Critica Sociale - Anno XVIII - n. 5 - 1 marzo 1908

CRITICA SOCIALE 71 d0\'è questo preciso, deciso, continuo lavoro ~oeialiata marH;.Ò, (lll• i '" prt:cedenti ~ - cun lutto il rhpetto do– vuto a flguro bellissime di precursori e di agitazioni sacrosante o simpatiche - costituirono o, diciamolo pure, co<{titulscono o~.q-idlancora un ingombro e un ostacolo. La nostalgia del soclall<Jmo O.!ltetico e romanzesco, la fede nel u. miracolo II e il rimpianto dei metodi vecchi tornano J)iil o meno periodicamente od occupano addi– rittura gli animi del pop'>l0 1 o Impediscono o deviano l'opera del socialismo modernamente praticato ed inteso. . .. Un'altra grave sfortuna del socialismo mantovano fu la mancanza di 1m uomo che vi permanesse, e che desse al movimento un'Impronta organica e continuativa. Produttrice d'ingegni se altro mn.l (nè v'è bisogno di citar fllzo di nomi illustri od egregi\, Mantova, por le stesso tristissimo condizioni d'ublouzlono o di soggiorno, che non offrono alouu Invito a rima nero, ò una esporta– trice fortissima dol suol uomini migliori. ~ cosi accadde che, anche pel nostro partito, coloro, che avrebbero Po– tuto restare con maggior autorità e responsabilità, suc– ces!livamento se ne andarono. Il movimento proletario– socialista non ebbe mai un capo, non nel senso auto– cratico del dominio, ma nel senso dell'indirizzo di un pensiero e di un'azione. Negli ultimi 20 anni, pa9sarono, come in una lanterna magica, molti uomini sulla scena del so"lallsmo manto– vano: uno solo rimase, ma non In Mantova, bensì in un villaggio addossato all'argine del Po: ò Il dott. Romeo Romei, di Castelnuovo nel Monti, reggiano, medico di corpi e d'animo, amato infinitamente meno di quel che si merita, benchè sia amatissimo: più amato assai che ascoltato. Quest'uomo, la cui voce e la cui nota sempre originale non manca mal a nessun Congresso di lavoratori, ebbe sempre e predicò un suo pensiero e una sua concezione costante: un prenlere dell'organizzazione economica sulla politica elettorale, un'opera più positiva, più umile, pila caplllaro, fll.tta più di cose che di parole: minor su– perbia, meno di quella che li Carducci avrebbe chiamato " oltracotanza cli sofl 11 nel socialisti predicatori delle formule sclentlflche: maggior cura do\ coordinamento e del rafforzamento effettivo della classe lavoratrice, a base non di pura, primitiva, semplicista re.1isteoza, ma di previdenza, di cooperazione, di mutualità, di quattrini. rna concezione, come si vede, che troverebbe Il suo ap– pagamento (so pur non del tutto) In quel che s'è ratto nella Provincia di Reggio: o ohe nel Mantovano invece andò quasi scluJ)ata o dispersa In un ondeggiamento che andava da un ultm•rlformlsmo,che serviva alle mire di una rancida u democrazia soclRI0 ,, proprio quando era il momento di seppellirla, fino a una specie di sindaca– lismo che giovava al fini del sindacalisti da strapazzo, brutte Imitazioni di pro,•incla di Arturo Labriola. Dove si vedo, non solo come gli estremi si tocchino, ma come l'opera o Il pensiero d'un uomo solo e solitario possano essero frustrati da un ambiente e In un terreno pieno di mali germi antichi, e ravorovole e aperto a mail gorrnl nuovi I (Co11ti1rna). O. Zrno1tor. La Urit.i,·n Socinle e il r1•e111110: ver t' Italia, amw L. 22, semesll'e J,,. 12. Critica Socinle e ltnlia f~conomicn.: anno L. 9,50, semestre /,,, 5,5U. Critil'lt. Sol·iale e Grido del Po1JOl0: pe,. l'llalic,, amw L. 21, semest,.e L. JJ. l-4 RISURREZIONE D LL'ANNONA Dormiva da cent'anni. Un 11ocolora, v'era una ricca, prosperosa, llalllma fioritura di Atudi economici sui ser• vlzt annonari. Le vecchie collezioni degli economisti souo pieno cli mouogrnHe e ricerche sui mercati, sul bagari– naggio, sugli approHigionamenti del centri urbani. lfolte dipinture di fenomeni d'allora sono fresche o vive e vere; I J)robleml del calmiere, del credito, dei regolamenti - di cui ora è tanto anfanare o discorrere - sono posti e trattati in quelle antiche paeine .... come in certe di– squisizioni di modernismo municipale. Come si ripete la vita I Ma, poi, l'annona si assopl. Cominciava l'epoca dei grandi scambi universali; la E;rassa età dei commerci e del traffici, noll'ospanslono meridiana della borghesia; brillava roseo l'ottimismo liborlstn, mentre cadevano i residui del rcgolamontarismo medioevale; largo alle merci che arrivano, via lo spettro dello carestie!; la strada di ferro rendeva inutili gli arrugginiti congegni annonari. Oggi ò il ricorso storico. La preoccupazione, che si fa sempre più grave, del carot:ir:t,·e dà vita ad una politica dei Comuni per Intervenire nel mondo economico dei mercati; e si profila un nuo,·o capitolo del così detto socialismo muolcipale. L'ultimo, Il più attuale, per ora. 11problema delle abitazioni ha larga messe di prece• denti, di congegni escogitati, di enti e di istituti d'ogni specie,, Non parliamo del servlzf pubblici striclu-sensu; luce, aria, trams, ecc. JI materiale di sperimento, di teoria, di raffronto è vastissimo. Ma pel viveri? Siamo al primi tentath•I; e non usciamo ancora dal solco centenario di cib cbe racevano i nostri nonni. La politica annonaria riJ)rende la sua tradizione spezzata o corea di rinnovarsi. Una prima esumazione: Il calmiere. Assistemmo, pochi mesi fa, n. Romn, ad unn. dlscuselono J)r0 e contro, con argomenti cho nvova detto Melchiorro Gioia buonanima Un Regio Commiesario In cerca di bel gesti applicò il calmiero in via. pcnnmm,te o ge11e,·ale a tutte le derrate alimentari d'ordinarlo consumo. Col divampare dei moti settembrini pel carovivere, Il calmiere si trapian,ò in Umbria, nel Mezzodì, In 'l'oscana; ed anche ora qualche Camera di lavoro all'opposizione o qualche blocchetto arrivando al potere lo inalbera corno bandiera . .A Roma ormai slamo convinti tutti, dal sindaco all'ultimo servo cho fa la spesa, dell'esito negativo del famoso calmiere, che avova Indotto nel ceti popolari tante speranze. Se non lo si tog\le ancora via, ò perchò si vuol sostituirvi qualcosa di più efficace e non affrontare l'impressione di una abolizione sic et aimpliciter. Non già che Il rimettere a nuovo l'arnese arcaico sia stato del tutto Inutile: ha impedito transitoriamente l'ina• sprirsi di alcuni generi (non Il ha diminuiti in nessun caso) e sovratutto, bene o male, ha vaho come impulso a concentrar l'att~nzione sulla crisi annonaria e ad av– viare quello rilevazioni esatte di prezzi correnti che, pubblicate anche senza coazione, avrebbero pur sempre qualche lnlluenzo. adeguntrlce noi costo dei consumi. !la si ò moetrnto, noi modo piì1 chl!uo, che le elusioni del calmloro non si possono In nessuna guisa impedire i tropJ>O faclll le scappatoie nella classifica delle qualità, nelle manl1)olazlonl, nella fabbricazione, ecc. Si è poi capito cbe è 8'1Surdo voler contenere e ridurre i prezzi, colpendo l'ultimo gradino degli Intermediari (rivenditori e dettaglianti) che non formano, ma t>iuttosto subiscono

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