Critica Sociale - Anno XIX - n. 12 - 16 giugno 1909

178 CRITICA SOCIALE varsene. di pcnet.rarlo. di trasformarlo. anche il movimento operaio si . imn-1iseriscc. lang-ue nri paduli del corporativismo. urfa nrllr <lelu::-:-ioni ctell'« azionr diretta i,, si logora. con1r a Gcnovt1. nei disscn~i intfslini. si torce in eon!radùizi0ni Jentissimr a superarsi. e0me nello :-lesso Reg– giano. E 11011 v'è pili n11l!a f'he lo :-cuoia. che lo animi. che lo risani. che ne a;.:o-cvoli r n<' affretti il cammino. .. Che rimane. dunqur. ripetiamo. del proi:-•TJ!ll· ma cli P'irenzr? Qurlli rhf' rran0 i fini da raµ-g-iun– J{ere sono gi;'1 raduli. ci furono rr:-pinti brusca– mente sulla farcia colla violcnzn d'uno schiaffo: ogni resipisccnzn è impos~ibile. Ciii altri erano mez.z.i a quri fini: ma. prr ro~;:ricire questi mezzi. occorrnebbero allri mezzi - gli strumenli dello strurnenlo - che non abb;amo discusso. chr non possediamo. Proclameremo il fallimenlo? Hestituiremo il mandato? . * • ~cl ricomporsi e ravvivarsi. pe1· vfrtù 1n·optin. dell'Estrema Sinistrn. che Chnntrcfer vaghP_g-gia. noi. lo confC>ssia1rio.non sPrhiamo sprranza vc-– runa. Non sappiamo immobilizzarci in nrssuna specie cli dogmi Dell'azione parlamPnlare fac– ciamo alt.issima stima. Gnchc pri fini prolelarì; sempre quando essa funzioni. 0~7i. da (fuesto lato. constatiamo la stasi; chi reca cordiali al· l'Estrema ri ~c-mbra che s'affanni attorno ad un cactavere. li q11alP polrA rrrlo risorp-err. se la vita µ-li verrà dal di fuori; polr,ì e~srrr ri~uscitaln. non ri~uscitGre da ::::.l'. 1 lettori ci sono buoni tesfimonì. Quanllo. dopo gli ultimi (;nmizi. fu da ogni Darle una c~plo– sione cli Osanna. pc•r la nuova F.strcma Sinis.tra. coi suoi più ('hf' cPnto campioni. noi 11011 ri as– sociammo al roro. Parlamrno cti doveri grnv1. cli orfranizzazion(' nrressatin. Trm('vamf\. ~ontiva– mo le delusioni vicine. Veri {(lurbafcstp ii. avevamo rauo il vi~ri arr-i– µ-no al paleracchio delle elf'zioni 1, popolari 11.falt0 sui colori e sulle etichette. non ~iii programmi e sulle cose concre!e. L'equivoco df'llf' spPsr mi– litari s'annidava nrll'erba. L'A.1,miti! ~i o:--1in,1va a negarlo o ad attenuarlo: _ma i patti non f'rano chiari. Li ha chiariti •- anche lroppo! - l'ultirnn voto. Ora non siamo dolrnti. tuttavia. che le alleanzr si sian falle con tanta larp-hezza. È provato - f' ce ne duole - chr avrvamo rap-ione di diffi– dare. ma non rimane il sospetto e il ramrnarirn che la situazione sia quf'sf.a . ..e sia e(\sì lrislr. f;0] perchè la nostra intransigrnza abbia trionfai(). Quanto al gruppo socialista rinforzalò. la sua azione è degna d'ogni encomio: molti elci noslri li mori furono dispersi. È impossibile trovare- nella Camera - in questa r nelle precedenti - un gruppo più operoso. più versatile. più seriamrnlc preoccupato - r.olla scorta di quel miraeolo cli Segretario. che è Oddino \forgnri - di tulti i problemi che gli vengono a parlata di mano. Fin rl1r manca l'indennità, se dura (luesto fervorl'. il parlito avrebbe gran torlo a lagnarsi dei ,;,uoi deputati. Lo affermiamo con animo tanto più li– bero. in quanlo noi. che scriviamo - acc-anlo– nati in una speciale funzione. tull'altro clw lieYP - partecipammo forse meno di ogni altrn all'a• zione comune, .all'azione che si YNlc perch(' si svolgP nell'aula. davanti al partito e al naP~f'. l\la la diligenza e il buon YOlerr df'i f-.ing-oli nOn può nulla mutarè alla situazionr. La quale. tlrl rrsto. si vede. in qualche modo, riprrcossa e rip'rod(11la anehe nell'_a1.ione del Gruppv. NEI qua- le abbiamo dei socialiiìli /,!Cnerici - come siamo un po' tutti - il cui socialismo per altro non l1a molle occasioni di affrrnrnrsi alla Camf'ra. P la Camera gli in1pedì~c<· (li nffrr,narsi spr~so al di fuori; e abbiamo dPi lf'cnicì di valore. ~pP– cialmcnte fra i twovi Yrnuli. c-lw affrontano sr– rianwnlc. volta per vol!a. i sin!.!oli problemi Jep-i· ~lalivi. r fanno opna lndrYolissill'w. ma natural– nwntn frammrnlaria. \ 1 lanca. frn noi, chi rappre– sr-nli la sintr~i. e coordini lr sinp-olc Gzioni a 1111 ('C)llC(•lto supnio_l'f' r di nssirrne. che si prn– jctti ne! paese: mn.nca il socialista politii:o. cl1e sia egli stesso il proµ-ramma r_ vorrcm!llo dirr. il partito. l~ l'urmo r-he manrn nllt1 f1111zione. o è la possibili Lì <IPlln f11nzione rlrn · manca - in questo momento -- all'uomo od agli uomini'? Oopo la noslra disf'llta sullr srrsf' militari. tli– sfatt<1. rinrliamo. non sollan!o nt1nwrica. ma pro– fonda ccl organi('a. rhe seg-nò il dis,c-rn~amento di lulh l'Estrema. noi sentiamo rhr la nnstl'a a7.ionr di Or11npn. in ciò che poteva avere di più cfficaer. in ri() rhr il nnrlito ci aYcYa ronHnpssn r si c1!1enclevada noi. è. pel mnmrntn. fìnit~. Noi faremo. ancora per un temon. funzionP cli nntai r0nstatanti quest.a inanità dell'rssrre no– stro. Lo fatemo per un mese. o lo faremo prr 1111 anno. E ooi? \!on è inutile - lo saooiamo - che vi siano allri Camera dei sociali::::.ti. p dei sorialisli onr– rMi. T.a loro nresrnza è un freno a~li avvrrsrirì. 1:-i lnro nnrolr1 l' 1111 rrinlrrillo r unn nronntranch. :\'nn ha~ta nwllrrr 11rlconto ri() rhr non notrrrn– mn o non noli-rmo ottrnrrr: r11nvrrrrhhP tPrwr ralroln di fntlo riò rhr la m,'!ainranz1:1. librri:i rl;1 0!:!ni molrc;tia. n,;;;prrhhr ~rnzn di nrii. F. twnn11re ~olfov.rl !ili.rmo l'oper::i rosriPnzio~i• rhr r·ia:::r·nno n11ò rrrnrf' in tante min0ri n-r;1trriP. rhr n11rr li:111- no irnnnrtanz;:i rNtlr. Oir!:!·i flf'n1111;,i;1mo 11n nhn– c;o, nrnteslinrno ronlro 11n'in1!i11sti7.i::i. trnli:inio di imn0clirr rhr un..-i l.rg, a-r si ;:inr)\irhi 0 ~i l0rcH a clanno dea-li intrre5si dri ln,·ornlori: don1.1ni oortcrrmo il c,rntribufn cli nn'nnc:=:t~ 0ninìrinc• - che llt' trovPr~ di ronvrrgrnti :1nrlw f11nri drl nostro narlifo - affi:irhf' 11nn lerrrrf' 1111,ivn s.i:i n 1 e!:?'lio formul~l?l. o aiuteremn :Hl inrpnn~rl(' il nassa nra-li umci e nrll'auhl. )Jon f' inufilf' ( h<' 1<' Convenzioni marillirnr disnrrflA.no r rPtrnli11n alla ~nrr11la:1.ione 11n po' nwno di milirini rlci l'<·n– friJ"'l110nti· che la lCC!'l!'f' ~nllf' fnrm•lf'if". nnn ~-0f– fnrhi 11rl Q'f'rmr lr farmQriP nlunirio-ili: Pcrete– rfl errr-!Pra. \ 1 Ta !11!1r r111rstr 11tili-.;~in1Prn-:r n0n ~<:."no ;, ~ociali<:.mo. nrnnurr n;1rJ;11r,rn1A.rP: nrin :::nPo l:11Y1- noco il rifrirmismo· nrin ~onn il 1)r0Q'r:-:mm;i dì Pirenze f' l'azi0•1e fli 1111 n:c1rlilo cli rinnm"1'lirinr socialr. ner temner:-ifo r l'tll."io11rY0lr rd rvoll11.i0- nista r-hr si Y:rnti di r~srre. 8e l'imprPvisto non sor-corrP. ~r \'~rridrntr n11- litico non virnp in niuln. srnli:-imr, ('h,r J:-, <'!'l'flndr via ci è sharrat.a rll'lvRnli. Ln rifri,·ml'l lrih1d;irin. fo~se nurr la pii'1 11wct1~~h r \:i n1ro-lin ~tudint.i dG nni. non cr la r-nnr:.:r11fir)1 , 1,r-":::/o p:-,rlrp11cnfo: il -;11fFrarrio univer~nlr t:-1nto mrno. f;,~sP nurr rirlotln .il form-élto cl; q•mnlirP f(',,,, rll'ftn,·nlr• dP– ali ;:ilfabrti. D'altrr1 nartr non rrPdii-in1i"' rh0 11rl naesr. nrll11 dc-morr;,7in. nrllr r.ro -f!niz7.:"\.zioninro– letariE' C' nel 1rn~lrn str~~o n;1rtito. · nuesti temi. tant" vo!IP g-e\f.ali nl"ll:i cli-=:r11ssio·1I" 1nnassinnino r Cl'Pinr1 IP er-rrrnti rl; nninìrinr r-hr dovrebbf"l'fl ({rimani II nosdoman.i. irrfP11nrrr dPlltrn lP rarr-fi di :\fonlrcilorin. P.nnt11·r non è chP il rifnrmismn ,,bhia perd11ln lr r;u!ir 1 ni di esser-r P di nrOsnrrnrP: al cnnlra– rio nnr<::I"rn~ioni rlivpn0•flno o,mi rriornn niù 11r– sen!1 f•d ì. cieco. ciccu c1· umbo :;-li occhi ctd

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