Critica Sociale - Anno XVIII - n. 2 - 16 gennaio 1908

CRITICA SOCIALE 19 una democrazia non di cartapesta e un socialismo non da farsa dovrebbe pensare - il rnan<lato po– litico vuol essere riguardato come il più impor– tante, e anche il più difficile - per chi voglia coscienziosamente adempierlo - che possa tocca,·e a uu cittadino, e tale che 11011 possa, senza taccia di alto tra1limento, consiilerarsi come nn semplice ~JJOl'l, postergarsi agli aflìiri o agli interessi pri– vati; se s 1 intende che il Parlamento cessi di es– sere, come ancora è per la, massima µarte in Italia., una vera menzogna convenziouale, non già fatal– mente in sè stesso. ma per quello che praticamente lo fanno i suoi membri; che la nq1presentanza dei singoli Collegi, partiti, classi, interessi, programmi uon sia una vacua parata pel giorno della fiera elettorale - lu, sola cosa che in Italia veramente appassioni la pubblica opinioue e della quale ci si dimentica. tutti all'indomani ; se non si vuole dar ragione, coi fatti, agli scettici, agli anarchici, ai sindacalisti, ai sog•nfLtori del reg·ime paterno e ai fautori della esclusiva e più o meno iusurre– ;,;ionale "' azione diretta 111 ma si esige invece che, anche nella fnnzioue polit.ica, come in ogni altra funzione importante e complessa, concorrano quei requisiti di coltura, di attività, di esperienza, di assirlnit.à. e di divisione del lavoro, che soli creano qualche cosa nei uegozi. anche dì gran lunga più semplici, <li questo basso moudoj è eviòente - così evirlente che lo starlo a.dimostrare rlovrebbe parere un'offesa aJPacnme di chi legge - che tntt.o ciò è materialmente impossibile conseguire con un sistema che normalmente imµoue al deputato. se non viva. dì radici selvatiche, o l'obbligo tli e ssere un di– screto recidituario, o la disposizione a fa.r e mercato di sè cercanrlo illegittime propiue. "Ed è veramente uu documento di ilotismo, e una prova <liquanto l'artificio conservatore prema ancora sulle me.nti del pubblico, il fatto che, nei riguardi rtella pubblica cosa, si ripu<liino quei cri– teri di prudenza elementare, che ciascuno pratica ed invoca nelle sue faccende private. Nessuno uf– fiderebbe volentieri una causa importante ad un avvocato gratuito - sono note le glorie <lell'uffi– cioso patrocinio! o la pelle arl un medico che curi per carità, e nessuno vorrebbe un servizio reso per favore neppure dalla cuoca o dalla la– vandaia. Questi criteri elementari qnan<lo ven• gono abbandonati? Proprio quando !:litratta. degli interessi più vasti e più generali, dei bisogni più coceuti 1 degli affari più difficili e più delicati. del– l'amministrazione di miliardi, della saldezza e del– l'avvenire della patria, tema <li volate pindariche nelle concioni, per la quale novellano i poeti che è anche dolce cosa morire! * • * Or, se tutto ciò dee parere evidente anche ai conservatori, purchè teugauo al corretto anda– mento del sistema. rappreseutativo, quanto più non doyrebbe imporsi a1 partiti che si vantano e vor• rebbero essere prot'oudamente uovatori ! A conser– vare lo statu quo, anche un regime paterno, anche l'assenza del Parlamento, a rigore può concepirsi. .Ma chi ha da vincere le resistenze del passato, gli interessi coa!i?.zati dei dominatori, chi deve pon• derare e faL• accogliere difficili rifol'me, spingere innanzi insomma la grave iuerzia delle cose, quegli non spereri\. di riescirvi senza nno sfor:lo quotidiano, vigile, tenace, abilissimo, t·oorclinato a sforzi CO!l· vergenti, che non si limiti al discorso clamoroso (puro /lat11,,· vocis per illudere i gonzi e lusingare la vanità dell'orA.tore), ma agisca e prema sugli nomini, disanni le ostilità, sventi le imboscate, prepari, di lunga mano, µ:li flCcorrli (~ le situazioni. Questo lavoro 1 che uon può farsi senza un 1 assidua esperienza <lell'amhiente (i <leputati assenteisti sono degli eterni novizii , vuol poi essere integrato <la nu lavoro diveri'.0 1 ma coordiuato 1 nei giornali, nell'opinione pnùblic11 1 nel popolo. E 1 passato il tempo che hi politica si faceva col seutimento, i problemi erano semplici. le ,li,·isioni dei partiti imperniate su tendenze intuitive: la complicazione clelle lotte delle clasi:ii. Piodustrializzazione dello Stato, Il crescente tecnicismo della sua azione sempre più multilatere t' complessa,esigono oggi, per ogui problema, uuo studio tenace, e per ogni con• riuista uno sforzo di collaborazione sapiente ed accorta fra i partiti, fra i partiti e il Governo, fra i rappresentanti e le classi. La poca presa che fece il riformismo, il perdurante scetticismo delle masse operaie per l'azione parlamentare, e in ge• nere il marasma politico che uu concett,l mitolo– gico attribuisce alla 1uldonnentatrice stregoneria di un ministro o di un sistema, non hanno altra maggiore cagio11e (:he la diserzione sistematica rli tre quarti rlell'.l~strerna Sinistra e del Gruppo so– cialista rlal proprio campo <li battaglia. E ciò non perchè Fazione pal'iamentare (corne qualche illlbe• cille potrebbe supporre cli leggere ne!le nostre pa• role) s ia tntto uei partiti: ma perchè, effettiva– rneDte, qua.si tutt.n l'azione proletaria culmina, sbocca e si riassume nella politica parlamentare, rlalla quale purchè questa esista - rifluisce e si rifrange uelle classi interessate, rad,loppiata di forza e di valore. Or e perfettamente accademico almanaccare tli lattiche, cli programmi, di riforme, di conquista dei 1>oteri 1 e tutte queste rimaugouo formule vuote e delusioni necessarie, fiuchè manchi o non operi il congegno che Lieve tradurle nei 1atti, finchè gli uomiui, che dovrebbero agire, ven– gono meno sistematicamente a tutti i propr <loveri. Nè con ciò intendiamo dire, si badi sarebbe veramente troppo in~enuo - che, fissata l'mileu– nità., si trasfigurorebbe, per ciò solo, la Camera elettiva. Perchè il sistema parlamentare acquisti sincerità e vigore vuolsi che il corpo elettorale, lt\ classi interessate, e, rig·uardo all'azione socialista, le organizzazioni proletarie, ne intendano anzi– tutto la decisiva importanza, il profitto che è loro dato cavHrne, e secondino e vigilino insieme l'a• :i:;ionerlel loro mandatario, in assidua comunica– zione con esso <li sforzi, di discussioni, <li propo• siti. l\[a. a ciò nppunto è condizione necessaria, benchè non sufficiente. che JlOSsae debba il <lepn– tato fare il deputato, che gli sia tolto il facile ali/Ji rlelle occupttzioni alimeutari 1 che gli vietano cli t euere il p roprio posto e di e!:'eguire la consPgna. L' imlennit.ii uou dee perciò soltanto permettere a un certo numero di operai i più abili e i rneg·lio preparati - di entrare e lavorare alla Ca• mera, la qual cosa, in ltalia. 1 checchè argomenti il Nitti in contnirio, è, seu;,;a imleunit.à, manifesta– mente quasi impossibile i dee permettere sopra.– tutto di esigere dal rappreseutaute <lelle classi magre, qualunque abito vesta, quel che si esige da ogui mandatario g-alantnomo: che nou tradisca il mandato, che vi dedichi il meglio del suo tempo e delle sue energ-ie. Al qual uopo poco monta che essa tlssumn. forma di medaglia di presenza. o di assegno fisso 1 o, come uoi troveremmo più efficace e più pratico, di t\.Sseguo da òimiuuirsi in ra– gione delle assen:1.e; ma -- contro quanto in sub– online il Nit.ti consentirebbe, sebbene a maliucuore -- essa. non llee ~olo rimborsare i viagg"i e i fran– cobolli, m,L bastttre a porre in grado senza lusso soverchio - i deputati non forniti di beni <li fortuna, di vivere e di consacrarsi esclusiva– mente, o priucipalissiirnunente, alla elevata fun– zione che loro è affidata. La tepidezza 1 la mal dissimulata ostilità, con

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