Critica Sociale - Anno XVIII - n.17 - 1 settembre 1908

CRITICASOCIALE 271 pria potenza e della propria irreduttibllità, e si finisco, come finì l'Ufficio direttivo della Confederazione del la– voro, col contentarsi ampiamente del fatto chi:,la grande maggioranza del muratori e dei terrazzieri, già. in gran parto abitualmente in isciopero 1 e molti ti1>ografi e bar– bieri, banno abbanil.onato il lavoro, si rimpicciolisce o si restringe entro un quadro più che modesto la somma delle proprie ambizioni. Illaterare, per sei eettimane, lanciare fuoco e flamma nell'atmosfera tempestosa dei comizi, fo!'mularo ordini del giorno violenti e catastrofici a scadenza indeterminata, eppoi, a scadenza venuta, accorgersi cho gli applausi raccolti traducevano una suggestione passeggera anzichò un consenso ponderato, che la folla avventizia dei nuetb1gs mancava all'appello sulle piazze e che gli stessi organizzati si racevano tirar l'orecchio o restavano sordi addirittura, è senza dubbio un'avventura spiacevole, che contiene un'altissima le– zione. Quale esempio per l'impulsiva Italia! Noi abbiamo tradotto a più riprese in atto le teorie che sono sorte in terra di Francia, senza alcun largo consenso pub– blico. E nessuno si è flgurato 1 nella sua mania di citare gli acuti dottrinari o i bollenti uomini d'azione del sin• dacalismo d'oltralpe, che questo sindacalismo si schiu– desse alla repubblica come un flore effimero e nascon– desse, sotto l'inganno del suo chiassoso colore, l'insidia. mortale preparatagli dal terreno ingrato sul quale ere• sceva. È stato possibile alla gendarmeria uccidere degli uomini a poche leghe da Parigi, senza che la Conrede razione del lavoro (pur diretta dai più bollenti agitatori del paese) sentisse il bisogno nè la voglia di decretare Pastensione dal lavoro. Ci sono volute sei settimane di riflessioni, dì eccitamenti, di querele tempestose, di scon– giuri roboanti, e c'è voluto sopratutto l'atteggiamento provocante del Governo e la continuità degli arresti, perchè il gesto della protesta suprema rosse ritenuto indispensabile. E si può dire che i dirigenti non si mos– sero se non costretti e travolti dall'onda torbida della retorica volgaruccia che s'era. levata dalle assemblee speciali e che trawcinava irresistibilmente la Confede– razione del lavoro a muoversi ad ogni costo anche verso l'Insuccesso previsto, anche verso lo sfacelo possibile. Se un movimento si giudica dai suoi risultati imme• diati, il passivo della recente agitazione è piuttosto sconrortante. Lo esperimento di sciopero generale ha rassicurato il Governo più che· non l'abbia Impaurito. Lo spauracchio leggendario avrebbe guadagnato di assai a rimanere spauracchio. Esso avrebbe continuato cosl a eonrerire all'agitazione sindacalista. gli attributi mira• bolanti e terribili prestatile dalla rervida rantasia na– zionale e a renderla, perciò solo, una potenza. Due anni or sono, non era ror.ilebastato annunziare che gli operai abbandonerebbero il lavoro dopo l'ottava ora, perchè I borghesi di Francia vedessero spuntare all'orizzonte l'alba della espropriazione totale e fugi.rissero a frotte o precipitosamente verso le pili vicine frontiere? Oggi ciò non earà più possibile. Oggl il Governo ba vinto la battaglia, le schiere dei combattenti proletari sono ap– parse assottigliato e indecise, la borghesia è rassicurata e aspetta di plò fermo ed ironicamente. Aspetta? ... No; prende l'offensiva ed aggredisce. Fioc!muo gli arresti, si moltiplicano le condanne, la piccola reazione si allarga con gran soddisrazione del cosldettl buoni cittadini. Tutti I membri del Comitato confederale sono all'ombra, sotto l'imputazione di preparazione concertata della rivolta. E, se si lascia rare ai giurati (giustamente celebri) di Versailles, un verdetto all'itallana proverà. ai più restii che il seme del Crlspi e dei Pelloux non ò punto andato disperso. C'è dell'altro? Sl. Ci sono le discordie sindacali, cbe vengono, come strascico indispensabile, dietro ogni movi• mento non riuscito. Nella classe tipografica ardo fieris– sima lotta. La Sezione parigina, che aveva dichiarato lo sciopero, si accapiglia colla li'ederazione Nazionale del Libro, che non lo aveva approvato e (nella collera di non esser riuscita ad impedire la pubblicazione del giornali) minaccia ordini del giorno, sanzioni e scissioni, che potranno avere i più svariati effetti, ma che con– correranno slcurls<timamonte n disorgnnlz't.ftre la classe. lfra tante disavventure viene in buon punto l'adesione dei minatori a.li& . Confederazione. Ma quest'adesione rappresenta una infusione di sangue rlrormlsta nell'or– ganismo conrederale 1 ed lo davvero non penso che I custodi del ruoco sacro dell'azione diretta possano veder di buon occhio I nuovi venuti, che son gente avvezza ad ottenere tutto <lai Parlamento, a concorrere alle lotte politiche ed a rar scioperi lunghi, ma scrupolosamente, rigorosamente ordinati. •*• Però (vengo ora al motivo di quella perplessità a cui accennai sul J>rincipio) sembra ad alcuni che il movi– mento parigino non vada giudicato coi criteri e sui dati che banno a me servito fin qui. Che importa se Parigi non si accorse dello sciopero? Che vale so molte corpo– razioni non vi parteciparono affatto e Io rimanenti vi parteciparono soltanto panr.lalmente e senza entusiasmo? Interrogate I sindacalisti-ultra e i rivoluzionari puri (una nua,ice anche più spiccata di quella dei dirigenti della· Conrederazione), interrogateli e sarete edificati. Saprete allora che, dal mese passato, un'era nuova è sorta per il proletariato francese. Quest'era si è aperta al 30 luglio. La data sarà scritta a caratteri d'oro nel libro dell'emancipazione operaia. Percbò ?•.. Voi, volgari ed anemici osservatori di gabinetto o di lnboratorio, non avete visto, alla data suindicata 1 che una convulsione dolorosa e sanguinosa, stmilo alle molte altre nelle quali, in diver.slssimi paesi e In tutte le epocbo 1 il pro• letariato immolò, sotto i colpi della repressione, un po' del suo sangue caldo e generoso. Ma i rivoluzionart sindacalisti di cui sopra han visto molto di più. u Per la prima volta, vi clira.nno 1 per la prima volta sotto la. terza repubblica gli operai hanno risposto al ruoco della truppa. " i: Onoro ai terrazzieri e ai muratori (grida la Guerre Sociale), onoro a tutti i valenti che han lasciato il la– voro, che sono andati a Oraveil e cbe, sotto la provo– cazione e i colpi di sciabola, hanno tenuto rermo ed hanno mostrato, col loro atteggiamento risoluto e col loro disprezzo por la morte, che il proletariato comin• ciava ad averno abbastanza! 11 Quale illazione traggono da ciò i brnvi sindacalisti estremi? Semplicemente questa. L'accidente sanguinoso segna, secondo essi, l'inaugurazione di un metodo. D'orn in poi, il Governo saprà che i revolvers possono parlare e sono decisi a parlare, e che l'ora della violenza ha suonato. Quindi, ogni volta che la truppa si metterà, per O-"empio,a di(endere la libertà del lavoro ... 1 vulgo del krumiraggio, essa saprà di rischiare, non solo dì darle 1 ma anche di riceverle. li foglio di Herve preconizza già la rormazlone di corpi scelti, che saranno un equiva– lente dei Cento neri russi, ma che (a differenza da questi) OJ>Oreranno por il bene e per l'interesse della classe operaia. C'è bisogno di giudicare questo curioso punto di -yista~

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