Critica Sociale - Anno XVIII - n. 19 - 1 ottobre 1908

CRITICA SOCIALE 303 dita, da permettere praticamente una saggia prevenzione contro I pericoli delle lavorazioni dannose. Per questo la legge italiana sulle industrie insalubri è una leq-ge antiquata, inefflcace, antiscientiflaa. Diciamo subito che i suoi inconvenienti sono di fatto mitigati por varie ragioni, e particolarmeute da ciò che i muui cipì hanno mano libera nella regolamentazione delle industrio insalubri, e possono quindi tempora.re le in– sufflcieuzo della legge) mi~liorarnc in effetto la portata, o provvedòro di traverso alla provonzione igienica del lavoro. Ma si comprende che, in questa materia, l'autonomia comunale ò sempre un po' pericolosa: pericolosa poi lavoratori, che possono anche difHdaro della competenza tecnica de!Pcnte comunale a formulare leggi e regola– monti in una materia così squisitamente tecnica; pori– colorn 1>er Plndustria, che sconterebbe amaramente i possibili nrori tecnici. Aucho taluno circolari, e parziali dis1>0slzioni, ha.uno avuto un effetto benefico, riducendo di fatto i danni delta Icgislaziono imperfetta; ma anche qui siamo lon– tani dalla garanzia che la legge o i regolamenti assi– curino 11emprela difesa necessaria contro i pericoli delle industrio Insalubri. Ora, ò bene premetterlo, la legge italiana sulle indu– strie insalubri è formulata con criteri antiquati e qualche volta vergognosi. Il criterio rondamentalo, che ho. ispirato la legge, non ò quello della difesa dei lavoratori, os1,ostl ai maggiori pericoli di un lavoro che si ò creduto di classificare anche Ieg1dmonto come insalubre, ma è la considera– zione curiosa che le industrie insalubri, o perchè tali, o 1>er alcuni momenti speciali della lavorazione, pos– sono recare danno o noia al vicinato. Ecco perchè nella legge sono mescolato delle lavora– zioni perniciosissime coi.,. depositi di concime cbimìco. Il quale ultimo entra, anche dopo formato, tra le.... lavorazioni Insalubri, perchè può turbaro la delicatezza olfattiva delle persone abitanti 1>resso i depositi. Si com– prendo corno, <lato un impernia.mento legislativo di tal fatta, la legge malissimo risponda al suo nome e peggio agli scopi che naturalmente parrebbe doversi proporre. Chi la sfoglia non vi trova una reale disposizione che valga a diminuire I pericoli di certe Industrio chimiche o meccaniche. A ozi la legge sfugge tutto ciò che riguarda la reale di(esa dell'operaio; non si preoccuJUl di affermare che CO!& sin. la malattia professionale o che coea distingua questa dall'Infortunio sul lavoro; non accenna neppurt) ad una c!asslflcazione razionale dello industrie, e tanto meno ))Oisi preoccupa della profilassi. Insomma è una leggo vecchia, Incompleta, imperfetta, non più sostenibile nelle suo basi. Non è lontano il giorno, in cui converrà metter mano a un Codice del lavoro, unificaziOno dolio leggi sul la– voro, diverso dagli altri codici solo per ciò, che pili fa. cilmente potrà subire modificazioni o aggiunte. Ma, in attesa di queste codìflcazioni, addito corno urgente il rinnovamento della legislazione Italiana. in materia di lavoro Insalubre. Lo scorso anno il Municipio di 'J'orlno ha applicato un nuovo regolamento per te industrie insalubri, che ò forse il primo grande passo sulla via di questa trasfor– mazione. Jn quella occasione 1 una Commissione tecnica, della quale erano parte il prof. Ouareschi e il sotto– scritto, ha singolarmente visitato buona parte degli sta– bilimenti industriali classificu.bili come insalubri, e ciò che ha constatato è roba da far drizzare i capelli in capo. ~ quello che è peggio si ò •:ho effettivamente la nostra legf!O non dà armi contro questi fenomeni. Ab– biamo visto operai lavoranti noi va.1,ori di mercurio, senza una i,ola norma applicata di provenzloue, senza che, nò ad e:Jsl, nò all'industriale, pa,easse pur un istanto pel capo la preoccupazione della permanente metalli1.• zaziono doll 1 organismo. Il Municipio di Torino ha supplito con un regolamento che è uno. 12uida 1 ma non l>usta, e del resto si dO\'rebbo andar oltre. Occorro riraro su altro basi la leggo per le industrie insalubri. La nuova legislazione devo considerare anzi– tutto questo: quali sono i requhdti che rn.nno conside– rare insalubre una la,·oraziono industriale. Perché, <Jal pill al meno, lo lavorazioni industriali non sono salubri, o lo leggi dovono essere fatte cosl do. pormettare sempre nettamente il classamento di una lavorazione nel quadro dolio industrie insalubri o no. La leggo dovo definire J)roliminarmouto e la insalubrità e il carattere di ma– lattia proressionale, dando la chiave per potere, secondo il progresso delle industrie vecchio o secondo il sorgere dello nuove initustrie, aggiungere, mantenere o togliere dall 1 clenco una determinata industria. La vecchia classificazione dello industrie in 1• e 2• categoria va mutata. Si dovrebbero porro in la categoria lo industrio altamente tossiche o pericoloso poi lavora.– tori o poi pubblico; in una 2• categoria lo industrie pericoloso, ma non tali da costituire sempre un vero pericolo per l'operaio; e nella terza quelle industrie (ora di seconda classe) che non presentano veri carat– teri di insalllbrìtà, ma che, o por la produzione di cat– tivo odoro o altro, richie:lono certe garanzie, special– mente noi rapporti del pubblico. 011 elenchi di queste diverse industrio dovrebbero non essere fissi, ma venire ogni dicci anni riveduti dal .Ministero di Agricoltura, Industria o Commercio, il quale ha, negli Ispettori del lavoro, gli elementi ldoaeì agli accerto.menti tecnici, per correggere evantuali errori o colmare lo possibili lacune. Nella sua seconda parte le. leggo, Integrata da un re– golamento, dovrebbe studiare le misuro difensive, diver- l sa.mente severe a seconda della importanza dell'industria o dei pericoli che essa presenta. :i\la la nuova legge do– vrebbe qui essere minuta e fuggire le formolo vaghe. J tedeschi In questa materia ci &ouomaestri: essi sanno che ò estremamente ingenuo usare lo formolo nghe in materia profilattica. Dito all'industrialo che dovrà avere uu " ambiente sufttclcntomente ventilato 11 o veclroto che valori di ela– sticità capiteranno a quo! povero II sufficientemente n ! Meglio ò ricorrere alle formolo diretto: si stabiliscano, ove ò possibile, cifre e tassi. Forse si sl>aglierà. in linea di praticità, ma l'effetto utile - non si dubiti - sarà ben diverdO ! ft'inalmente, una terza parto della nuova legge devo riguardare, oltre le responsabilità. contravventorie, le responsabilità civili in materia di malattie professionali. Anzi, ecco una buona occasione per un tentativo primo di assicurazione obbligatoria J>OrIn invalidità non rli– l)&ndente eta infortunio. Una mlsum di tal genere può infastidire: o, data la. facilità con cui si possono formu– lare lo dichiarazioni di malattie prorossionali {qui non occorre neppure la prova. di fenomeni manifesti, come nel caso di infortunio sul lavoro!), c'ò da temere una nuovo. industria, proficua por I cattivi operai. Aie, d'altro lato, non ò ammissibile il perdurare di

RkJQdWJsaXNoZXIy