Critica Sociale - Anno XVIII - n. 20 - 16 ottobre 1908

CRITICA SOCIALE 319 ru strumento di dominazione se non di tortura per j popoli, dimostra che era insita nel Cristianesimo una forza dominatrice. Il signor Spadoni legga il bellis<:1imo libro di Oaetano Negri: Giuliano l'Apostata e speriamo che possa convertirsi su questo punto. 11 Il Cristianesimo rampollò nel popolo d'Isdraelo 1 po– polo messianico per eccellenza o di antiche tendenze egualitarie: i suoi libri sacri, a ogni piò sospinto, esal– tano gli umili, i poveri e gli infelici, di contro ai ricchi ed ai potenti. 11 Quale cantonata ha preso il signor Spadoni !Yedlamo, e sul t, Nacri 1ibri ,,. Nella Genesi, c. XII, v. 3, è detto: Jt io benedirò (è Jehova che parla ad Abramo) coloro eh, ti benedit'am,o, e malt{lirò coloro che H 111ale(liram10 1 e tutte le nazioni della te1Ta saranno benedette in te. · Abramo guerreggia e vince, od ecco il sacerdote Mel– chlsedcch dirgli (Genesi, XIV, 19): /J,.nedetto sia Abramo 1 appo Jddio l'altissimo, possessore tlel cielo e della ten·a. E Jebova ancora dice ad Abramo (Get1esi, XV, 7): lo sono it Signore, che t'ho fatto 1tsci,-e ci' u,· dei Caldei, per da,·ti questo paese, àcciocchè tu lo possegga. Questi versetti dimostrano come vi sia esaltazione della potenza e non della umiltà. Si nota che Abramo e gli altri patriarchi avevano servi, i quali venivano venduti, comprati, donati come cose, o in !oro favore sui u aacrl libri 1 , non è speaa nemmeno una sillaba. Risparmio ai lettori innumerevoli citazioni che potrei facilmente elencare; dirò I.Solo,che come nella Genesi, cosi nell'Esodo, nel Levitico, ecc., sono numerosissime le esaltazioni dello spirito di dominazione. Ma.... più avanti la scena cambia, e i c. sacri libri ,, Incominciano ad esal– tare la umiltà, come, ad esempio, nel libro di Giobbe. Che cosa era avvenuto? Lasciamo la parola a Federico Nietzsche, il quale lo dice molto bene: 11 F'incbò furono forti e indipendenti, gli Ebrei glori– ficarono la forza e lo spirito di dominazione, ma quando si trovarono oppressi, l'orgoglio nazionale e lo spirito dispotico, sempre vlvo in loro sebbene ridotto all'im– potenza, si trasformarono in odio implacabile contro i conquistatori, in collera invidiosa ed astiosa. Essi non potevano ragsegnarsi ad attribuire ai propri padroni le qualifiche di bontà e di virti1 che essi stessi, quan•lo erano liberi e potenti, attribuivano alla forza vincitrice; ma per far ciò non v'era altro mezzo che un'inversione completa dei concetti di II buono ,, e di u cattivo ,,. Ed essi non esitarono dinnanzi a questo rovesciamento della valutazione morale, e inratti proclamarono che soltanto gli infelici sono i buoni, e i potenti I malvagi, e che in uua nuova vita futura, in cui le parti saranno inver– tito, chi ha sofferto in questa vita sarà. felice, cbi fu felice sarà. dannato. Fu questa la vendetta degli schiavi. :Non altra ò l'origine del Cristianesimo, Il quale, coutrap• posto alla civiltà greca, che è l'esaltazione e l'afferma– zione più potente della vita, costituisce un ratto capi– tale nella storia dell'umanità. JI Cristianesimo è la pro– secuzione degli istinti ebrei, è la più astuta creaziono di un popolo vinto e disperso per la terra, che si ven– dicò dei suoi oppressori inoculando nel loro sangue il veleno di una dottrina. che distrugge la loro forza e la vita stessa. ,, Quanta verità nelle affermazioni a volto parados– sali del ....• ba,·bai·o enonne che t·isollevò gli ldàit sereni {lell'Ellade su le vaste porte dell'A vvettin ! Ed ò facile, assai facile cbe Venere e Minerva abbat– tano Jehova alla loro volta! 'l'erza nrgom.eutazione dell'a,•v. Spadoni. " [}ambiente sociale io cui sbocciò il Cris.tia.n.csimo_, nelle Slle forme teocratiche, sorba va ancora alcuuì linea– menti ciel collettivismo primordiale. ,, Come una forma sociale nuova non ne Mncella com– pletamente una preesistente 1 co&l la civiltà romana era compenetrata dalle civiltà che l'avevano preceduta e che con essa si erano fuse. Quale meraviglia dunque che qualche cosa di quello che Spadoni chiama " colletti– vismo primordiale 11 permanesse? E qual valore può 889U· mere? Perchè mai, piuttosto, doveva permanere nelle forme teocrntiche, mentre esso sono la nppresentazione della II gerarchia,, e quindi la negazione del collettivismo? Olove godo di autorità sopra gli altri dei e, se questi a lui si ribellano e talvolta lo combattono, è appunto perchè tale autorità esiste. Jl JJ011ti(ex maximus è qualche cosa più dei pontefici minori i i sacerdoti di Oiove sono qualche cosa più dei sacerdoti <li Yenere 1 e cosl via. . .. Vediamo qualche argomentazione minore. u J\ regno di Dio cosl in cielo come in terra. n Non vorrà già, il signor Spadoni, attribuire al Cri– stianesimo primitivo, evangelico, Il solo che è in discus– sione, quelle parole del pater 11oster? Egli cade dove è caduto il signor Quadrotta, Il quale interpreta addirittura " regno dei cieli ,, come II regno della terra ,,. Se un apostolo ha detto: 11 chi non lavora non mangi,,, due altri banno ripetuto molte ,•olte: 11 servi, state sotto– messi ai vostri padroni ,.. " Ma ,, conclude Spadoni, " se la rngione allontana Socialismo e Cristianeoiimo, il sentimento li avvicina. 11 Suvvi o, c'ò da consolarsi pensando che sia così, poichò il sentimento, nella nostra vita sociale, cede sempre più il passo alla ragione. Ne siano esempio e prova, non ton• tani, attuali, Il senso pratico dello nostre organizzazioni, le quali sostituiscono Il lavoro positivo e costante alla religiosa illusione dei miracoli rivoluzionari. Lo Spadoni, come Perroni e Qul\drotta (col Vinci sono già quattro!), si persuadano che più mostreranno pubbli– ca.mento Il loro bagaglio, e pii1 allontaneranno da se stessi le già. esili probal.lilità. d'ingresso nel nostro Par• tito ('). Per conto mio 1 avendola sostenuta in altra forma, a.e- 1:etto I~ quarantena proposta da l.,llippo 'l'urati: la qua– rantena implica le disinfezioni. ALllt11tTO MALATESTA. tt) :,;otl•uno, llOr la csattezln, Cho Uomenlco SprHlonl non l\l)Jlll.r– tcnno mat, eho si sappia. ml alcuna Sc11olil di clomocratlcl o socla- ll!1U erlst!an1. (NO/li delle, CRITICA}. Abbìamo pubblicato: CARLO KAU'l'SKY IL PROGRAMllfA SOCIALISTA. Principì fondamentali del socialismo. Un volume di 344 pagine: prezzo L. 3. Ne abbiamo sospeso l'invio soltanto ad alcuni tra I vecchi committenti, dei quali ci era Ignoto o dubbio l'attuale indirizzo. Li preghiamo di significarcelo.

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