Critica Sociale - XVII - n. 13-14 - 1-16 luglio 1907

CRl1'ICA S0CIALE le amministrazioni, sulla base dei nwli aperti e degli aumenti automatici, nonchè proclamando il diritto degli impiegati di liberamente as3ociarsi, ma non però di ricorrere ad armi estreme, come l'ostruzionismo e lo sciopero. Anche qui il Congresso radicale è penetrato dunque nel vivo della questione, e non si è per nulla abban– donato a verbosità superficiali. Vuol prenderne nota. qualche sindacalista .... poco al corrente? Per non trascurare niente, ricordo che l1on. Girardini aveva fatto delle condizioni della nostra politica estera un esposizione lucidissima, densa di notizie, di consi– derazioni acute, di raffronti sapienti, accennando e con– cludendo alla convenienza di lasciar cadere la triplice alleanza e di sostituirle uu sistema di amichevoli ac– cordi; ma Pobiezioue veritiera, fatta dal Ciraolo, che la. politica. estera è intimamente connessa con l'effttUiva potellzialità dell'esercito e da questa dipende, bastò a indurre l'assemblea a rimandare al prossimo Congresso - essendo oramai l'esercito sotto inchiesta - l'esame approfondito del difficile argomento. Con elle il Con– gresso ba porto esempio di serietà e di avvedutezza, e documento di educazione politica non frequente ai dì nostri, che tanto pregiano' e prediligono la chiacchiera oziosa. . . . Troppo già mi son dilungato, e tiro le somme. Le quali, tutto compreso ..., tornano bene abbastanza pel partito radicale, che esce indubitabilmente rinvigorito dal suo terzo Congresso. Più salda infatti n'è la compagine per l'organizza– zione e l'azione parlamentare finalmente disciplinate; più vivo e vigile ne sarà lo spirito, e più coerente 1 de– cisa, fruttuosa l''opera per le deliberazioni prese intorno alla questione ecclesiastica, alla politica scolastica, al problema.degli impiegati; più larga, spontanea e vibrante la facoltà d'irradiazione e di penetrazione, sia per effetto di quelle stesse deliberazioni, sia per l'indirizzo norma• tivo fissato alla tattica elettorale, la quale lo porrà ne• cessa.ria.mente in più immediato, frequente e salutifero contatto con le correnti popolari, e ne rinfrescherà e arricchirà cosi le sorgive, vitali. Notevole cammino, insomma, è stato fatto verso l'ac• cordo compiuto fra i principi astratti e l'azione quoti– diana concreta, positiva, diretta a tradurli di mano in mano nella realtà.; vale a dire, verso la maturità poli– tica. La quale dà diritto, e f&talmente dà forza, allorchè sia piena, a cimentare nelle lotte decisive e a far pre– valere al fine nella vita nazionale le idealità lungamente persegui te. Quando sarà? La presente temperie politica non ci permette illusioni. Soltanto .sappiamo per certo che anche il proletariato deve auspicare l'avvento di una schietta politica radicale al Governo. Avv. AUGUSTO COSTANTINI. Avete la 1 a annata? L'Amministrazione della Critica è sempre disposta a ricambiare con una qualsiasi successiva annata, rilegata, opp!'re co11 un anno d'abbonamento, l'invio che le vetiis,'fe fatto della 1a annata (1891) di Critica Sociale iti buono stato di conservazione. Ricambierem-0con opuscoU,a richiesta, ognuno dei se– guenti tiumeri separati dello stesso 1° anno: 4, 5, 6, 1 1 8, 10, 12, 13, 16, 17. ------------- Iu SOCIH.lHSlVIO ~EGGIANO I. Il tessuto economico. Andiamo nella Palestina del socialismo italiano. La frase è di rito per qualunque organizzatore piova ad una maggiolata o ad altra festa sulle rive del Giordano, pardon, del Crostolo, il magro torrentello che bagni Reggio l!]milia. Vero è che queste glorificazioni non sono gradite a tutti i socialisti; e c'è Labriola che parla di Una oasi mistica con forme di fanatismo evangelico ai piedi di_un santone, che sarebbe Camillo Prarnpo– liui; altri parlano invece di campo sperimentale, di cellula nuova della comunità socialista, di anticipa-. zione di Una fase futura dell'economia collettiva. Senza indugiare nelle frasi fatte, sarebbe oppor tuno studiare il movimento di Reggio, non più col sussidio rlei soliti preconcetti mentali e coll'idea di troYarvi un documento pro o contro il socialismo, ma sibbene con oJ)bìettività. assoluta, cercando piut– tosto di mettere in luce quegli elementi, che meno furono osservati, perchè appunto non rientrano bene nelle formule consuete. Il primo carattere, che colpisce l'osserYatore spre– giudicato che Yenga a Reggio, è l'unicità e l'organi– cità del movimento operaio. Mentre altrove l'azione economica della classe lavoratrice è distaccata ed autonoma nel seno di ciascuna sua categoria, la Camera di lavoro di Reggio ha servito di elemento coordinatore. Anche negli altri centri si cerca di imprimere aspetto unitario all'insieme dei movimenti di tutti i gruppi operai; ma, pur quando sembra che ciò sia ottenuto, è quasi sempre una unità. su– perficiale che si raggiunge sul terreno politico, mentre in realtà ogni gruppo di lavoratori ha un ambiente economico proprio e svolge una tattica propria, senza preoccuparsi di ciò che avviene negli altri gruppi. La solidarietà scaturisce con impeto mira– bile di ardore nei momenti del conflitto; ma non è d·i ogni giorno, ciò che importerebbe di più. A Reggio tutte le forme di organizzazione sono yiocolate ad una tattica unica, e nessuntt. compie o può compiere atto politico o affare importante se non vi sia l'approvazione degli organJ centra.li che sono espressi dal movimento reggiano ed a lor voita lo riassumono. Sono 82 Cooperative di consumo, 75 di lavoro, 13 agricole (affittanze collettive), 2 Cooperative pro– vinciali (mattonai, contadini) e 2 Consorzi di Coope– rative di consumo e lavoro, oltre la Società de!Je Case popolari e la Banca, che costituiscono il tessuto economico del socialismo reggiano. Il movimento annuo degli affari è di circa 25 milioni di lire. Ora, tl,ltto questo insieme vibra di un unico '.:1pulso ed agisce come un no.mo solo. Soltanto la solidarietà quotidiana e gli aiuti finan– zia:-1 e tecnici delle forme già. costituite consentono alle nuove di svolgersi e di fruttificare. Una Coope– rativa o un dato gruppo di Cooperative non compie atti che potrebbero danneggiare Cooperntive d'altro genere. Quando una Cooperativa minaccia di andar male e naviga in cattive acque, la Commissione fe– derale si raccoglie e nomina una specie di Commis– sario ... regio per la gestione delFazienda pericolante. È cioè la collettività generale, che spossessa della propria gestione la sottoclasse, che non si è mostrata adatta a far da sè. L'aiuto reciproco si esplica nel credito e nel ri– parto danni. Quando Fesperimento cooperativo in un nuovo ramo di produzione non riesce bene, si ha cura di abbandonarlo dividendone i danni fra tutti gli altri organismi esistenti, in proporzione della

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