Critica Sociale - Anno XVIII - n. 5 - 1 marzo 1908

7G CRI1'ICA SOCfALE }fojno aveva proposto che venditori del latte fossero gli attuali venditori: il che umanamente si comprende come una. attenuazione allo squilibrio economico che la riforma recherebbe loro. In ogni caso però il Municipio dovrebbe avern degli spacci modello, e dovrebbe essere prescritto che il latte non può vendersi se non nei recipienti municipali, i quali potrebbero essere di quattro tipi: 1000 centimetri cubici (I litro 1 500, 300, 150 1 da vendersi a prezzi (me– diante buoni o marche, per evitare Pinconveniente dei ceJ1tesimi frazionali) di 1.,. 0 1 2s, 0,15, 0,10, 0,05. Questo ciel prezzo è l'inconveniente maggiore, ma non è possibile pensare a Fornire un buon latte pastorizzato senza tenersi nei limiti di vendita di 28-29 centesimi: e, se si vuole essere prudenti, converrà forse attenersi a 80 centesimi. JI che toglie molte illusioni. Quanti parlano di muni· cipalizzazioni allo scopo di diminuire i prezzi degli ali– menti di prima necessità, errano. La grande industria degli alimenti di prima necessitìt è po.isibile, ma le alee sono immen:1e: tra non molto, parlando della municipa• lizzazione del pane e della. grande industria del pane (dopo un esperimento personale che ha servito a togliere molte illusioni in materia), sarà data occasione a riba– dire questo concetto, che cioè le grandi industrie e quindi anche le municipalizzazioni degli alimenti di necessità fondamentale (eccezione fatta per l'acqua) non debbono illudersi di poter ridurre il prezzo degli alimenti, ma debbono porsi come scopo la produzione di buoni ali - menti, fatta con ogni controllo e sotto le garanzie pili assolute. Pel latte ciò ha un valore particolare, e mi pare l'ora sia propizia. per un tenta,tivo di municipallzr.azione parziale. LA " FALSA ROTTA ,,DEL CRISTIANESIMO Che il cristianesimo avesse fallito alla sua mis– sione, è cosa risaputa, e non meno risaputo è l'indi– rizzo acristia.no della società dalla Rinascenza in poi. Storici, critici e filosofi hanno dimostrato esau• rientemente che il cristianesimo, se nella sua es– senza originaria costituiva una grande rivoluzione - sia pure di annichilimento individuale e sociale - nel suo sviluppo storico non riuscì che ad una lieve trasformazione, più di forma. che di sostanza.; riuscì ad un cristianesimo paganizzato o, meglio, ad un paganesimo cristiano, cioè ad un vero equivoco, gra• vido delle più funeste conseguenze. 11 ll mondo di allora - dice bene lino Zini - non se ne dovette nemmeno accorgere. Cambiando alcuni nomi, le cose continuarouo ad essere le stesse ...... Per guadagnare il mondo, cioè la massa mediocre, conser– vatrice e abitud·:naria, i cristiani dovettero adattare la loro dottrina, mutilarla 1 molte volte anche rinunciare del tutto a ciò che formava la sua vera essen1.a.Si trattò, pili ehe altro, di gettare una nuova veste sul vecchio corpo dell'umanità. che non mutava., C) 'l:utto ciò si sapeva - ripetiamo -- ma, per quanto bene assodato, non se ne attendeva la confessione da coloro, che pure si atteggiano a.d apologisti della religione cristiana. [I contrasto, invero, fra lo spirito ascetico del cristianesimo - per quanto attenuato e adattato ai tempi e ai luoghi - e lo spirito rn- ------------- zionalistico della società moderna è tale, che il vo– lerlo disconoscere riedcc piit nocivo del riconoscerlo lealmente. E' \"ero - dicono questi nuovi Padri della Chiesa - tutto il procedimento cristiano di diciotto secoli non è che una " falsa rotta n, un attardamento mil– lennario; H cristianesimo nel medioevo non fu com• preso, ma esso è una miniera inesauribile di germi fecondi per l'avvenire; da questi intorbidamenti pa– ludosi hisogna risalire alle origini pure, e rifare la strada (1). Per difendere ad ogni costo il vl'istianesimo, si viene, senza volere, a sconfessarlo; per rifargli una verginità, senza. accorgersi, si viene a smentirlo; si viene, insomma, a bollare come erroneo e falso quel cristianesimo, che la storia ci ha tramandato e che tutti conosciamo; si domanda una specie di mora– toria, quando tutto ciò equivflle a dichiarare il pili vergognoso fallimento. Qncsta coofes<,ione è la r11igliore riprova della constatazione critica. Ri viene a sancire in tal modo che tutto il procr,:-so storico ciel cristianesimo fu una degenerazione dal suo concetto fondament~le, ciò che solo in parte è vero, in quanto negli Evan– gcli - contrnddittorì ed elastici - tutti gli indi– rizzi di tutte le sette possono trovare la loro giusti– ficazione. Se, fra i tanti, un indirizzo si svolse meglio degli altri e sopraffece gli altri, vuol dire che quello fu il piiL vivo e vitale, il più forte e vigoroso. La storia, così antica come moderna, del cristia– nesimo, quindi, e precisamente la medievale, non può dirsi a rigo1'e una (: falsa rotta ,,; ma deve dirai Punica rotta ad esso possibile per vivere e svilup– parsi; deve dirsi che il medioevo fu il suo tempo, perchè fu nel clima medievale ch.'esso potè svolgere tutta. la sua genialità caratteristica, quando la ima Chiesa rappresentò la. più alta sovranità politica e morale; quando essa arrivò a possedere i feudi di mezza. J~uropa e, armata di roghi e di scomuniche, pervenne a tenere popoli e principi sotto la ciabatt!t dei romani pontefici. Per questa ra,gione non si ha nulla di veramente serio da opporre all'argomentazione perentoria dcl– J'Owen, il quale ha pro,•ato la vanità del cristiane• simo desumendola dal disagio della società. medie– vale1 fatta a sua immagine e 80miglianza. Se il cristianesimo si esplicò così come la. storia ci nana e come noi vediamo in questa sua. ultima fase, si fu perchè non si poteva esplicare diversamente. Lo spirito del cristianesimo non comportaYa altri svol– gimenti in altri indirizzi: le sette, che li tentarono in ogni senso, non per nulla non ebbero fortunn. m poi, togliendo al cristianesimo il medioe\'o, quale epoca gli resta mai? Quando si può dirn ch'esso sia vissuto ed abbia imperato? 'l\de ncgar.ione 1 mentre crnde cli essere una difesa, costituisce un'accusa assai grave, in quanto si viene a riconoscere il rneòioevo, eminentemente cristiano, come malefico, e quindi disonorevole per una religione che si proclama ve– rità assoluta e C',he da alcuni si crede ancora, per lo meno, la pili ricca di effetti salutari per la so– cietà. Lo svolgimento storico del cristianesimo però, per quanto segni una certa deviazione innegabile dalle sue origini, non può dirsi ciel tutto una" falsa rotta,,: anzitutto, anch'esso pull trovare negli Evangeli la sua giustificazione; in secondo luogo 1 fu questa rotta che condusse il cristianesimo nel mondo greco e ro• mano; senza questa rotta, il cristifmesimo, chiuso ( 1) A qa('St'oi•<Jlne di ldoc accenuarono altro. volto. ~;. lt~;r-A:s noi voi. 1 dolln Jhstoi,·e des 01·1.uwesd11chrlsflrrnL.~me (ordino il! Idee t'h11 corresse però nel volumi seguontl) 1• I•'.. n~: 1,An:u:Y•: nel .-.:oc-Lali,m1<" co11tempon1i11. - l'IÌl reoe1nemente vi hanno 1ns1st1to nlcnnl scrittori, l'flC<'olt1 attorno !\llll. lliVl~t!l C()PI/Obium.

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