Critica Sociale - Anno XVIII - n. 20 - 16 ottobre 1908

312 CRITICA SOCIALE condo il Corrie1·e, si dovrebbe sintetizzare il mar xismo oggi sepolto a Firenze. Ma un altro rilievo a noi interessa. Dato il limite insuperabile che per ogni determinata condizione della produzione industriale 1\[arx pone alla eleva– zione dei salat·i in regime capitalistico, una conse– guenza pratica inevitabile ne deriva all'azione delle organizzazioni: che debbano cioè sempre sturliare le condizioni dell'industria, per vedere in ogni mo– mento fi.ndove sia possibile ottenere migliorameDti al salariato e dove sia vano o dauuoso sciupare energie preziose in lotte a JJ>-·iori condannate alla sconfitta. Ora, secondo il Con·te,·e, questo, che è pure, senza dubbio, merito del l\farx e <lelI1Eugels aver posto in luce, sarebbe la negazione recentis– sima del marxismo: " è inutile che scioperiate, dice il socialismo 1nodern style, là dove non c'è margine n· Stile moderno? Sì, ma in quanto è moderno il comunismo critico in confronto alle utopie. Percliè il comunismo del :Marx e dell'Engels si dice critico precisamente in quanto vuol fondarsi sopra. lo stu,lio critico delle reali condizioni della società; e in~egna che non basta proporsi un fine, nè divulgarne l'aspi• razione fra le masse, quando esso sopravvauzi la capacità presente delle condizioni storiche. Ogni movimento di classe,che non si fondi sulla realtà effettiva del momento storico, o non sappia distin• guere i vari gradi e momenti per i quali ogni pro– cesso deve passare, è condannato anticipatamente alla rovina. Ne aveva già dato una. magnifica di– mostrazione storica l'Eugels nel suo scritto su La guerra dei contadini fin dal 1850; nè questa idea fond amentale venne mai modificata nè da lui nè d.al Marx. Ripeterla oggi può dunque significare la s epoltura del marxismo? R. 1\IONDOLFO, NOTA. - Jt C,orriere dell'8 ottobr<", parla di Idee singolari intorno al marxismo e di disinvoltura del Tu– rati per aver chiamato II bagagllo accessorio del pen– siero marxista ,, quella previsione pessimistica o c.,ta– stroflca che, afferma il Corrie,·e, 11 no costituisce Invece la sostanza rondamentale ,,. Ora, poichò lo scrittore di quel\larticolo promette anche di tornare sull 1 argomento 1 gli consiglierei la lettura dell'estratto dell 1 A11tidillirit1g dell 1 Eogels 1 che, come opuscolo di propaganda, va sotto il nome di Socia– lismo utoptstie-0 e scie11tifico {Biblioteca della Critica, cent. 25) (1). Vi troverà. spiegato come i due cardini fon– damentali del comunismo crltlco posti rtal Marx e costi– tuenti la sostanza rondamentale del suo pensiero siano la teoria del plusvalore (che il capitalista ritrae dalla forza-lavoro un valore ph'1 grande di quello che paJhl) e quella del materialismo sto,·ico (che gli uomini fanno la storia in un ambiente che produce loro stessi, sulla base di condizioni reali, rra cui le più importanti o de– cisive sono lo condizioni economloho). Il comunismo critico, il ma,·xismo, sostanzialmente è t11tto qui. E non si può dire davvero che il Congresso di Firenze abbia ripudiato questi due principi, che mai forse come O'{gihanno avuto più energica affermazione e nelle parole e, ciò che più monta, nei ratti. ( 1) Sgrnzlatlunonto l'edizione ò, da qualohe tcmJl0 1 e9rrnrltn: m1L fu dtff'usa a dloclno di mlgl\lL\O di esom1)\Rrl OllCllCIn Ualla o, 80 J>roprlo - J)OrdannRta Ipotesi - Il Con·i11·e <tlllta Stra, vo1csse eru– dirsi quanto t,asta por ragionare sul eerto di questi argomenti, 1,0- tremmo anche Impegnarci a soovar1lleno trncora qu1lcho esom1ilue ! (Nota della CRITICA). Critica Soci11lc e Vie Nuove del Socialismo di T. Bo11om'i: anno L. 10 1 50, semesln L. 6 1 50. FRACRISTIANI E SOCIALISTI I " preti buoni n <lei Reggiano. La polemica pro e contro l'accettazione di giovani cattolici, o meglio cristiani, nelle file socialiste, benchè interrotta o deviata dalle vicende del Congresso Nazio– nale, è sempre viva d'attualità, perchè è un problema d'animo la cui portata non si misura da effetti materiali e tangibili. I semplicisti fanatici e intolleranti, veri preti rossi, i clericali del soclalismo 1 se la sbrigano molto rapida– mente. Per costoro, i Perroni e i Quadrotta, come tanti altri giovani cristiani che simpatizzano pei lavoratori o accettano il programma sociale del no~tro partito, o sono dei mistiflcatori premeditanti, o, al più al pi~, sono degli spiriti di debolezza ed incoerenza mirabilmente risibile. Per costoro, il mondo, la scienza, la verità 1 la vita, son diviso in tante rette come un cocomero Ohi è cli là non può esser di qua, o chi dubita o abbraccia nel– l'animo suo i lati e gli aspetti coincidenti di duo redi, se non è un ciurmadore, ò un dappoco. Questo II enorme mister dell'Universo ,,, questo arduo problema di verità e di conoscenza, per essi è risolto con un 1Jaragrafo dello Statuto del loro Circolo, che fa divieto ai soci, pena l'espulsione, di far le pratiche religiose, o di cre– dere in un altro Dio che non sia quello di cui Carlo Marx ò da essi concepito come profeta. Effetto dello spargcr3i rapido della dottrina socialista in un paese immaturo come l'Italia, e in terreno lunga– mente coltivato dai preti, venne (nè va ancor dileguando, anzi sembra aumentare) questa oltracotanza proterva di piccoli do~trinart imbottitlsi di formule imparaticcie o di una coltura a mezzo, mal masticata e peggio dige– rita, che risolvono in due e due quattro tutti i più grandi problemi, e giudicano e mandano al Limbo o all'Inferno come Minosal. rn non sanno quanto è lunga la coda della loro ignorante psicologia di clericali mancati! Preti, nel metodo della intolleranza settaria, doll'esclu• sil'ismo, della scomunica; preti, in quel loro credere che non vi sia nè salute, nè verità, e neppur sincerità. subiettiva, all'infuori della loro formula, del loro Credo, della loro Chiesa; preti, assai di più 1 nel principio o nell'animo, perchè, per uu Dio cattolico in cui non credono più, Ri sono foggiati mille altri Dei, non rosse altro quell'ateismo cosl assoluto e rabbioso, ohe na– scondo, in fondo, la paura di credere, e denuncia Il bi sogno di negare superbamente per non ammettero: ateismo tanto infinitamente lontano dal tranquillo agno– sticismo che non afferma, e sempre ricerca, della. auten• tlca Scienza positiva! Questo male, dei più gravi del nostro socialismo ita– liano1 specialmente degli ultimi tempi, autorizzò le eri• tiche spesso giuste degli anersari (i quali però 1 nella loro massa, non sono gran che migliori di noi); e dà al nostro movimento, nel campo delle iriee, un c11rattere di semplicismo fanatico Insopportabile e pericoloso i nel campo dell'arto, una tendenza a una piccina e sciatta demagogia; noi campo pratlco, uo orientamento all'em• pirismo che non discute, non esamina, non ra autocri– tica, perchè crede di tutto sapere, e considera il vero come chiuso tutto nei pochi barattoli della sua far– macia. Bisogna stare fra il popolo e la minuta borghesia, grosso dell'esercito del nostro Partito, per· sapere quanto

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