Critica Sociale - Anno XVII - n. 22 - 16 novembre 1907

352 CRL'l'~CA. SOCIALE sua politica è determinata da statuti i quali dichiarano espressamente che il partito è un partito di classe, ln– dipenrtente dai partiti borghesi. Vero che non è socia– lista: ma è una compagine di organizzazioni di lavora– tori, altrettanto essenziale quanto il partito socialista in questo periodo di transizione fra capitalismo e socialismo. I grandi fondatori del socialismo moderno, Marx e Eogels, non dubitarono mal che una simile combinazione fra l'unione mondiale delle classi lavoratrici e lo spirito socialista avrebbe trasrormato il regimo capitalista In regime socialista. La breve storia del partito operato diede luogo a duo altre accuse al Congresso di Stuttgart. Quando esso cominciò a portare candidati politici, vide che questi assumevano i titoli ufficiali più diversi: can– didati del lavoro, socialisti, candidali delle .Ughe, ecc., ecc., d'onda una confusione intollerabile, oho rendeva impos– elbile l'unità del movimento e del Partito alla Camera. Quale titolo si doveva scegliere? Non Il titolo di so• cialisti, che alcuni membri delle Leghe, pur aventi piena coscienza di classe, non avrebbero accettato; e non quello di ca11àidali delle Leghe, che non sarebbe andato a grado al socialisti. Prima del formarsi del partito operalo la più ricca organizzazione socialista chiamava i suol ca.udi• dati candidati indipe,idmti del lavo1·0. SI lasciò cadere l'i11dipendenti e cl si 6ssò sulla parola lavoro. Sottinteso che questa era soltanto l'intitolatlone ufficiale: nei suoi discorsi e scritti ogni candidato poteva proclamarsi so– cialista quanto voleva, e non vi ru Collegio socialista in cui questa dichiarazione non si sia fatta da tutte le tribune. · Fummo infine accusati di non aver programma; e, fra le critiche infondate, questa è la. più infondata di tutte. Ogni anno alcuni aportisti della politica vengono nelle nostre assemblee a proporci la formulazione di un programma, e ogni anno, con grande angoscia dei liberali, noi rigettiamo la proposta. I motivi sono evidenti, dallo stesso punto di veduta socialista. Jl primo motivo nasce dalle speciali condizioni dello. politica inglese. Se 11 Congresso del partito operaio di– cesse: questi o cotesti cinque o sei punti saranno il nostro programma e dovremo lavorare anzitutto per essi 1 noi avremmo questa alternativa: O sono principt maturi per l'attuazione e una qualsiasi Sezione radicale se li ap– proprierebbe, Inceppandoci nella eventuale nostra lotta contro candida.ti radicali; è appunto perciò che anche i radicali, come la S. D. Federation, cl accusano di non aver programma, perchè ciò li disturba nel loro gioco. O Il JJrogramma è cosl estremo da escluderci dal campo della politica pratica, e allora esso ci paralizzerà in Parla– mento per tutte quelle cose che pur vorremmo condurre alla nostra guisa co,me socialisti, anzlchè abbandonarle al beneplacito del liberali. :Faremmo Il gioco di questi ultimi e noi diventeremmo degli imposslbllisti. Del resto in un paese parlamentare, retto da partiti opportunisti come i nostri liberali e i nostri conservatori, un programma - ve,1,Jgasi l famoso programma liberale di Newcastle l - diventa bentosto un morto formulario che inceppa la facoltà di un partito di cogliere a volo le occasioni a lui ravorevoli. 011 Interessi mutano, la necessità spinge or verso un problema or verso l'altro, l'opinione della massa fluttua or lo questa or in quella direzione, e guai al partito che cristallizza la sua attività e abdica alla libertà de' suoi movimenti! Uu grande partito, io un paese goveroato come il nostro 1 non deve avere un programma, bensì una potitica 1 una larga vi– sione, un punto di vista dal quale dominare tutta quanta l'azione. I capi del partito operfllo provvidero a. questo, ed è perciò che questo partito, In soli sette anni di vita, acquistò nella politica loglese tanta potenza. In luogo di un programma, noi dobbiamo avere ed ab– biamo un punto di vista generale, quello del lavoro, quello del diseredato, che vive dol sudore della sua fronte e sa che la miseria è la caratteristica di una ricca nazione. Ogni anno, in vista dell'apertura del Par• lamento, noi teniamo dei Congresei, che discutono le proposte inviateci dalle organizzazioni federate, e le cui decisioni danno la norma alla nostra. azione futura. Poi il Gruppo parlamentare, tenendo conto delie discussioni del Congresso, delibera sul da farsi durante la Sessione, sulle riforme da proporsi ai progetti del Governo, sulla condotta politica da tenere, e queste riunioni si rinno– vauo ogni settimana per sviluppare il programma a norma delle nuove emergenze. Si mandano·rapporti trl• mestrali alle organlzzazlQni e 1 in ftn d'anno, il Congresso giudica. Co3Ì noi rispondiamo alla pretesa 1 che ci si vuol Imporre, di sventolare dei programmi politicamente inu– tili e di pura parata. E i risultati della nostra politica nei tre brevi anni dacchè esiste un Gruppo parlamentare organizzato? Abbiamo presentato e condotto tn porto progetti di legge che tutelano Il patrimonio delle Leghe operaie, che riformano la legge sugli scioperi In guisa da assi– curare ad esse una maggiore libertà di movimenti, che permettono alle autorità di sramare i fanciulli bisogoosi. Abbiamo esteso Il beneficio di altre leggi a milioni di salariati che non potevano profittarne. Abbiamo proposto e affidalo alle Commissioni feggi contro il t,·uck-sistem, contro gli abusi dell'industria domestica, per impedire le frodi degll Imprenditori sulla mercede operala, per le otto oro al minatori, ecc. Abbiamo provocato Commissioni d'inchle3ta sulle condizioni di lavoro degli operai dello Stato o perchè lo Stato non contratti se non con ditte che J)agano i salart normali. Abbiamo cosi energicamente propugnata. l'assicurazione della vec• cbiain, che ti Ministro dell9 Finanze dovette promettere di presentarla entro l'anno prossimo. Abbiamo costretto, suo malgrado 1 il Governo a tentare esperimenti per dar lavoro ai disoccupati e presentato a questo intento un progetto di legge che 1 con quello per 11assicurazione della vecchiaia, sarà oggetto nell'inverno prossimo di una vigorosa campagna. Le risoluzioni che proponemmo al Parlamento riguardano la nazionalizzazione della terra, delle miniere e dello ferrovie, la riforma tributaria af 4 ttncbè le spese del Governo non gravino soltanto sui redditi del lavoro, la chiusura dei negozi, l'abolizione degli ostacoli alla municipalizzazione dei servizi pub– blici, ecc. Si noti che tutto ciò è l'opera di un partito di soli 30 (31 dal luglio) deputati, 26 dei quaU nella primavera J 906 erano dei novizt. Se i uostri compagni del continente giudicheranno Il partito operalo, o la politica del socialisti che collabo– rano con esso, alla luce delle condizioni della politica inglese e valuteranno equamente le trasformazioni quasi prodigiose che essi ottennero nell'organizzazione della politica del lavoro, sarà loro facile apprezzare quanto sia giusta. la nostra pretesa di essere accolti fraterna• mente nelle assise del movimento proletario interna.zio• nale, e quanto lofonda'.ti siano gli attacchi mosaici da Irving e dai suol amici al Congresso di Stoccarda. G. MACDONALD. GIUSEPPE RIO.U!ONTJ, gerente responsabile. MIia.no,21/11 190'!• Tlporratl.a Operai (Boo. coop.), via Spartaco, 6.

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