Critica Sociale - Anno XIX - n. 16 - 16 agosto 1909

244 CRITICA SOCIALls questi secolari nemiei; conosceva i risultati positivi che avevan dato le lotte precedenti a paragone dei sacri– tizi immensi : risultati veramente umoristici, quando si consideri che si risolsero 1 in entrambi i casi, nello spo– stamento ... di qualche metro della linea di confine In vicinanza dei forti. !la, se, d'altra parte, bastò, nel 1859 1 il rovesciamento di uno dei pali che segnano il confine a provocare la guerra, sostenuta bravamente e per molto tempo vitto– riosamente dai mreni, e se, nel 1893, la guerra svoltasi poi nello medesime con<lizioni 1 fu pure provocata da un fatlo che indica la stessa disposizione di spirito nei Rifeni, intollerante di qualunque invadenza spagnuola oltre l'angusta cerchia dei ;1. presidios,, - e il fatto fu la demolizione di alcune opere iniziate dalla Spagna per la costruzione di un piccolo porto -; e se, ancoro 1 il conflitto odierno fu originato da cagioni consimili - \'intimazione dei RHeni alla Spagna, diretta a farle ri– nunziare la prosecuzione dei lavori per l'esercizio di una miniera o per la costruzione di una ferrovia da quest'ultima al mare - i non avrebbe dovuto il mede• simo ammonimento valere anche per la Spagna uffi– ciale? 11 popolo spagnuolo questo intendeva: e non poteva che condannare la ~nnesima edizione di una guerra, che aveva inferto alla Spagna ferite rimaste ancora aperte. Tuttavia la diplomazia e il Governo avevano disposto altrimenti: la diplomazia, raccolta ad Algesiras, a\·eva af– fidato alla Spagna 11altamissione di mantenere tranquillo il Riff; e il Governo spagnuolo, sensibile a tanto onore, non avrebbe esitato a spargere fln l'ultima goccia e l'ultimo quattrino pur di aa!iolvere il suo debito d'orgoglio; non badando nemmeno se, per avventura, quella società mi– neraria, cho ha attizzato il fuoco, non sia prevalente• mente nelle mani, come si vocifera, di capitalisti francesi. i'5pagnuoli o francesi che siano, il popolo iberico ha manifestato subito la sua recida disapprovazione; e, poi che il Ooverno proseguiva indifferente nell'impl'esa uni– versalmente 'stigmatizzata, ha trovato anche in sè la forza di rivoltarsi violentemente. Questa rivolta, però 1 non si spiega unicamente, nè in massima parte, con le ragioni ora discorse. Anzi! L'epi– sodio di politica estera, ohe l'ha fntta sprigionare, riveste certamente, come abbiamo veduto, una grande impor– tanza. Esso rappresenta per la Spagna un errore colos•· sale; eredità accumulata, con capitali e interessi, degli antichi e persistenti errori. Ma non avrebbe da solo determinato l'esplosione, se non fosse stato l'indice pili grave di un indiri"tzo di Governo, che è tutto insieme una permanente sciagura nazionale. Le classi dirigenti spngnuole, da una parte 1 non si sono ancora piegate alla realtà, che addita ad esse e al loro paese la ne– cessità del raccoglimento conscio e operoso, per la re• staurazione delle fortune economiche del paese ste.sso, di un paese ricco di grandi risorse naturali, lasciato in un abbandono ancor più vergognoso e spaventoso di quel che anenga in Italia; dall1altra, poi che non sanno levarsi a questa visione politica più ampia, sognano e sperano an;:ora di trovare nella gloria militare un titolo e un mezzo al prolungamento del loro domìuio. Per contro, il popolo delle regioni più industriali e più a\·anzate nellteconomia e nella coltura sembra aver se, guìto un cammino diverso: vuole cioè che si pensi prima di tutto a sviluppare il benessere alPinterno i e respinge la "gloria 11 militaresca, svellendo le rotaie delle fer• rovio per impedire le partenze dei riservisti. Ora la reazione inferocisce selvaggia. Nel silenzio si prepara forse qualche cosa di peggio del " 1 98 i> italiano; e i conati generosi degli uomini nuovi, di coloro che si illudevano di vedere la vecchia Spagna riscuotersi tutta, saranno puniti ." senza pietà ,,. Ma giova sperare che, come già in Jtalia, l'indignazione popolare spalanchi in Jspagoa le carceri o imponga nuove vie e nuove diret– tive. Altrimenti che cosa dovremmo pensare del popolo spagnuolo e del suo avvenire? JI proletariato spagnuolo ha avuto certamente dai fatti una nuova lezione. l\la, se saprà. e se potrà profittarne, la. sua conquista sarà graduale ma sicura. Abbattendo, ad esempio, come per isti,{to, chiese e con• venti,· dimostrava di aVere coscienza ohe l'ostacolo pii, formidabile, non pure al suo inoltrarsi, ma a tutta la modernità economica, intellettuale, morale, è il clero, la piovra clelle piovre del suo sangue. B quant'altri parat1sitismi insieme da abbattere! Grandi battaglie tti ordine· politico gli stanno dunque ancora dinanzi, che costituiscono, nella maggior parto della Spagna, come delle pregiudiziali alla sua stessa lotta economica: bat– taglie, che dovrebbero fargli trovare accanto tutte le energie rinnovatrici della borghesia industriale e com– merciale spagnuola. Ma quanti interrogativi non suscita siffatto apprezza– mento della situazione spagnuola, il solo, crediamo, fuor del quale non vi abbia che un pessimismo nero come le tonache dei tristi dominatori della infelice nazione la– tina? E il partito socialista non ha ora dalle circo1:1tanze un còmpito estremamente delicato 1 che metterà alla prova la sua abilità, il suo tatto e l'attitudine alle so– luzioni necessariamente complesse, quali sono richieste da una sit11azione ancora così inizialo, come quella di Spagna, rispetto agli sbocchi finali del socialismo? GIOYANNI M•;Bl,ONI. Per ineluttabile difetto di spazio clobbiamo rinviare al p,·ossimo fascicolo l'amrnnciato articolo di A RTUHO SA1,ucc1: I,o Znrnthustra ilei 1•roleh1rh1fo, Mentrela polemica continua sulle questioninazionali (Alcune risposte ad alcuni contraddittori) Batti e ribatti, 110po 1 di revisionismo e di spirito cri– tico riusciamo a introdurlo nella discussione dei pro– blemi nazionali. Per chi conosce gli usi dei fogli nazionalistici triestini, è già un hol successo. Jnnora si era obbligati a giurare nel verbo di quei signori, pena l'accusa di tradimento. E tutta l'opinione pubblica italiaua, essendo informata da notizie provenienti da un'unica fonte, durava non poca fatica a trovare la sua bussola ed il suo orienta. mento. Confortiamoci dei preziosi risultati ottenuti. Le umili verità. da noi affermate ripetutamente - e per questo fummo gratificati dei pil1 graziosi titoli - vanno ~dunque guadagnando anche altri elementi di di– ,,eraa parte politica, anzi decisi nostri avversari. Una sintomatica corrispondenza, stampata nell'Alto Adige di Trento. organo del partito liberale nazionalista di quella città, partiva dalla nostra premessa - doversi attribuire a cause esclusivamente economiche il feno– meno di penetrazione slava a Trieste - o tentava di dimostrare come il solo rimedio consista nel prMerire la mano d'opera italiana., a.oche se costa qualche cosa

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