Critica Sociale - Anno XVIII - n. 20 - 16 ottobre 1908

318 CRITICA SOCIALE peoa fondano mm. Cooperativa di consumot si tro– vano di fronte gli esercenti elettori, e percio il Sin– daco, il Deputato, il Delegato. Non appena fondano una Cooperativa di lavoro, si scontrano cogli appal– tatori e coi gabellotti,, cioè col Deputato, col Delegato e col Sindaco; i quali non hanno nulla da temere nel campo legale dai contadini, che, essendo analfa– beti, non hanno voto e perciò sono esclusi da ogni influenza politica; e, nel campo extralegale, hanno ai loro ordini i fucili dei soldati settentrionali, che il Governo mancia nel Sud, mentre manda nel Nord i soldati meridionali. La Lega dei contadini di Sciacca, fra 1200 iscritti, ha in tutto 35 elettori. In Puglia abbiamo Leghe di 5000 contadini, con 40 o 50 elet– tori. A costoro la esperienza dei fatti concreti gior– nalieri ha insegnato quel che nessuna propaganda teorica sarebbe riescita a metter loro nella testa: ha insegnnto che senza il diritto di voto essi saranno sempre schiavi condannati alla immobilità. E vo– gliono il suffragio universale. Dove non è nata ancora la organizzazione di classe, è intervenuta la emigrazione temporanea negli Stati Uniti d'America a sconvolgere tutti i vecchi rapporti psicologici. GRAZIADEL - È vero! bravo! SALVEi\HNf. - Nella repubhlica nordamericana i nostri contadini non solo si liberano dalla miseria, ma fanno scuola froebeliana di democrazia, di libertà. Vanno in America ciechi e ritornano veggenti. rt capitano cli un transatlantico di mia conoscenza fa– ceva appunto questa osservazione, che i contadini meridionali, quando vanno per la prima volta in America, si lasciano dominare passivi ed inerti; al ritorno, invece, discutono sulla interpretazione dei regolamenti, pretendono tutti i loro diritti e qualcosa di più, non li tiene più nessuno. Questa gento ha compreso anche la importanza dell'associazione; e sorgono ovunque nel Mezzodì i cosi detti " Circoli degli americani ,,. Sono schiettamente antigoverna– tivi; e quando l'on. Lacava nell'inverno passato ha fatto in automobile in Calabria un giro, che doveva essere elettorale, è stato fischiato ovunque appunto dagli americani. ![a gli americani non hanno il di– ritto di voto, perchè sono analfabeti. E tutte queste meravigliose energie rimangono sterili; mentre il diritto di voto lo hanno bene i piccoli borgbesi, af– famati, corrotti, disonesti, abbietti, incapaci di vedere nella vita politica altro che una caccia. agl'impieghi; il diritto di voto lo ha proprio quella classe, le cui ignobili vergogne vennero tutte insieme in luce in occasione del terremoto della Calabria) e sulle cui spalle grava tutta le responsabilità dei mali dell'Italia meridionale. Ora voi ca.pite quale fondamentale e pregiudiziale importanza abbia per noi la conquista del suffragio universale. Noi dobhiamo andare a spiegare la ne– cessità che le riforme sieuo conquistate coi mezzi legali a una moltitudine, che vorrebbe muoversi, ma non può, e non ha nessun mezzo legale per conqui– stare le riforme ad essa necet:1sarie. E si deve cel'– care in queste condizioni tristissime la spiegnzione del rivoluzionarismo dei socialisti meridionali. Da noi l'azione legale è un'ironia; e non essendo possi· bile nessuna azione legale, è naturale che i socialisti meridionali sieno portati facilmente alle escande– scenze e alle chiacchiere rivoluzionarie (proteste dei meridionali). - Intendiamoci bene: i meridionali, che mi hanno incaricato di parlare, non de,•ono essere considerati concordi con me in tutto quanto io dico. Le idee fondamentali della mia argomentazione sono comuni a tutti : gli sviluppi particolari sono miei. Perciò delle verità, che dico, il merito è di tutto il nostro gruppo; quando dico delle sciocchezze la proprietà letteraria di esse è tutta mia. La stessa indennità ai deputati, che i vostri operai del Nord possono capire e volere, perchè possono spe1·are che serva. ai loro deputati, per i contadini meridionali ò un assurdo e una immoralità, perchè essi ora, come ora, vedono che la indennità servi– rebbe solo ad ingrassare i loro nemici più spietati. E noi non possiamo avere il coraggio neanche di parlarne. E, di fronte a queste forze vig()rose, che pullulano da ogni parte e che rinnoveranno la vita del Mez– zodì e di tutta l'rtalia se sapremo a tempo e bene incanalarle, noi ci troviamo in una situazione acidi· rittura terribile. Se, preoccupati dai pericoli della organizzazione in un siffatto ambiente, ci asteniamo da ogni lavoro, ci tocca assistere fremendo al dissol– versi di energie mera\'igliose, dalla cui opera dovrebbe uscire la risurrezione della nostra razza. Se ci met– tiamo a capo delle moltitudini 1 queste alla fine, tro– vaado ostruite tutte le vie della storia, non avendo alcun mezzo legale per farsi valere, non avendo da· vanti a sò uessun obbiettivo politico concreto a cui mirare, prorompono in tumulti, unica forma di azione politica di cui dispongano; e sono altrettanti disa– stri. E vorrei essere profeta di catth•o augurio; ma temo molto che in Puglia noi siamo proprio alla vigilia di uno di siffatti disastri, nel quale non ci toccherà neanche il conforto di essere aiutati e com– pianti; perchè voi oramai non siete più gli scavez• zacolli di una volta, avete messo giudizio, cominciate ad arrotondare la pancia. E considerate giustamente come il vostro peggiore nemico chi esce dalle vie legali tumultuando. (La fine al pro.uimo m1mero). I PUNTI DI CONTATTO? SociaUs11io e 01•ùitia,ncsi1no. ( 1 ) Domenico Spadoni, nel N. 18 della Critica, spezza una lancia per Il libero ingresso dei neo+cristiani nel Partito Socialista : ma il Congresso di ltirenze, accogliendo con fredda ironia il loro telegramma augurale, ha 1 a parer mio, dimostrato - come prevedevo nell'Avanti! del- 1'11 agosto - che non è disposto ad accoglierli. Senonchè lo Spadoni tenta una dimostrazione di com– patibilità delle sue dottrine che è bene non lasciar pas– sare sotto silenzio. Per la frase : ama il prossimo t110 come te stesso, lo rimando all'articolo sopra citato, nel quale dimostravo che la Chiesa di tale frase aveva fatto opportunistica esaltazione e dato opportunistica inter– pretazione. E vengo subito al tre ar,:1;omentiprincipali dello Spadoni. Egll dice: u Il Cristianesimo, non ostante tutto il suo misticismo, si affermò come reazione democratica. ,, A me non pare: se anche ciò potò sembrar vero sul principio, erodo si tratti di una di quelle colossali illu– sioni che a volte nutre tutta una collettività, cosl come singole illusioni può nutrire ìl cervello di un uomo. Il solo fatto che Costantino il Grande fece u. religione di Stato II la religione cristiana, la quale da quell'epoca ('l 11 compngno c collega ~alatestn torna. qui su un nrgomonto trnttato già od In 11ucstoe no! prcoodentt raaolooll. Inser1nme vo1011- tit:rl " per 1n tllsouaelone "' conrermnntlo però Il conMtto da noi gh\ espresso c\ron li bene scarso valore che 11uòavere l'Indagine Sullo spirito di alcuni " sacri testi n, vMchl di mlgllala di a·nnl, per stro. logare l'atteggiamento presenle e futuro di un partito che, 1111,to pur ora, vive nell'oQ'gl e dell'oggi, pur rlchlam11.11dosla una tracl\7.lone rellglol•, Il oul spirito ru così vario e molte11lloe nel tempi ed ò quindi suscettll>IIO di così diverso cd op11oste Interpretazioni. (Nota della CRITIOA).

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