Critica Sociale - Anno XIX - n. 12 - 16 giugno 1909

484 CRITICA SOC1ALÈ della eguaglianza e della solidarietà, sopratutto me dianto un mngJ~:ior valore e un maggior peso dato a nn elemento fin qui trascurato: l'elemento consu– maf.t>re. La corsa agli alti salarì e agli alti guadagni 1 sia nella forma della Resistenza, sia in quella della Cooperazione, porta a un miglioramento più ap1,a– rente che reale, perchè vi corrisponde un generale e reciproco rincaro delle merci, in forza del quale tutte queste categol'ie di lavoratori che guacla~1rnno di pH, si trovano, alla reea dei conti, nella condi– zione dei componenti di una folla che per veder meglio s'alzan tutti sulla punta dei piedi. Sem~a parlare (per non allargare l'argomento) di qu1dle sventurate categorie di cittadini a stipendio fisso, che si trovano strette fra il muro della loro entrata, che non si muove, e l'uscio del rincaro che cresce e li soffoca. Le mercedi dunque {ciò è elementare) hanno un valore relativo a quel che con esse si può <'Ompe– rare. Un salario di quattro lirn ha valore diverso nello spazio e noi tempo. Quel che ha valore vero, per la integrità fisica e per il benessere del lavora– tore, è la qurmtitù <lib;sogni ch'egli può soddisfare con quelle quattro lire. Ma le singole categorie di lavoratori (e diamo alla. parola il suo senso pii1 lolo), attratte dal mi– raggio artificioso degli alti sahtri o dei lauti _gua– dagni, e incitate d1llla suggestione sobillatrice del– l'esempio reciproco, tendono a correre il palio in questo campo del guadagno, poco curandosi, e per gli altri e pPr Re medesimi, delraltra faccia della meda.– glia, cioè della ripercussione che ne può Yenire nel campo dei cowrnmi. Di qui, artificiosità e speciosità del movimento operaio per In conquista di migliori condizioni di ,,ita; risorgpn• di competizioni egoistiche, sopraffa– ,doni dei nuclei più forti, ricatto esercitato dA.essi sul resto della società, rinascita insomma di un iu– diYidualismo borghese, trasportato dal sing-olo al gruppo, dal capitalista al lavoratore. . * * Il rimedio 1.1. questu. tendenza dev'essere appunto n<'I sottopon·e alla nostra considerazione, e nell'intro– durre in questo gioco di forze, un elemento assai piì1 generale, pili stabile, più l)Ositivo che non sia 11guadagno: il consumo. Esso, come un denomina– tore comune a tutte le categorie, anzi a tutti gli uomini, può eguagliare quc:-1te frazioni contendenti dei siogoli ceti. ·msso, quando In. ('Oscienza. dei con– sumatori sia 1·idesta 1 può servir lii cquililll'atorc au– torevole alle sperequazioni ingiu~tc .come alle pro· tene pretese egoistiche di q'uet;to o (Juel gruppo. ~ella vagheggiata Cooperatit·a mtegrale, il con:;u– matore, il laYorntore 1 in quanto è consunu,tore, do– vrebbe assumere preponderanza 1rnll'elemeuto 1aroro: nel tempo stesso che l'assorhimc11to in un organiamo unico delle forme economiche cli J11·oclu2ùme, o non già solo di quelle cli resistenia o ,di cooperaziolll', dovrebbe dare, R questo organismo o a coloro che ne fan parte, la maggfor indipt•1ulc11za oggi po!4si– bile dall'amhiente bor~hcsc 1 dO\'l'Chbe farne, fi110al limite consentito, 1111· .., economia chiusa. ., ed auto– noma, che b111,bt a se stessa, e che ~i emancipa da quella legge di ripercussione, cho frustra in parte, sul campo d<'I consumo 1 le conquiste fotte nrl campo del lavoro. . . . Chi a\'esse detto, qualche anno fu, ai sociulisti, o chi lo dicesse anche oggirli a certuni di essi, che una forma, sia pur embrionale, di Socialismo m alto potrebbe rendersi posaibile solo mercè questo filr perno del movimento e dell'organismo sociale il commmalore, si sarebbe fotto o si farebbe lapidare o quanto meno scomunicare. A Ila parola consumo, nella nostra mentalità meta fisica, è associata l'idea di qualche cosa di pedestre, di prosaico, di egoistico. Co11sumatore? Vuol dir ventre, tavola, g1·P.ttezza ghiottona; negazione d'ogni idealità ardita e battagliera; antitesi di socifilismo. Eppure, è proprio questa volgnre sì, ma fi:3iologicR legge del mangiare e del vestir panni, che pntrl1 essere un elemento prezioso e decisivo di oquililH"u· mento e di volontà nella graduale formazione d'una società socilllista: sarà in essa che la forza della ROUdarietcì potrll. vertimente svolg~re la sua. effiéUciA, assai più che nel campo del lilvoro, dove le diverse attitu<tini, e le mutevoli co11dizioni di vita, e quel tanto d'alea che viene dalla natura e dalla sorte, di\'idono, irnzichò unire, gli uomini, lètscian distinti e separat.i i lavorntori o le categorie di lavorntori 1 quando addirittura non lr buttino dolorosnmento l'una contro dell'Hltra. Dirò un'altra volta come e µcrchè nel H.cgg-iano, parallela a <1uesta concezione, che sembra così pc destre, del di"enire socialista, si senta la necessitìt rii un continuo ed elevato richinmo alle origini od alle mete più pure del socialismo; e come i due movimenti, in o.pparenza così dissimili, conYerg1rno a un punto. OIO\'AX~I Zll301~1)1. Siierrori delSindacalismo riv luziona Coi tipi della libreria :Mongiui cti Roma, il uo– stro amico prof. Antonio Grazi ade i sta per dar fuori un opuc.icolo - intitolato snciali.rmw e Sindaca– lis,no (11 - che rt\ccoglie una ~ua conferenza te– nuta ad Imola lo scorso settembre, e nella quale egli ha organizzate e concretate nella. forma più popolare i<lee, delle quali a'era già fatto - anche nelle nostre colonne - propagatore ed interprete. E forse i uostri lettori ricorrlano che, qualche anno fa, alla tosi <lei (h'Hziadei 1 che si faceva pro– pu~natore di nn sindacalhm10 riformista - mentre appunto più ft:n·eva la lotta Ira riformisti e sin– dacalisti - noi rimproverammo di prestarsi ad uu equivoco che, in quel momento sopratutto, ~i s1t– rebbe dovuto accnratamente evitare. Oggi, per altro, la sitw,zioue è mutata. Da uu lato 1101.1 ò più possibile, alla luce di tantn espe– rienza, coufondere in alcnn modo il sindacalisrno rh·oluziouario col riformismo e, possiamo ben ag– giungere, col i:iocialismo medesimo. Dall'altro, lo stesso Graziatlei riconosce (pag. 7-8) che dall'espres• sione " siudacalismo riformi~ta . 1 si potevano inge– nerare dei malintesi. L'opuscolo - di cui il l·h'azin,dei ci inviò gentil• meute le bozze - è per più versi interessantii:1• simo, sopratutto per le classi operaie: tanto più che uou si limita a dichiarazioni teoriche, ma ci fornisce tt.nche, in vari capitoli, preziose notizie <li fatto sul concreto esplica.rsi del movimento ~in<la– c·ale in Italia. ed altrove. Crediamo possa interessa.r8 ai nostri lettori par– ticolannente il capitolo polemico che riprorluciamo - e invogliarli a procu.mrsi l'intero volumetto che consta cli 26 paragrafi e di oltre un centinaio di pagine. Notevole la perfetta. coincidenza delle idee con quelle: fondamentali, sempre sostenute dal no· stro periodico. : 1) ltOlllK, llbreri1t ~IOug!nl, vlR s. Clitudlo, 67. - Cent. 60.

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