavoro, che dieno effettivamente una certa stahilità al costo dclht mano d'opera, per un periodo determinato, senza capovolgere ogni momento i pia11i finanziarì dolio Cooperative o degli altri costruttori, avremo già ottenuto un bel \ 1 Rnt; 1ggio. Siamo noi, pii1 a contatto con le orga11iz1.ai' .io11i, che ahbiamo l'ohhligo di 1>rcndere. a fatti e non a parole, queste iniziati,,e. E io vorrei che la. stessa Lega delle Coo• perntive. nella Triplice del lavoro, so ne occupasse con la Conl'cdernziono della resistenzti, 5" I materiali. - Questiono cli mattoni, dicevo, So,•ratutto. Perchè, noi lo vediamo lucidamente, se anche potremo rendere pili stabile lrL mano d'opera, e maggiore il rendimento, non S!lrebbe possibile nè giusto contenere gli incrementi dei snhtri, più forti di noi, come sono stati più forti dei conservatori. No: il rincaro della mano d'opera, in tutta l'industria moderna, è 1111n indcprecabile o benefica neceasità. Benefica, perchò, s otto il suo stimolo pungitore, l'in– dustria è costret.ta a ricorrere lt perfezionamenti tec– nici sempre maggiori, che le consentano il margino di profitto ing-hiottito dagli alti saluri. E il ritmo fo,. tnle della vita economica, senza il quale non sarebbe possibile ottenere una miglioro org-llnizzazione della società, quale noi desideriamo. Nello intraprese edi– lizie, per un complesso di cause che ò inutile s1>ie'– g-are, nè vog-lio ripetere male ciò che ht\ detto molto bene l'8inaudi 1 questo fenomeno compensatore dei progressi della tecnica si verifica in llf0porzioni assai lente. Noi costruiamo, per la maggior parte, come costruivano i nostri nonni. Ieri, al Palatino, un amico mi mostrava l'o1ms reti<-olal1mi cd nitri sistemi mu– rari dei Romani, e concludeva., il hravo ingegnere: "' tartarughe siamo stati, per i processi di costru- 1.ionc ,,. ro gli rispondevo che, prima cli morire, spcl'O di potermi foro unn. casetta, mio, quando ...... Edison avrà scoperto davvero un metodo economicissimo di costruire. Sicuro. Più che noi cooperatori, giuristi, economisti, finan1.ieri 1 ecc., ecc., il vero congressista donebbe essere il tecnico, che più di noi influisce, sebbene pili innvvertito, nel divenire della ,•ita so• ciale. Ogni giorno si parla di qlrnlche trovato nuovo, di invenzioni.. .. infallihili che riducono il costo della metà. Mii intanto neasuuo trionfa. nelle applicazioni; cd i mattoni continuano, nella. maggior parte dei luoghi, a. salire di prer.1.0. Le Cooperative e gli enti, che ei dedicano alle case popolari, non si sentono il coraggio di s1>erimentare in coi·port vili le decantate scoperte nuove; e, poichè tanti occhi malevoli si fìg. gono su loro, tendono ad essere prudenti e tradizio• nalisti. Non sarebbe conveniente che un futuro Con– :;resso si occupasse anche di questa. materia 1 Che aves_se accanto una sezione tecnica o, mag1tri, 11111, mostra di in\•enzioni per materiali edilizi? Jn due sensi è indiBJJenaabile la collaborazione dell'inge– gneria: nel consigliare i tipi o disegni di costru• zione più acconci J)er i ceti po1>0lari; nel cercare i materiali piì1 moderni e meno costosi di fabbrica– zione. I Comuni, lo Stato, la Lega delle Coopera-

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