Critica Sociale - Anno XVI - n. 12 - 16 giugno 1906

CRITICASOCIALE 185 sui renoment rtcmograftei della morbilità. e della morta– li lì,. Ma una pute di questi boneftd sono stati senza alcun dubbio neutralizzati dnll'urbanl.mlO, che ha ratto sì che gli Individui si amma,sas'!ero, non ostante le rli– sposizionl delle leggi e del regolamenti, o che aumen– ta9so a dismisura. la fame d'aria e di luce, fatale in tutlo Io citti\ popolose, nggra,•trndo t pericoli di con– tagio o forma11<lo il substrato primo per l'lndcboliment'l organico. Non ,•ogllo parlare dello statistiche Italiane, e special– mente di quello che riguardano ~lilano e 'farine-. Di esse Hi,·iste scieutiftche d'ogni genero, o giornali politici d 1 ogni colore, hnono parlato lungamente; e ìnoltre 1 per la maniero. stessa colla quale furono rilevati i dati stati– stici, non sono lo più atte a mettoro In evidenza le con– seguenze do!Jlngglomeramento. Non bn!lta infatti affer– mnro cho si trovano in Milnno cnmoro nbltate in comune Soli. Con I 11orsona 2 J>CriOno 3 • 7 " 9 10 Il 24 15 5 3 3 llAI.ATI ABITASTI IX I 30 2/i 23 21 IG Jij HH~ ----- 25 62 4!1 59 4G 40 22 IO 9 ' I 2 I I -;;;;--;;;---;-;;-1ss--" 1 2-lm da 8 individui: ma assni J>Ìl1intorossn In propagancla E quosto rapporto numerico si mnntiono ìnnlterato, se igienica o soolalo il dlmostrnro che Il rntto ha conse- fii studia il numero degli infetti In relnzloue colla su- gucnzo disastrose. J)Crflcioo colln. capacità dolio ca.mero occupate dagli Alcune stall!ltlche, limitate per numero di Individui ammalati. 'J'anto minore ò la cuba.tura totale delle ca- presi in considerazione, ma este!lo por la natura dei dati mere, o tanto minore ò la parto di cubatura assegnata ad raccolti, permeltono assai rnrglio di porre in o,·idenza ogni singola per... ona, e tanto mag11ioro ò la frequenza le conseguenze funeste che l'agglomeramento 0 (rrutto a della tubercolosi. sua ,•olta della grando Industria e dello spirito accen- 11rapporto pol (e ciò dinota il valore di legge che trntore) ha prodotto sulla saluto del lavoratori. spetta realmente al fenomeno) non muta mutando di A Mannheim, citlà squisitamente lndustriale 1 l'io- località O di condizioni sociali. chiesta 1seguita di recente 11cr conto della Società di A Parigi ,•ariano i valori assoluti, ma i rapporti sono assicurazione ha mosso in evldenzn che le morti per idenllcl a quelli di Mnonheim. tubercolosi eono dir~ttamente proporzionali all'adden- E Il curioso ei ò che, dlsponenclo le cirro statistiche in samento. Cosl 1 nel gruppo di abitanti che si raccolgono, altra maniera, I rilievi rimangono tali e quali: cosl 1 se famiglia 1>erfamiglia. in ambienti con I a 3 stanze, si ~i ranno del rilievi stati,tici sulla mortalità as!lolutai coo– hanno, su 100morli,31,7° 0 di tuùercolotici; nelle famiglie siderata. in rapporto alla am1>lezza delle vie che pro– che hanno oltre I ambienti, lit percentuale scende a spettano lo dh·erse case, si ,•crio che taoto più stretta è I7 1 6 °lo, e nelle famiglie con am1>ioe numero3e camere lit ,·ia e tanto più alta è la mortalità. la percentuale scendo sotto il 10° 0 ! f~ facile obbiettare che più fattori cooperano a deter- Analognrnente nel Baden ei 110110 raccolte cifre assai minare <1uesto fenomeno, e paro quindi un errore attrì, dimostrativo sull'Influenza doll'addonsBmento. Anche qui ùuiro csoluslvamento alle condizioni della casa e del- l'indice adottato por la misurn di conrronto è la mor- l'affollamento quanto Invece ò il riflesso di molti fattori talit1\ per tuUercolosi (la malattia pii', Rquisitamente po- economici, proro~ slono. li e soolali. Ma un esame attento polare, o cho ò l'indico miglioro di questi fenomeni so- permetto di dire che su tutti i fattori prende il soprav- ciali . Orbene, se si ranno gruppi dlvorili di nbit&.nti, io vento questo rle111agglomeramonto o delle cattive condi- base al numero delle stanze occupato da ogm 1000 ab1 I z1onl delle ca,e Opera1 1 pagd.11 poco e che mangiano tanti, e si paragonano cot rispettivi morti per tubercoloH, malo, hanno più probabilità d1 sopravvivere, di quanto si hanno questi vc1lor1: non abbiano nitri operai, pagati meglio, alquanto meglio nutr1t1, ma costretti a vivere accatastati dalle esigenze 1° gruppo oltre 800 stanze per 1000 ab. morti per tub 2,10 delle grandi città 2° flnoa 700 2,60 Con ciò ò ben lontana l'idea cli affermare che i ,·ari 3° ,, 600 2 1 70 elementi economici e prore!lslonali siano privi di impor- 4o " 600 31_ ta!!za nel renomeno dell,1 saluto. 'l'utt 1 altro; ma di ratto sta che, per la mortalità in ~onere, per molte rormo in· rotth·e In Ispecie, prende il sopravvento il fattore del- 11agglomeramento. e, salendo pili su nel limitato gruppo di Individui che hanno In comune una camera per ogni 5 1 o più 1 abitanti, si arriva ad una cifra di 4 morti circa! Xon meno lstrutth·a è l'inchiesta fatta in alcuni m·- ,·om1'ssmm1ts a Parigi. F.cco un solo eloquentissimo dato sui morti per tubcrcolo3i nel rapporti coi piani delle case: Case con G pl1rni mortalità "/ 0 por tub. 2 1 45 n 8 n 1,61. 1•: gli esempi si po,sono estendere senza tregua. Si vuole un esempio anche a proposito della morbilità.? L'Inchiesta, ~là ricordata, di Mannhclm la fornisce lam• pante. Ecco, ad o,;empio, su 3:W tubercolotici osservati nel 1903 1 !a.ripirtlzlono degli ammalati In rapJ)orto al numero di ambienti da essi aùitatl. A prova riporto per ultimo uno specchietto stabilito 8UÌ rtati del 3° arromlissemnif, ml ~:--= ~ - ------- 209 40011,91 •) :l 927 (ì 815 1 1 73 1IG 18.171 37.916 2,08 1160 17 .2l6 :J6.f>93 2 12 I029 1.686 ~-501 I 2;12 I 8G 710 J.-129 1/W 87 2 93 920 7'5 67 23 0,50 0150 l,i0 1 1 90 3,08 2,4;", 2,81 2114 2,30 1 1 86 2160 I 1,60

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