Critica Sociale - Anno XVII - n. 6 - 16 marzo 1907

CRITICA SOCIALE 83 considerando le guarentigie e i diritti ri1ionosciuti ai lavoratori e funzionari dei servizi pubblici, vorrebbe equipararli ai diritti politici ordinari e quindi togliere l'esercizio di questi alle dette categorie per impe– dire che la loro forza organizzata divenga, a loro esclusivo profitto, arbitra delle lotte amministrative e politiche. Non resta quindi che una via per conferire il voto alle donne senza le suddette ingiustizie e la suddetta radicale so1>pressione dei criteri che attualmente de• terminano le condizioni del suffragio maschile; e questa consiste nel ripresentare il progetto nella fntura sessione come una proposta per la estensione al suffragio politico dei criteri che attualmente pre– siedono al suffragio amministrativo, in cui il matri• monio non squalifica dal voto, anche so il fitto pagato non supera le dieci sterline per l'intera famiglia. Solo sotto questa forma un Parlamento democratico inglese è disposto ad nccordare il voto alle donne i sotto una forma cioè che, se non diminuisca, almeno non aumenti le ingiustizie esistenti. Come contrasta col contegno del Parlamento in– glese, a proposito del movimento suffragista, il con• togno tenuto dal Pal'lnmento italiano! Iu quest 1 ul– timo basta una petizione di quattro signore per far approvare il criterio di principio. (1) Nel primo è il come ciò che preoccupa di più E, mentre nel Par– lamento italiano In. questione viene in campo quando la donna non è ancora egmale all'uomo agli effetti della legge civile e non ha ancora nè il voto nè la esperienza amminìstrativa del governo locale, nel– l'inglese invece si fa strada lentamente, nonostante essa abbia tutte coteste qualifiche. Q1,1aledelle due condizioni è· la più razionale? Io non esito ad optare per la inglese. Jn Italia le idee progressive non incontrano sufficiente resistenza, quella resistenza che è pur necessaria, perchè esse si approfondiscano nel carattere e nella volontà. La meute italiana è incomparabilmente più rapida del– l'inglese e della tedesca; è quindi troppo logica e dogmatica, e troppo debolmente psicologica e critica. Le idee trionfano prima che si sappia tradurle bene in cose. Da che cosa deriva la crisi ferroviaria ita.• liana? Da ciò, che si ~ono sottovalutate le difficoltà intime dell'esercizio ferroviario di Stato e si è sopra– valutato il grado di capacità organizzatrice dello Stato italiano. L'abisso tra l'idea e la sua esecuzione e la tendenza a guardar tutto dal punto di vista della prima, è uno dei guai dei popoli meno colti: ~ il porre la volontà al servizio delle astrnzioni. Ne• Nord invece le idee si sviluppano lentamente al ser• vizio della volontà, registrano le esperienze di quel sta, non le irreggimentltno aprioristicamente. Il cousenativismo della volontà nordica è una gran dote pratica: es30 consiste nel giudicare le idee dai loro risultati pratici. Nelle lotte politiche e am– ministrative inglesi, i partiti vanno a gara a chi si mostra più conservatore, a chi ha per sè più prece• denti e J>iÙratti: ognuno nor. promette nel vuoto, ma sciorina il suo stato di servizio, instancabilmente, centinaia e migliaia di volte. Da noi l'indole estetica si rivolta contro la monotonia della ripetizione, e così tutto passa rapidamente, il bene come il male, e il carattere rimane debole. E così abbiamo molte cose buone di cui non sappiamo che fare, eppure si sogna incessantemente di altre, delle quali non sa– premmo che cosù. fare di più. A. CRESPI. ( 1) lntendlainool: otò 0.111110110 difatti fin oho si trnttt -- come noi caso concreto si trattò - di uua Junooonte o.coadomla ! (Nota della CRITICA). Al pros.-simo 1mme1·0 wi interessante studio di A. CRESPI dal titolo: O0JJ0lu sconfitta liberalo londinese. ORGANIZZA TORI E PARTITO S CIALISTA Un problerna urgente. Su queste colonne io ho già accennato all'importanza. che ha. per il nostro movimento operaio di resistenza e socialista la questione degli organizzatori, ed ho anche lanciato la proposta di una organizzazione degli impiegati delle Leghe operaie, proposta che ebbe un successo negativo vAra.mente lusinghiero. Ma insisto di nuovo sul tema; perchè mi pare del massimo interesse, e perchè alcuni fatti recenti dim<r strano la necessità. di prendere urgenti provvedimenti. E i fatti nuovi sono questi: l'abbandono, da parte di parecchi organizzatori, dolle organizzazioni che dirige– vano i Pa!lsoluta deficienza di persone che siano disposte a farsi ma\Lrattare dai loro soci-padroni i e la povertà di uomini nel movimento proletario di resistenza. Ho già. altra volta accennato al carattere d'impresa dell'organizzazione proletaria e al trattamento da ... padrone che queste imprese proletarie fanno ai loro rappresentanti i ho già tentato di far rilevare come, coll'accentramento dell'organizzazione operaia e col con!teguente ingrandirsi dei couflitti, i dirigenti dei Sindacati professionali assumano un'importanza sempre più decisiva nelle questioni operaie, e coma essi, an– zichè dei fantocci nelle mani dei loro soci, debbano diventare sempre più dei dirigenti responsabili e ri– spettati. Ci sarà ancora parecchio da attendere prima che il nostro proletariato capisca tutto ciò e cessi di consi– derare i suoi delegati come dei mangiapane a tradi– mento e t:iiabitui a. considerarli suoi dirigenti anzichè suoi umili servi. Basterà ricordarn come siano ancora trattati gli organizzatori in Germania, ove pure è grande lo 1:1piritodi corpo e l'organizzazione è già vecchia e forte. Per ora 1 intanto, la cosa diventa assai pericolosa, anche se da questo lato non rimediabile, inquautochè, cessato il periodo eroico della resi.stanza ai tentativi liberticidi contro l'organizza.1.ione 1 la funzione tJ.ell'im– piogato dell'organizzazione sì ò modificata; è diventata più tecnica e meno romantica e vuole qualità morali e intellettuali di altro genere. Inoltre, in questi aoni 1 l'industria e il commercio si sono andati sviluppando rapidamente e hanno creato una domanda sempre maggiore, non solo di mano d'opera, ma di lavoro intellettuale e direttivo, che pre• suppone negli individui un certo spirito di iniziativa, di intraprendenza e di organizzazione, qualità. che oc-– corrono ad uu dirigente di Lega. Gli uomini d'azione e fattivi trovano ora nelle industrie e nei commerci un impiego che permette -loro di sfruttare queste loro energie e seguire questo loro temperamento, e che li può condurre innanzi fino dove li portano queste loro quahtà morali od intellettuali. Così, tanto nell'elemento borghe:1e, quanto nell'ele– mento prolotario 1 un numero sempre maggiore di gio– vani forze ò oggi ~ottratto all'azione politica, ed è diretto negli impieghi ph\ rimunerativi ai servizi del capitale, mentre, d'altra parte, uel movimento economico tro– vano sempre meno posto questi spiriti pill intrapren– denti, sia per la uatura diversa del lavoro, che è in buona parte amministrativo e burocratico, sia per l'in– sufficiente compenso che è dato a questo lavoro. Finché l'organizzazione proletaria, consolidandosi ed estenden– dosi, non potrà assicurare una specie di carrie1·a a.i

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