Critica Sociale - Anno XIX - n. 21 - 1 novembre 1909

CRITJCA SOCIALI! 335 Il Socinlismoin Germnnia. Altri parlò del Congresso di Lipsia. F. per adesso non intendo tornani sopra. Invece soffermiamoci un mo– mento sullo ultimo clamorose vittorie socialiste, della Sassonia, del lladen e di Berlino. Quali vittorie 1 Nella Sassonia, malgrndo Il voto plurimo - Il 75 per cento degli elettori ba un solo voto, mentre Il rimanente di– spone da due a quattro voti por elettore - sono riu– sciti eletti a deputati 15 socialhttl e altri 31 socialisti si trovano in ballottaggio, sopra Il totale dl 81 deputati componenti Il Parlamento sassone. Nel 13aden, i socia• listi riescono In 10 a primo scrutinio, o sono In ballot– taggio in 29 Collegi. A Berlino, su quattro, tre Yittorio socialiste 8 un ballottaggio favorevole ai socialisti. t addirittura un trionro imprevisto, Inaudito, colossale. Ma il trionfo ò prettamente, intrnosiget\temonto socia– lista ? Coloro che anche a Ltpsia hanno voluto porre tutto lo etichette e i timbri della sncra immutabile e invlolabllo trndizioue sulle formulo ivi creato e imbot– tigliate, anche so il loro contenuto lntrinsoè'o fosse ull pochino dissonante e lasciasse scappare attraverso le artificiose chiusure corto odore di eresia, oserebbero af– fermarlo? Nou crediamo. Non ò necessario vivere in Germania per rendersi conto della spinta irresistibile data al popolo tedesco dalla stolida ed egoista politica dello classi dirigenti germaniche, culminata nella rapina recente dei cinque– cento milioni dl nuove imposte sul consumi, verso le aspettanti braccia della democrazia socialista, la quale si presenta come la garanzia più sicura di difesa contro siffatta politica o contro l'aprirsi di una spaventosa vo– roglne militare, che minaccia di inghiottire tanta parte della ricchezza, della prÒsperltà, della tranquillità. dei lavoratori e delle classi più operose della popolazione. Per cui è lecito concluderne cho se, anche Il partito so– cialista mantenga la sua jeratica intransigenza, queste classi vauno a lui ugualmente, ove determinate circo– stanze lo pongano sulle suo direttive o sul suo cam– mino. La montagna socialista non può recarsi dal .Mao• metto piccolo.borghese? E Maometto va risolutamente da sè alla montagna socialista. I concetti di transigenza e di collaborazlone 1 respinti dal partito, trionfano ruori di esso, ma a vantaggì0 .... di osso. 011si Impongono, ad ogni costo, lo accerchiano, lo investono da ogni lato, ne ranno l'eroe del giorno. Eroe malg,·é lui ..,. Adagio. Ma chi dice che la leggenda dell'Intransigenza assoluta e irriducibile sia la: realtà vera? La democrazia socialista tedesca, per· quarlto noi ''passato non abbia dato molte prove di agilità, e sia stata rostla a trasfor– mare tutte lo suo immense forze potenziali in energie politiche attuali e fattive, ò prcflontomente tutt'altro che immobile. g ci occorse di approssimarla a una monta– gna, solo perchè il paragone ci serviva a rendere più perspicuo Il nostro pensiero. Che anzi non è presumi• bilo cbo l'omla degli scontenti di ogni classe sia andata al partito socialista sellza che questo abbia impostato le suo agitazioni e le sue lotte non soltanto sui cardini rondamontall del partito socialista, sibbeno anche sulle aspirazioni più late e generiche di quelle altre classi cho tendono al pari di esso a scuotere il reudalismo po– litico cho grava sul paese, o a tesoreggiare le risorse economicbo per opere di vera civiltà o di vero benes, sere nazionale. Da questo punto di ,·ista, le elezioni germaniche del mese che sta per fluire possono bene considerarsi come straordinariamente rivelatrici, o la chiosa pH1eloquente del Congresso di Lipsia. L'ORGANIZZAZIONE E L'AZIONE DEL PROLETARIATO. Cooperazione e Socialismo. L"napolemica Interessante si dibatto in ·Francia intorno ai rapporti frn cooperazione o socialismo. Ai socialisti italiaui può roreo p!lrere superata una t'alo discussione; ad es-,1,cbo hanno dato co.:-lvibranti Impulsi alla. coo– perazione, divenuta una grande ~cuoia dl cducazioue e di allenamento alla gestione degli organismi economici e sociali; o che hanno raccolto frutti abbastanza copiosi e maturi. Tuttavia la polemica offro il suo interesse; o servo, ad ogni modo, a gettare nuova luce sul problema 1 che nemmeno da noi può dirsi deflnltivamente risoltoj o che, a sua volta, suscita o crea tant'altrl problemi, le cui soluzioni si elaborano rdticosamcnto nel vivo dell'a• zlono o della funziono stessa cooperativa. Sono i radicali di una dolio regioni della Francia, do'V8 la cooperazio~e socialista ha ratto mirabili pro– gressi, cbo tendono a gettare ombre su quest'ultima. 11 La cooperazione - essi scrivono - sarebbe stata la scuola pratica da cui i lavoratori dello officine e dei campi avrebbero appreso l'iudipendenza e la gestione dei loro propri interessi. Ma i propagandisti rivoluzio– nari non hanno voluto. Disponendo della maggioranza al lll Congresso Operaio di Marsiglia, noi 1879, eglino hanno respinto recisamente le teorie cooperativiste, col pretesto che esse non potevo.no in alcun modo essere considerato come un mezzo abbastanza potente per arri– vare all'emancipazione del proletariato." La citazione è veramente vecchiotta; ma essa nou ba nemmeno Il pregio di essere esatta. Polchè Il Congresso di hlllrsiglla del 1879 aggiungeva al tosto surriferito che 11 tuttavia, poichè questogene,·edi associazione può rm– de1·edti servigi, come mezzo di Jlropaganda per la discus– sione delle Idee colletiviste, il cui scopo ò di mettere gli !strumenti del lavoro nello mani del lavoratori, esso deve esse,·eaccettato, allo stesso titolo che le altre specie di associazioni, al solo scopo di arrivare al più presto possibile alla soluzione del problema sociale 11• A parte ciò, i cooperatori socialisti di Ji'rancia pongono In rilievo il ratto che le sole Cooperative, te quali sono riuscite a vivere o a svilupparsi, sono generalmente te Cooperativo socialiste. Cosi a Parigi, cosi nel Nord della Francio, cosi nel Belgio. L'importanza della cooperazione socialista in Francia è stata messa nella sua luce nell'occasione recente della visita del cooperatori inglesi al cooperatori francesi, a Parigi. Quivi, sia detto en passant, sta per sorgere un enorme fnbbricato 1 dal quale sventolerò. presto la ban– diera socialista su Parigi operaia, che sarà. tutto desti– nato alla cooperazione 1 e che non costerà meno di un milione o mezzo. Il carattere preminente ,1ella cooperazione socialista francese è lo spirito di effottuazlono pratica che l'anima, combinato r.. sentimenti umanitari assai larghi. La Borsa delle Cooperati \'O socialiste, bonehò giovane ancora (ossa. non conta cho quindici unni), fu rondatn. allo scopo di rar uscire il movimento cooperBtlvo fran– cese dal mercantilismo gretto e clalla concezione angusta, in cul l'avevano costretto i suoi primi dirigenti. Ad e:isa devesi l'aver modificato questo stato cli spirito particola– rista1 che nella Cooperativa non vedeva che un af– fare puramente locate e rispondente al solo interesse dei suoi membri. Ora esso conta: 293 Cooperative di consumo con un effettivo di centomila famiglie al ml-

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