Critica Sociale - Anno XVII - n. 22 - 16 novembre 1907

350 CRITICA SOCIALE sopra di qualsiasi chiesuola o apriorismo dottrinario, impedisca tratto tratto arl un alato sentimento e a una nobile idealità di prorompere e far capolino; sentimento e ide!.\.lità. che sono una fervida e vi– brante esaltazione del principio ol'ganizzativo e del movimento proletario. Oh sì, basta conoscerle un po' davvicino queste Leghe, queste Feclerazioni 1 che gli operai si sono costituitP- cou sacrifici talvolta eroici, per compren• dere quali mirabili energie di rigenerazione sociale e ascensione umana. si annidano nel loro seno. Basta vedere un po' davvicino il funzionamento di coteste organizzazioni, per capire la rivoluzione silenziosa che esse stanno compiendo nell'organismo sociale. , Ma, accanto alle superbe speranze che fanno sor– gere per l'avvenire, lo studio e l'osservazione di– retta µougouo anche a nudo le manchevolezze, le imperfezioni, le lacune del presente. Oli, quanto difficile, vario, complesso è il lavoro organizzativo; di quante virtù e capacità. tattiche e tecniche non devono ancora arricchirsi e adornarsi le Leghe di mestiere! Esse sono come i rozzi e µnerili ordegni che maneggiava il selvaggio e l'uomo primitivo in confronto alle macchine elettriche dell'industria– lismo moderno. E lo studio sereno delle organizzazioni fa anche comprendere quale danno e jattura gravino su fii esse se il sovversivismo anarchico òel sindacalismo rivoluzionario le inspiri e governi. Non v 1 è cosa più pestifera e dannosa al sano e rigoglioso svi– luppo delle organizzazioni, <lel semplicismo sinda• caUstico•rivoluzionario, coi metodi del quale vanno travolte tutte quelle capacità e virtù di oculatezza, di pru(lenza, di responsabilità 1 che formano il pre– supposto primo affinchè l'Unione operaia possa vi– vere e pro8perare. Sindacalismo nefasto che dilania le viscere ai Sindacati cui pare abbia giurato morte prematura; che, ovunque passa, colla sua raffica infernale e violenta non semina che disastri e ro– viue. Sindacalismo scervellato che imperversa e s'affanna idiotamente in un'opera convulsionaria e caotica, allontanandosi più del verosimile dalla linea. della minor resistenza; che, colla balorda pretesa di esercitare il proletariato nella ginnastica 1·tvo– luziona1·ta1 impegna battaglie senza alcun criterio di opportunità; che tende ad annientare le Fede– razioni mediante il particolarismo, il localisnio, il frazionamento delle forze e il parcellamento della direzione tecnica e amministrativa delle Leghe, le quali invece hanno somma urgenza di avere la loro azione regolata e coordinata secondo princi p'i di organica unitarietà.; che è favorevole aJle quote basse e quindi (come l'esperienza ammonisce) alle casse sprovvistti di mezzi, incapaci <li prestare ef– ficacemente qualsiasi forma <lisussidio e di pagare convenientemente i segretari federali e <lisezione; segretari che ,levono essere uomini di valore 1 prov• visti di varie conoscenze pratiche 1 e non, come ne conosciamo qualcuno, giocolieri di piazza o divi, 11atori del peasiero. Sindacalismo pazzesco che cul– mina in una suprema follia: lo sciopero generale espropriatore e catastrofico . .Ma l'organizzazione dei lavoratori si libererà. al– fine, sia pure traverso dolori e immane travaglio, del tarlo che ne rorle la fibra: guarirà della lebbra che tenta deformare e stroncare la promettente piauticel la, prima ancora che abbia lanciato al cielo i suoi ram i po<lerosi. L'organizzazione, che nel suo cammino glorioso e faticoso (la magistrale opera dei coniugi Webb: " lfisl01·y or 'l'rade-Unionism II è lì ad attestarlo) ha sventato minacciose insidie e superato resistenze che 1iarevauo insormontabili, vincerà. anche l'osta– colo che l'anarchismo palese e larvato le rizza dinanzi. Non ostante gli urti e gli spintoni della reazione di destra e di sinistra, essa attingerà la mèta. Fata viam invenient .' E'f'l'ORE MARCHIOLI. Socialismo, Leghe operaie ePartito delLavoro Nelle prime giornate del Congresso dl Stuttgart, un membro della Soci'at Democ,·atic Federation inglese attaccò vivamente e settariamente la La– lJou1· Pm·ty per la sua tattica riformista, propo– nendo l'esclusione della sua rappresentanza <lal Congresso internazionale. Il compagno Macdonald, capo intellettuale della LalJou,1· Pa1·ty 1 rinunciò a replicare, dichiarando che avrebbe risposto in altl'a sede. Ed ecco la sua risposta, che egli volle inviata contemporaneamente ai Sociali~Usche Monatslte(te del Bloch, alla Critica Sociale e a una Rivista fran– cese - e Che 'noi pubblichiamo per l'interesse che può presentare anche pei nostri lettori, abbrevian– done soltanto qualche brano meno essenziale. È noto che nel Congresso internazionale alcuni membri della Social Democratic Federation attaccarono violente– mente la Labour Party. Questi attacchi svisarono in parte la realtà dei fàtti. ilfi ò cara quindi l'opportunità di rimet– tere le cose a posto davanti ai compagni del Contl– nente. Come apparve chiaro anche a.Stuttgart, il movimento socialista inglese è diviso in due Sezioni. La Jndependent Labom· Party, di graa lunga la maggiore, si organizzò nel 1893 a parte dalla Social Democratic F'edetation, fon– data. fln clal 1884, percbè vari capi del socialismo inglese pensarono che la propaganda di quest'ultima aveva troppo straniato il socialismo dalle Loghe operaie e dalla massa popolare, e coaveniva mutar rotta se si voleva diventare una vera forza politica. 1\laa noi, della Labour Pa,·ty, poco importava di chiarire le cose a quel Congresso. Un Congresso internazionale è la sede meno adatta a queste dispute, mancando ai nove decimi dei delegati una conoscenza sufficiente delle condizioni speciali e locali che spiegano queste divisioni. Poteva premere alla S. D. FederaU01i di staccarci dal movimento inter– aazionale per danneggiarci agli occhi dei socialisti di casa aostra: Ma gli attacchi di Irwiag e Quelck non potevano cancellare le deliberazioni dei Congressi di Londra e di Z•Jrigo, .che ammisero neil'lnternazionale sooia\ista quelle Leghe operaie, che lottano in armonia colle organi1.zazioni socialiste e indipendentemeate da ogni partito borghese. È glusto aggiungere che la traduzione dei discorsi dei nostri oppositori al Congresso agg1.·avòancor più le loro esagerazioai. Quel solo membro della Laf)ou1· Pm·ty che si astenne in Parlamento nella questione della limita– zione legale del lavoro dei f,10ch1lli,e cbe aet discorso di Irwiag al Congresso era divenuto II alcuni membri ,,, nella. versione di Clara Zetkin diventò a dirittura II l'in– tero partito 11 1 In realtà la Labout· Party tenue sempre moltissimo all'unioae delle Leghe operaie col socialismo e, quaa<lo il Congresso cl.iAmsterdam fece voti per l'unità socia– lista in ogni nazione, era aache disposta a rinnovare le amichevoli intese, rotte noi 1902, colla Federation, che Infatti si sarebbero riannodate se gll ingiusti e fieri attacchi della FederaUon e del suo organo, la Justicc, non l'avessero eempre impedito. Ed ora non è eonza amarezza ch'io mi decido a ri-

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