Critica Sociale - Anno XVII - n.18 - 16 settembre 1907

CRITICA SOCIALE 279 mento di classe, nelle loro questioni <ll organizzazione e di agitazione, nelle loro sedute e dlsçussioni spesso vivaci e accalorate; il che lt rende noncuranti, e tal– volta ostili, per ogni altra cosa. Bisogna però penetrare anche là; ma occorre saperlo rare con avvedutezza, co· gllendo l momenti opportuni, di calma e di serenità. Quanto al metodo da seguirsi nelle lezioni e confe– renze, troppo ol sarehbe da dire a volersi abbandonare alle seduzioni dell'analisi. Mi limiterò ad osservare (la– sciando al lettore di Intuire le ragioni) che è un grave errore portare i metodi e l procedimenti delle scuole utnctall nelle Università popolari, e aggiungerò che in queste occorre sopratutto saper rannodare l'Insegnamento alta vih: clò è sempre possibile, per vie Infinite; ed è lndlspeneablle, specialmente per gll operai. A.I quali voi Potete parlare di st()ria, di geografi.a, di fisica.,di igi0ne; ma, ae non volete limitarvi a destare uoa curiosità ar– fatto tramltoria e caduca 1 dovrete far sentir loro còme ciò che dita; direttamente o indirettamente, si leghi alla vita in genere e, in ispecie, alle sorti e alle vicende della loro esistenza di classe. Un'altra cosa va notats. Le Università popolari de– vono far proprio il detto del savio antico : nihil humani a me alieuum pula. Anzichè dedurre la loro azione dalla osservanza di un programma astrattamente concepito, .esse devono Informarlo ai bisogni, anche contingenti, della vita reale e attuale. Se quindi, In un dato mo– mento, un certo problema civile ai agita fra Il pubblico, un problema di pratica necessità, esse devono portarvi il proprio contributo, con quella serena obbiettività di esame che loro ai conviene. In Milano, per es., parecchi mesi or sono, si costitul una Lega contro l'alcoolismo: ebbene, l'Università. Popolare m11a·neserece tenere in poco tempo più di venti conferenze sull'argomento e altre ue farà tenere ancora. Questioni di simil genere sono, per es., quelle del caro del viveri, del caro e della insufficienza delle abitazioni urbane per il popolo, della Hjtruzione popolare professionale, del ricreatori, e val dicendo. È tutto un vasto campo, io cui lo Università popolari possono con profitto espandere la propria at– tività. E concludiamo, glacchè questo articolo è ormai lungo abbastanza. Le Università. popolari non devono consi– derarsi (in Italia meno che in qualsiasi altro luogo) come organismi a tipo rigido e fisso. Scuole di vita, esse devono dal contatto e dalla interpretazione della vita ripetere i loro atteggiamenti, i loro orientamenti, l1eaerciziodelle loro fllnzionl. l!'inora banno brancolato alquanto lncorta.meote. Ma.troveranno, col tempo e con l'esperlenzn, l'equilibrio e il passo sicuro. Per ora esse devono lavorare e -vivere, vivere e lavorare, intensa– mente, coragglo:1amente 1 appassionatamente, e tirar avanti, avanti, avanti. In seguito, passato un po' di tempo, faranno una sosta e un esame di coscienza e vedranno che cosa saran diventate. Alle voci pessimiste risponderemo allora. Frattanto camminiamo, e ci sia divisa e bandiera l'antico motto rlgener11.tore della sa– pienza galileiana : provatido e ,·ip,-ova,1do. $A.VINO 'VAIU.ZZL~I. Prof. IACOPO TIV ARONI LARIFORMA DELLA FINANZA INGLESE NEI, SE<JOL_O :Z.J.X Contributo fl.lla dottrine. del principio regolatore della fina.ni: ll pubblioll. (Presso la C1·ifica Sociale) CENT.25, ILCONGRESSO TRADE-UNIONIS1'A I GLESE (3 settembre 1907) Questo Congresso annuale ò sempre un grande avvenimento che tutti i partiti ·seguono col massimo interesse. Ed ora più che mai esso rivola la sua im– portanza, alla fine di una laboriosissima sessione parlamentare o alla vigilia di un 1 altra cho forse con– durrà a nuove elezioni generali. . La sessione parlamentare testò conclusa vanta tra i suoi successi non solo varie leggi di essenziale portata in materia sanitaria, ma nuche e sopratutto la legge che concerne il conferimento alle autorità. dell'obhligo e del diritto di assumere iniziative per l'uso più sociale del suolo. Potenzialmente il land– lordismo è finito, e Comuni e Parlamento d'ora in nanzi hanno pieni poteri sull'uso della terra in ln– g-hilterra. (non però nella Scozia). Potenzialmente gli ostacoli maggiori all'abolizione degli slmns, alla costruzione di città-giardino e ~Ji case a buon mer– cato sono stati superati. La stossa questione della disoccu1>azione ha potenzialmente fatto un gran passo, poichè, per mezzo depa crescente avocazione ai Co– muni delle rendite urbane ed agricole, la creazione di colonie agricole e di istituti, occorrendo, di lavoro forzato pei più oziosi, potrà. 1>rocedcrcsenza premere pili come prima, mediante imposta, sui proventi dell'industria e del commercio. Perchè il potenziale divenga attuale non occorre più che la vigilanza e l'energia degli interessati. Dopo una simile sessione parlamontare il Con– gresso tracie-unionista di Bath ebbo un significato anche maggiore di quello cho pur sempre avrebbe avuto in ogni caso. Esso ha proclamato specialmente l'urgenza di un sistema di pensioni 1>or la vecchiaia per tutti coloro che a 65 anni non abbiano più di 30 .scellini per settimana, e ciò a spese dello Stato; ha fatto voti per la abolizione della Camera Alta e contro la propaganda di Lord Robert per l'introdu– zione della coscrizione; e voti per assicurare il di– ritto al lavoro pei disoccupati. Nondimeno l'impor– tanza di questo 40° Congresso dello 'l'rade-Unions è piuttosto nella sua fisionomia che noi suoi voti. Avviene in Ioghilterra l'opposto che sul Conti– nente: mentre sul Continente lo sviluppo delle O1·ga-· nizzazioni operaie modera sempre più l'autonomia del partito socialista sotto i cui auspici esse nac– quero e che ora esse controllano, in Tnghilterra il costituirsi di un partito e gruppo parlamentare ope• raio, che potrebbe dirsi radico-socialista, toglie un po' della sua importanza al vecchio Unionismo. E, in complesso, non è arrischiato il prevodero che, di qua. e di là della :Manica, si approderò. a uno stato di co~e analogo da punti di vista opposti: alla crea• zione di un movimento operaio internazionale unico, a cui l'Inghilterra contribuisce il metodo sperimen– tale e il Continente l'ideologia politica. Sicuro: il vecchio Unionismo non ha. più per se– guaci che la l!,ederazione dei minatori e quella dei metallurgici; il nuovo ha quasi completamente con• quietato tutte le altre, ha per sè tutto il lavoro squalificato, ed esprime ]a coscienza che vi sono problemi della vita operaia che l'azione spontanea delle organizzazioni da sola non può risolvere e che richieggono la sua integrazione con l'azione delle autol'ità. locali e della legge nazionale. Fino a poco tempo fa, chi scrive era dell'opinione che tale insufHcienza dell'aziono spontanea delle or• ganizzazioni non giustificasse il nuovo Unionismo, poicbè procedente dalla gran massa degli inetti, o che quindi il nuovo Unionismo costituisse un peti– colo per la finanza e l'economia inglese . .Ma la os– . servazione e la riflessione l'hanno convinto cho questo non è il pericolo maggioro. li pericolo nwg·

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