Critica Sociale - Anno XVIII - n. 5 - 1 marzo 1908

ùRt'l'lùA SOCIALE 69 dola quale rivelazione data rtll1uomo dalla divinità. J,; la questiono cl si presenta allora sotto questo nuovo aspetto: si può insegnare morale senz a reli· ~ione? può tale insegnamento essere del pa.ri v:llido od efficace·? e, s<' può, peichè la ques tione della laicih'l della scuola ò qucstion<' politica? . . Aristotele dice,·a che l'uomo è un zoou JJOliticim, un 1rnimale sociale, per esprimere il hisogno chC' esso hn. della convi\•cnza. in società. L'individuo non può concepirsi neppure al di fuori dello stnto ftO– cialo; e, come r~ tutti i hisogni corrispondono ten– denze psicolo:.richc naturali o p!'ofonde, così, in tutti, lo tendenze sociali, cli so\idarietfl, si m1rnifestano s1>ontaneamento ed esercitano In loro efficacia. Anche neg-li :mimali; tnl\ 1 mentre in essi !1istinto determina atti non collegati nè subordinati a una norma co– sciente, nell'uomo la continuiti, della vita psicologioa ò così stretta e vh·a, da render possibile la forma– zione della coscienza precisa della propria identità pcrsonole 1 della propria respon~abilìtà, e dclPunità de,lla. norma che collega J,3 sini:,:ol-aazioni, determi– nate dai singoli motivi, nellu. condotta complessiva inspirn.tn dalle idealità sociali. Il processo, qui indi· cato così sommariamente, si s,•olge spontaneo tanto nell'evoluzione delle socier1\ 111n>1ne, quanto nello svoli:,:imento indi\•iduale. ~ l'educazione non ha. che d:t valersi delle tendenze naturali, per svilupparle e dar loro piit vigoroso impulso; per lumegginrc. nella stessa lotta per l'csiste,rna (clic l'umanità. intiera. esplica contro le resistenze e lo difficolfa della na– tura fisica). la superiorità. clell'ilieale cli solidarletù delle energie e delle aspirazioni, sugli antagonismi e~oistici. L'idealità sociale del bene mostra. in htl modo il suo valore intrioseco, di,,cuta una forza. viva nelle coscienze, cap!lCe cli ùeterminare e :;uiclarc la con· dotta. Ì~ ideale di opcrositi\ benefica, non di pura astensione dal male j è morale non semplicemente negativa, ma positiva cd attiva i che non ha biso– gno, per Cliser accolta e seguita, del principio di 1wtorità j ma. che si mantiene anzi e si raffon-:a nt:d libero esame della ragione. Ora, appunto per questo, i partiti clericali devono combatterla; e per ciò la. questione J.ella. laicità. del I,\ scuola non puì, e$serc .mperiorf• <11 partili cd è ne– cessariamente politica. Di ogni confessione religiosa fu parte il principio che quanto nell'uni verso esiste o accade cleri va dalla volontà. diYina ed è per essa determinato ah aeien10 e ali aeto·no palese a.Ila. sua prescienza. ni qui al fatalismo il pflSSO è facile, e dal fatalismo alla ras· segna.zione è inedtabile. Lu. morale religio:m è quindi sempre cssenziolmente morale di umiltà e di mor• tificazione: l'aspirazione al divino si converte in dispregio dell'umano, o in compressione delle energie vivificatrici. Se anche storicamente si verifica il fatto <li idee religiose prese ad insegna di moti di riven• dicazioni sociali, la contenenza logica dell'i<lea reli– giosa (nel cattolieismo in modo tipico) spinge alla ra•'scgnazione umana di fronte al volere divino. Nel camJlO dclii~ mornle individuale questa doc– trinn si dibatte nella contraddizione insatHLhile tra la prescienza diviria e i1 libero arhitrio, tra la pre• destinazione e la responsahilit:\ delle Azioni , e, fin che il dissidio perdura., essa non è capa.cc ::ii dar g-uidn ferma nlln condotta. Ma, nel ca mpo de lla mo– rale sociale, dove la <1uestiono del lihcrn arhitrio jHlSSa in seconda linea, s'afferma il principio delln. rassegnazione e della subordinazione della volonfa umana a quella divina. fo il principio d'autorità, oggi più rigid1tmcnte che mai affermato dalla chiesa. cttttolica contro i mode•·nisti, cui si impone la ri– nuncia a.I proprio pensiero e l'accetta7,iouc cli quBllo idoc, che loro debbono discendere, attra,·erso alla gerarchia ecclesiastica, dall'alto dei cicli. I~ a questo stmmento di dominazione <" d'asservi– mento delle coscienze sono naturalmente attaccati i partiti couservatori; e per questo la hiicità della scuola si fa questiono polilica. Non pC'rchò la reli– gione sia indispensabile alla morale; ma perchè è l'onda.mento ml ww, morale, perchè ha una concc- 1.ionc morale sua intrinseca, che ò quella della ras• segnazione. I~, se l'on. Risso lati non vide abhastanza esattamente, afferman do alla Camera. (nlmeno se– condo quello che i giornu.li gli fttn dire) che una divisione cli pii.rtiti possa av venire sul modo intel– lettuale cli concepire il problema clell'univcrso, resta però sempre che gli opposti modi di concepire il problema morale sono intimamente collegati con le tendenze di conservazione o di inno,•azione sociale. Il problemn della laicità dcllfl scuola potrÌl dun• quc anche non avern oggi solu'l.ione, o averla fH'ov– visoria e insoddisfacente per tutti, ma riiwrgc6l ,10 nrnni pill ,·ivo che mai, e dh·enterà uno dei punti cardinali, su cui si a_!ritern.nno le future hattag-li<' politiche. H. i\lO~HOLFO. LACRISI DEL SOCIALISMO MANTOVANO lii, Il 11'1•1-rismo 11(•\suo i{'J'rcno. prcct•th-nli I' lr co1111izio11i 1lrl )l1111torn110. AIJbiamo analizznto, a spiogaziooe della crisi generalo del socialismo in Italia fra Il 1902 e il l90fl, e del feno– meno dello duo tendenze, un rntto psicologico, di cui l•:nrico Ferri è un espononto vistoso ed eminentissimo J)Or le sue qualità personali, ma che è però diffuso tra il popolo nostro, e tra il popolo, su per giù, rii tutti i paesi. Contro lo srorzo che il socialismo positivo richiedeva da es~s, la folla tornava, al seguito di l•]nrlco ~·erri, allo sue abitudini morali e mentali i tornava nlln tradizione psichica, formata dalla consuetudine cattolica e dalla propaganda dei vecchi partiti democratici, tradizione che si può riassumere in questi due principali aspetti: - dissidio fra le parole e i ratti; ntteggio.mcnto verbal - mente spavaldo o vagamente II rivoluzionario 11, f,:, in una pnroln sola, il 1 • romanticismo II socialistn 1 splendidamente impersonato in quel tipo estetico, pra– tiano e verdiano anche flslcaruente, ch'è F:nrico Ferri. Perchè è poJ)olare l<'erri·1 Perchè é J)restanto, perchè ha eloquenza. fascino.trico e rosi1itente, ma sopratutto J)ercbò la sua psleologia somiglia sinceramente o.quella del popolo: ottimista, semplicista, facilona, ricca pH1 di imagioi che di Idee, e dì rorme più che di cose; perchè quella sua psicologia, invece di prea·der di fronte l'anima. popolare con la concezione positiva sochtllstn, fredda o rinnovatrice, la riallaceia e la lascia - benchè appa– rentemente In guidi a nuove mt•te - nelle vecchie vio 1 nei vecchi " shmpi ., della tra.dizione democratica bal– danzosa e verboso, e <!ella tradizione cattolica miraco– losa e apocalittlcn. La descrizione irresistibile del Paradiso socialista, PaJ) - pticazione stessa di quel principio positi\'O determinista, troppo unilateralmente inte30 1 per cui la morale socia– I 1ista sarà facile e bella io , irtù dell'ambiente, senza che si parli anche della somma di srorzi Individuali che 1 occorreranno por rormare il nuovo sistem11 1 corrisponde o 1>iace all'anima popo\are 1 porchò ne richiede minori

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