Critica Sociale - Anno XVI - n. 19 - 1 ottobre 1906

292 CRITICASOCIALE e raccomanda a tutti gli organi del Partito: a) di intensificare il lavoro di propaganda in mezzo alle classi lavoratrici per sospingerle ad attac– care le classi privilegia.te , non solo sotto la bandiera della resistenza pura pel miglioramento delle condi– zioni di lavoro, ma con tutte le armi e con tutte lo forme più complesse della organizzazione di classe, per le quali sarà possibile al proletariato di sostituire ai monopoli privati il regime del lavoro associato; b) di cmare attivamente e con criterì razionali e metodici il lavoro elettorale, organizzando Uffici elet– torali per Collegi e per Comuni, con Uffici di corri. spondenza in ogni Circolo socialista, in modo che il Partito possa sempre reudersi esatto conto del corpo elettorale e possa con facilità provvedere a tutte le operazioni per lA nuove iscrizioni i CJ di aprire scuole serali e festive per preparare gli operai all'elettorato; d) di agitare in mezzo alle masse le più urgenti questioni che scaturiscono dai bisogni delle clas!:liope– raie, chiamando queste ad interessarsi dei programmi amministrativi e politici e dei progetti di legge che i rappresentanti del Partito dovranno sostenere nelle pubbliche amministrazioni e in .Parlamento i e) di promuovere Comi'll, manifestazioni, agita– zioni e scioperi contro la mancata applicazione della legislazione operaia e contro la violazione del diritto di associazione e delle libertà conquistate; f) di dare tutto l'appoggio possibile perché in ogni località la clas.ie operaia raccolga le varie sue associazioni nelle Camere del Lavoro e le colleghi alle organiz.miioni nazionali e internazionali per modo che si vada elaborando nelle sempre più complete forme di organizzazione il nuovo ordinamento economico e si impedisca che fra le varie categorie di mestieri si ridesti il vecchio egoismo corporativistico a scavare solchi incolmabili e a preparare nuovi e più minacciosi conflitti d'interessi. A. VERGNANINI. Il Congresso: mentre proclama la necessità dello sviluppo auto– nomo delle organizzazioni operaie federate in uu uni– tario organismo di classe; persuaso della utilità di una maggiore dipendenza ed affinità del partito con le organizzazioni econo– miche; fermo restando il principio della iscrizion~ pe1·so– nale al partito : a) riconosce la facoltà alle Leghe operaie che si trovano nella direttiva della lotta di classe d'interve– nire nei Congressi regionali e collegiali per decidervi d'accordo col Partito una comune azione elettorale; b) statuisce che il Segretariato della re~istenza o Consiglio conf6derale del lavoro ha la facoltà di par• tecipare con voto deliberativo a tutt"i i lavori della Direzione del Partito in tutte le questioni ch'esso re• puta di internsse delle organizzazioni e che possono da esso medesimo venire proposte; questa partecipazione è limitata ad un numero di membri che non superi i due terzi del numero dei componenti la Direzione i e) impegna il Gruppo parlamentare di sostenere i deliberati della Direzione del Partito presi d'accordo con le rappresentanze del Comitato esecutivo delle or– ganizzazioni operaie, i quali riguardino l'immediata at– tività parlamentare; alla discussione di tali deliberati la Direzione del Partito ha obbligo di ammettere il Gruppo con voto consultivo. E. LEONE. Relazione morale e politica della Direzione. 1° che sia resa obbligatoria la costituzione delle Federazioni locali, alle quali esclusivamente dovrà es– sere lasciata. la decisione delle vertenze d'indole per– sonale; 2° che sia riconosciuta la necessità di render pos– sibile, con modificazioni all'ordinamento attuale, l'adu· nanza immediata, nelle occasioni più gravi, della Dire– zione o di un largo e concorde Comitato esecutivo; 3° che si provveda a stabilire un contatto più in– timo con le organizzazioni economiche o con il movi– mento di resistenza; ,1°che il Congresso, approvando i criterì di costanie opposizione a tutte le frazioni e a tutti i Governi della borghesia, ai quali si e inspirata la Direzione, provveda a coordinare, in questa unica direttiva, l'azione dei di– versi organi del Partito, E. C. LONGOBARDI. Intorno alla crisi attuale dii Partito s cialista italian (Pensieri di un amante eretico) La lettera del Graziadei all 1 Avanti! (1), in cui ai rim– provera ai riformisti reggiani di non essere abba– stanza riformisti, si accenna alla incongruenza di continuare il richiamo al marxismo e si propugna la convenienza di una revisione del programma so– cialista, ha piena la mia adesione. La confusione, l'incertezza, l'apatia, il malanimo, che impediscono da parecchi anni al partito socialista di contare come una forza rispettabile, e che lo discreditano, viene da ciò: che esiste una contraddizione insanabile tra le dottrine fondamentali e tra i met.odi con i quali è sorto, tradizioni e metodi che risalgono ad epoche politicamente rivoluzionarie e alla infanzia dell'in– dustrialismo moderno, e le esigenze e le idee· con le quali solo è possibile agire in oggi. Quelle, in paesi arretrati come il nostro, continuano a toccare il cuore e ad annebbiare il cervello di folle già di per sà impulsive e passionali, mentre queste si fanno strada e, di fatto, se non di nome, guidano i leaclers illu– minati e responsabili; di qui una crisi e una para– lisi negli spiriti dei singoli, che si traduce in una crisi e paralisi nelle file per tener unite due finalità e due metodi inconciliabili. Di qui il cessato flusso di energie originali e intellettuali nel partito, di qui il suo cessato influsso sulla opinione pubblica dìve– nuta avversa. Come ovviare a tutto ciò? Ecco, francamente e senza ambagi, come a me sembra che la cosa si possa fare. Per brevità, procedo necess·ariamente per via di " dichiarazioni dogmatiche ,,. I. Nella concorrenza industriale moderna vincono quelle nazioni in cui più alto è il livello di energie fisiche, morali ed intellettuali nell'individuo, cioè a dire, in cui è più ampiamente riconosciuta la Yerità. che Io Stato ha il dovere di impedire che lo sviluppo pieno d'ogni individuo sia ostacolato o ritardato da circostanze accidentali esterne, di nascita, di po,•ertà, di mancata igiene, ecc., di monopoli, ecc. IL Da questo principio, imperniato sulla verità che la vita umana più intensa e varia è la più reale ricchezza d'una nazione, e che legge suprema della vita politica d'una nazione è quella della conserva– zione dello sviluppo delle più alte forme di vitalità umana, sgorga la legittimità. d'una legislazione igie– nica, edilizia, scolastica) finanziaria 1 industriale, che dall'alvo materno segue l'individuo fluo alla tomba, custodendo contro circostanze esterne accidentali lo sviluppo della sua umanità. essenziale e il suo diritto a trarre il massimo beneficio dalle sue capacità. Questa legislazione non fissa nessun limite all'atti– vità di chicchessia, ma determina un minimum, di condizioni al suo esercizio, acciocchè nessuno sia causa di deteriorazione ad alcun altro; al disopra di questo minimum vige la concorrenza. HL Non si riconosce quindi alcun limite apriori– stico alPallargamento della sfera d'azione delle am– ministrazioni pubbliche, all'infuori di quello che, ad ogni determinato momento, in ogni determinato caso, è fissato da opportuna inchiesta di esperti. Lo Stato ha il dovere di fare tutto ciò che esso prova di poter fare meglio di altri, o di esser solo a poter fare. ( 1 ) 20settembre.

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