Critica Sociale - Anno XVIII - n. 9 - 1 maggio 1908

CRITICA SOCIALE 131 Far coincidere le due cifre, accostare, almeno per quanto è possibile, la prima alla seconda, significhe– rf1blJc un allurgamento modesto del diritto cli voto, esteso nelle zone più prossime, per capacifa, alla 111nssa elettorale attuale. Sarebbe una trnsfusione di saugue nuovo nel corpo elettorale - ma eseguita con misura e prndenza. Sarebbe un passo verso l'egua– glianza - il fatto del saper leg-g-01·0e scrivere è ~1guale per tutti - e una applicazione più completa e ~incera del concetto-base che informa l'attuale legge elettorale. Gli esclusi, ili altri termini, sareh– ber() i ari analfal1eli, ed essi soltanto, o non già at~ohe tutti quelli che, o per mancanza. di registri scolastici, o per intrighi di camorre comunali e pro– vinciali o, sia pure, per inerzia iniziale {che, una volta in possesso del diritto di voto, potrebbe più facilmente essere scossa), non riescirono a far valere il loro diritto potenziale. Certo, la riforma costringerebbe i partiti ad esten· dorp o intensificare la loro propagandtL per accapar– rar1:1ii nuovi venuti nell'arrin,!!Oj nHLin mi:,ura non tale da sgomentare nessuno, du superare le forze umane; sen1.!l. gli im1>revisti che minaccerebbero, nel pensiero di molti, da una specie di tumultuaria ca– latfl di bflrbari. ~ segnatamente ne avrebbero vantaftgio - morale e politico - quelle rej!"ioni d 1 ctalia, dove, il voto essendo un'ironia per l'irrisorio numero di elettori insoritti 1 nlle plebi non rimane nitro dilemma che, o li\ rassegnazione supina a tutte le soperchierie oncje sono vittime, oppure l'insurrezione, la rottura dello urne, le risse coi proprietari e colla poliziA, che procacciano inutili vittime o l'iba.discono vioppiù le 01~tene ai miseri schiavi. li oonj!egno elettorale dovrebb'es~ere poi in tal ::uisfL or(linato, che l'afflusso di nuove forze eletto– ràli divenisse ogni giorno, quasi automaticamente, maggiore. *** La lmse del clfritto rimarrehbe essenzialmente la stessa; si cnpovolgerebbe IA. vroceaura. Scan1bio di considerare il suffrngio come un dù·itlo - stiamo per dire un privilegio dR-fa.ti0osamentc conquh1trtrsi, si considererebbe come un dovere, con- 11esso primordialmente alla qualiUL di cittadino, ma dall'esercizio del quale si può venire interdetti. Ogni italiano tnaschio a 21 anni entrerebbe nel censimento elettorale e si presumerebbe elettore fino a prova ,10ntraria. D'ufficio si richiamercbhcro i suoi titoli 1 e si chiamerebbe, occorrendo 1 a un esame. Si farebbe, insomma, come per la leva militare, senza esenzioni prefisse. Oli inscritti potrebbero poi venire esclusi, definitivamente (riformati), per indeg-nità, iucompa• tihilità 1 pazzia, ecc. 1 o per analfabetismo, che a una certa età potrebb'essere prnsunto insanA-hilc i oppure ternporanerunente (,--ivedibilì), per gli stessi motivi, se di carattere transitorio, o in questo caso verreb– hero1 sempre d'uftìcio, richiamati " dar conto di sè dopo determinati periodi e, nel caso di ana.lfabc- Amwori,i !ltflli.1'il'O trJOi, !, pagg. 9-1 e l?fiJ: differe1u:a, ossia numero d('i non 1ui11lf ..boti maschi e magi:;iorenni cho Lntt1wia non so110 elettori, ~.am.i,;·,-,:. QueaL'11ltima cifra, dal111,. qualo, 1101 nostro còm– lJuto, aarobboro uncora da sottrarre i militi~ri o i militRrizzati, i condunnnti, occ,, dovo essersi porò notovolmont.o 11oecrosciuta nel corso lil•gli 11lt.imi sotto an11i. "La gii\ oitfl.U~Stnti~tio1~ olottornlo ci 11:\oncho, n riprnva, questo porcont.1111li (1mg. X): Su 100 11mschi maggiore1111i: Sono 1dfi1ln//i, d1\ un mRS!-iimo (Somlrio) di lil,'S.i, a un minimo (Calt11niuott.n} di '.!!"J,<n: media uol Reg110 56,lo Sono ei,..u,,l'i 1wl,tiei (con diritto nl voto), d,~ un m11ssimo Xo\'111"1\)di s>7,13 1\ 1m minimo (Cngli,uiJ di Ul,t~;: me,li,\ nul Hogno ~,l7 Difforo11z1i fp<!YC<!t1luuk a/fah.:li uwgyim'<!1111i 3}/l'Orrisli ckl i--ut,,/ 26,9:! tismo, anno per anno, e avviati frattanto a.Ile scuole sernli e festive, che dovrebbero org-anizzar:ii e dif– fondersi in tutte le località, anche col preciso scopo della prC'parazione elettorale. Lo scuoio reggimentali ricostituite, o che oggi, colle diminuite esenzioni, racoop.-lierebbero centomila nuovi itlunni per anno, aiuterebbero Fopera; e una sempre pili integrale applicazione delle nuove leggi scolastiche lu com– pirebbe. Con questo sistema, mentre fin ch1\ 1>rirno mo– mento aHemmo una infornata di forse 2 milioni cli 11110\'i 61ettori, il numero poi degli elettori cre– scerehbc rapidamente di anno in anno, senza sopa• rarsi mni dal saper le~gere o scrivere, fino ad accostarsi ol totale degli adulti maschi, e ad effet– tuare s<mz a scosse, in breve giro di soli 1 il suffragio univcrsr1.le , quale è vaghegg-iato dai suoi fautori. Vcrrehhc intanto a maturazione hL questione del suffragio femminile, più o mc1h> presto a seconda che le donne, spintevi dallo 1nuthte loro condizioui sociali, chllhL propaganda, dallo stesso esempio dei maschi 1 prendessero parte e<l intere::ise, più o meno effettivi, alla vita pubblica del paese. F., mentre crescerebbe il numero degli elettori, salirebbe dc-l pari la coltura popolare, che è anche fine a se stessa e strumento n cento altri beni. li fatto che il non essere elettori sarebbe sempre l'effetto cli una cas.mtiva esclusione, quasi una pa– tente di indegnità, e al posto della lista degli elet– tori {che coinciderebbe virtualmente coll'anagrafe elci maschi maggiorenni) vi s,u·ehbo in vece la lista degli interdetti clnll'elettorato, servirebbe di stimolo pei cittadini a fare quant'è in loro per sfuggire a quest'outa,muterebbe un poco In psicologia delle masse nei mpporti del suffragio, una certa emulazione si sta– bilireblJo naturalmente ..... L'acquisto della capacitiL elettorale venendo considerato come un dovere ci– vico, lo scuole serali e festive 1 incarica.te di riparare alle deficienze dell'istruzione ob blig-atoria demandata ai Comuni, graverebbero sull'eral'io dello Stato, il quale 1>rOvvNlerebbe altresì con propri Commissari all'opera del reclutamento - sempre come avviene pe1· le operniioni di leva - ; Commissari che do– vrchhero dipendere dal Ministero della Pubhlica fstru• zione, cui questa grande missione accrescerebbe lustro o ragion d'essere e lo porrebbe in pili intimo contatto colla vita vera del popolo. Nltturnlmente. la riforma che io vu.gheggio potrelJ– b'esserc completata e avvalorata da altre convergenti e complementari, quali la organ izzazione della edu– cazione fisica di Stato, diretta ad abbrevia.re le ferme, in cambio dell'inutile e dil$pendioso tiro a segno, la riforma dello scrutinio (rappresentanza proporzionalo, scrutinio di lista o voto unico f>er provincia) e l'indennità ai deputati, intese 11una e l'altra a mi– g-liornrc la composizione e a rinvig-orire l'azione della Camera elettiva, ecc., ecc. Ma, nnche presa da sò e per sè, la leva elettorale, pur senza hL pretesa di improvvisare miracoli, diverrehho seg-nacolo di risveglio nella vita politica, stimolerebbe l'azione di controllo e di propaganda dei partiti, segnerebbe un grande passo avanti nella via della democratiz– zazione dello Stato e dello svilu1>po civile della lotta delle clnssi, getterebbe qualche nuovo fiotto di linfa vitalo nella morta gora della vita pubblica italiana. Io penso perciò che il partito socialista debba porre anche quost!t, d'altronde assai modesta, riforma non ricusabile da alcun democratico che non tra– disca il suo nome - fra le condizioni essenziali di un evontuulo blocco anticonscrvatoro por gli ormai non lontani Comizi politici e ùa. questo al futuro Primo Maggio dedicarsi a colorirne il 1•iano, A pro- 1>agarno il convincimento od a maturarne l'elfett11,l– zioue. F'ILIPPO TURATI.

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