Critica Sociale - Anno XVIII - n. 5 - 1 marzo 1908

CRITICA SOCliUJE nell'angusto ambiente della Palestina e sordo ai bi· ijogni della grande società, avrebbe avuto sviluppo tisico o vita effimera, come quella di tante alLre sette cristiane, che si attennero strettamente alle fo11ti pure. Anche sul terreno europeo quello sette ripul– lularono semprn, ma non senza ragione ebhero breve e misera esistenza, malgrado i loro apostoli e mar· tiri di fede ardente. La pret esa '" ftilsa rotta,, del cristianesimo, quindi, ebbe esito fortuna.to , condusse alla vita rigogliosa e alla vittori a, portò a l successo e al trionfo. Ora, quanòo una credenza raggiunge tutto ciò, la " falsa rotta,, diventa logimunente la rutta giusta, la rotta naturale, al di fuori delhi quale c'è In sconfitta e la morte. Re il cristianesimo si scostò dalla genuina. dottrina del Maestro, si fu perchè i. una legg-e di questo mondo dice Hcna.n vuole chC' ogni fon• datore divenga. pres10 uno straniero, uno scomuni– cat.o, un nemico nell;:i propria scuola. <' C'hc, se egli si ostina a vivern a l11ngo 1 quelli, ch1 1 derivano d11 lui, siano costretti :1 prendere misurC' C'Ont1·0 di lui, come contro un uomo pNicoloso ,,. Accadde al cristianesimo quello che accadde a Co– lombo: eppure, nessuno è dolenlf' del fortunato er– rore di Colombo, s'egli trovò pili f' meglio di quanto <·creava; qualunque nitra rottn avrchho portato al nilllfragio infecondo. Quando la. carta na.uticA non segna nl nocchiero ~-\i scogli, doYerc del nocchiero è non ten er conto della carta, correggerla, anzi, per evita.re pericoli fatali, specialmente t1uando un fort unale lo caccia a navignre in un mare nuovo. Ora, la. ca1·ta degli Evan geli - continuiamo l'immagine - era fatta pel :\lar Morto, non ern. fatta pel Mediterraneo e tanto meno per l'Oceano. Devesi consentire, dopo ciò, che coloro, che si sono trovati alla direz.ionc della Chiesa, hanno fa.tto gli interessi del cristianesimo, ora cor• reggendo, ora 11011tenendo conto degli Evangeli 1 perC'hÒsolo in tnl modo poterono traversare vitto– riosamente il mare ;tgitato ,!ella vita 1 l'oceano tem– pC'stoso della storia. Il nocciolo primo della dottrina C\'ang-clica non cm dtnle; esso è una illu sione mistica, che può appitgare malati e anorrna.li , che può soddisfare in– sufficienti e demen ti, che p uò costituire regola di anacoreti o di gruppi monastici, giammai regola di uomini sani e normali, giammai legge umana e so– ciale. " l.)1<:nuge\o - dice il 1>iì1 grande storico del cristia• nesimo, E. Henan in realtà è piuttosto un codice di con,·ento che un codice morale; ò la regola essenziale di ogni ordine monastico; il perretto cristiano è il mo– naco; solo il monaco è un cristiano com1egue11to;solo il cou,·ento è il luogo dove l'Evangelo, dovunque utopia, di\'enta realtà . ., 1 Per questo, ai nostri g'iorni, quei religiosi, che vogliono praticare realmente l'l~va11gelo 1 non possono u1::1scre che anomali; so non sono anomali, devono essere degli astuti 1 che ostentano una pratica senza f'cdo. Hc il cristianesimo, duncluei non poteva che ap• prodare all'eremitag-gio t· al monachismo, che sono manirestazioni incli,•icluali e transitorie, all'eremi– taggio e al monachismo non poteva fernrn.rsi l'uma• nìti1; t1uesta trasformò il cristianesimo e il cristia– nùsimu si lasciò trasformare j gli stessi Ol'clini mo• na~tici dcgenen.trono subito misernmento e scandcl– losamente, poichè che cosa è la religione se non un riflesso della mentalità umana in un dato ambiente !:!torico:' Htando così le cose, il cristianesimo, seguendo la r 1 Cfr. 1/i.stotre dei' Q/'igiuts 1111 cht•isli!mi~m,. legge di adattamento, battè quella rotta ell(' gli cm sola possibile, perchò la sola utile. 1'la, ammes!'i0 p11re che abbia fatta " falsa rotta,,, rt. questo punto ò egli possibile tornare indietro e rirarc la strada~ 1 1 : quale indirizzo do,•rehbe tenere quest"nltra rotta~ Potrebbe essere ancora nl di fuori della 1·otta scien– tifica, in cui è hrnto inoltrata. l'umanità? Nes:suno amme tterà. tanto; e invero, se dovesse seguire una rot.ta nell'indirizzo scientifìco, che biso~no ci sarebbe della. religione? r tentativi in questo senso non hanno s,•clato un nitro equivoco? Xi persuadano i nuovi Dottori del nuovo cristia• ncsimo, che quPsto non può essere eterno i esso ha fatto il suo tempo e cle,·e sparire, come tutte le rclig'ionì: urge piuttosto uscire risolutamente dalla sua. trndizione: il non esserne usciti del tutto è la c·nu:-a di tanti muli dlC' :,i lamentnno e che ÌIIV('CC' si nttrihuiscono a.1111. miscredenza. Bit)O~na ahba11doni1.ro al pili presto la tradizione <·l'istinna 1 perchè, se que sta fu n suo tempo criterio di verità, legg-c di roscienza, regola di progresso, norma. di diritto 1 0J.(J.{i - come dice Ausonio l?ranchi il criterio della ,•pr•iti1 i..• la sric'nzu, la legge dell,l C'0Scienza è la fratellanza, la regola. del progresso i.· l'uguaglianza, la norma del diritto è I;\ liberh1. 11cristianesimo, a.i suoi tempi, poti• disfare rcli gioni ed eresie, BUI non potè disfare il lihero peu• siero; oggi i11,·ccc è il libero pensiero che disfa il crh;tianesimo. Qtu•sto sig-nifica ('hC i tempi della fede cieca nell'assmdo e nel supcrnaturale sono pas– sati: sig□ifica che hl rnligiosifa ~i ,·a esting-ucndo, che perciò sono impossibili altre rotte religiose, che quc~tc sono consacrate al fallirnenro inevitabile. (L Box.Har~o. CRONACA SOCIALE /,a fine del sindacalismo in Germania. AMMAESTRAMENTI E CONFRONTI. .Il sindacalismo ebbe in Germania il suo nido nelle oryrmizzazioni local/sle, apparenteme11to separate dallo organizzazioni socialiste per dh•ersifa di vedute 1 io ve– rità, J)erò, per una hen distinta concezione della natura e degli scoJ)i dell'organizzazione operala. Seguire brevemente lo S\'iluppo del sindacalismo dnl– l'ombrione del localismo fluo alln sua affermazione, sarà 1.:0Aa non priva di interesse, percbè in Jtalil\ assi!ltiarno proprio ora al ripetersi dello stesso fenomeno. l dati lì togliamo da. una serie di lezioni tenute dalPUmbroit, redattore dell'organo della Confodernzione del l,a\'Oro tedesca, nella scuola per gli organizzatori di Herliuo, istituita dalla. stessa Confederazione i 1 ) 1. Le origini del localismo. !'rima che co<tsasso il porioclo dello leggi ecceziouali contro il Partito ~ocinlista. - che &\'C\'ano ucciso il mo• \'i mento di resistenza, già note\'Ole, - le organizznzioui professionali si ricostituirono nei \'ari centri della Uor– mania; ma, per evitare i rigori della legge, una parte cli esse si dichiararono apolitiche e neutrali 1 mentre, J)rima delle leggi eccezionali 1 erano nate e si erano sviluppate sotto le ln~egne del Partito socialista. Questa esclusione della politica. dallo organizzazioni professionali non piaceva a quella parte di esse, che riteue,•a.110 l'agitazione politica ìnsepnrablle dall'aziono Rindaca\e, anzi u1i:Lfunzione piì1 alta o piì1 o,·oluta del• l'or,;anizzazio110 operaia, considerata una scuola delle reclute pel Pal'tito .socialista. Non essendo permesso alle Unioni locali, cho si occupuano di pollticn, di federarsi fra lii loro, questi fautori della politica nei Sindacati studiarono una forma di organizzazione che pcrmottesso loro di far della politica (') l'AUL U.\IBIU:ST: /)lf r;tq1UrÌR('lltt1 Cit,rtrl.'Brlu1(/t11 ili lJt11til-rhU111//, - llcrlln, 19-01.

RkJQdWJsaXNoZXIy