Critica Sociale - Anno XVI - n. 12 - 16 giugno 1906

184 CRITICA SOCIALE di 7 ad 8 ,nilioni in m,edia ('), pur avendo fatta. una larga parte ai reintegri per le tariffe e ai rim– borsi per il personale 1 e quand'anche, specialmente per i periodi più remoti, si riducesse notevolmente la spesa patrimoniale. Coloro quiD<li tra i nostri compagni, che si sono dichiarati fautori del riscatto 1 e il personale delle Meridionali, che lo reelan\a minacciando magari degli scioperi, si assumono una grave responsabi– lità. Intendiamoci bene: del riscatto come stru- ( 1) Ecco 1111 1uadro rlnssuntl,·o degli oneri clcl riscatto e del non riscatto: l'er il 1oroilo1to lordo 11t1lmle di I,. 10.G00.000. J.'011,·tscattnndo: I.o Stl\to paga In sovvenzioni di . . I.. 4!.M';.607 Introita J>Or1>artcclpo.z1011c al prodotto lordo l,. 10.781.085 e pel servizio <le1 H milioni ~ 2 !>00.ooo L. 13.281.085 ~ !S.281.085 e quindi l'<mere si riduce a Riscattando: Lo Stato 11nga l'annualità di . J,. 59.716(5'?7 Introita Il prodolto di . . L. 4o.6U7.200 spencle J)er l'eserc. I,. 80.40~.880 e per lavor! J)tttrl- mon1all . ~ 12.561.000 In tutto spende ~ 42.968.SSO e quindi 11erde per l'esercizio . 2.361.GSO 1.. 28.867,52! e cosl l'onere <lello stato sale a . . L. 42.0:8.'.!07 per cui il riscatto determina un danno di . . !,, 1$.710.G85 da cui deaueendo I reintegri e I rimborsi J)Cr le tariffe e II personale In . ~ s.a20.ooo SI ha la perdita tln(l]e 111 . L. 0.615.68& SI noti che ln elrra di 30 milioni circa per s11csadi esercl1.lo uel ,iaso di riscatto è data nell'Ipotesi Cllùsiano sufllclentl le lndlcazlonl della Relazlone ministeriale Jlcr tutte 10 IIJ1l\11e or<llnarle e siruordl– uarle, escluse quelle J\RlrlmonlalL (lii altrl 12 mlllonl, di spese patrlmonlall, sono costituiti: 10 da spese llsse o lndti)endentl dflll'flumcnto ciel trflfflco Che si possono ragguagllflrc np1>rosslnmth'nmente al 4 °/ 0 del proclotto d! L. 20.000; 2° da spese Jlroporzionali all'uumento del 11rodot10,nella misura gli\ Indicata, e dalla. spesa del dollJ1lo 1Jh111rlo l)ologna-Drln(lls\ calcolaia di 80 mll!onl e ripartita ln 10 anni. l'cr il J)rOdotlo ra1hlo1111iat.odi I,. Sl.:?00.00(). Non ,·tsc!ltlm1do: Lo Stato paga le So\·venzlonl di . Introiti\ per Jlartcelpazione . Introita J)Cl servizio del H milioni . e quindi l'oneJ"e si riduce a ms.:attando: . L. 41.646.607 . f,, 27,0IS.612 ,, 2.500.()(l() L. '.!9.5\S.(>12,, 29.51S.GJ2 , L. 12.IS~ .995 I.o Stato pega l'annualità di . L. S0.716.527 Introita Il prodotto di . L. 81.21.f.400 spende per l'eserc. r,. :,4.7111.040 SJ)cnde Jler laYorl patrimoniali ,, 20.910.000 111 tutto sponde .. L. 75.7t11.010 ,, 7~.7J0.040 e quindi ha Il prodotto netto di I,. ~-•95.SGO ,, 5.495.360 e così l'onere dello Stato si riduce a . . I,. 54.221.167 ~ 3~.221.107 Il danno del riscatto diverrebbe quindi di ..... J,. 22.0SG.!7'2 da eu\ detracndo I maggiori reintegri e rimborsi In . ,, 7.2~0ooo l'llllfLllCsempre la perdita totale di . 1,. H.271.1'2 SI mettano ()ure In conto reintegri e rimborsi ancora maggiori, si diminuisca pure di qualehe cosa Il coefffehmtc <li esercizio, clie l'esperlenio:a delle cose rcr1·0,·larle o non rerrovlnrle ln Unila dimo– stra essei·e Invece iutt'altro che ecceaslYO, e e1 81 trovcr/, ~emprc dl fronte ann elrrn ctl una J)ercnta non mlnorc In media ad otto ml• l!onl nll'nuno per 60 anni, che uon JlUÒ nc.n Impressionare un par- :1\~: ~~ n~~n~,::~o c: 0 :1 1 :1~s:1a~11 1 t: 1 u~ 1 !~'~~~/ 1 ~~e1~:~atee~~~: : 1 ~::s.i:~ 1 ~; l'l~catto, mento di nazionalizzazione delle ferrovie siamo tutti partigiani. l\la est 1nollus in 1·ebus. Il riscatto alle condizioni attuali è gravoso al paese: e, se avvantaggiasse di un po' i ferrovieri e le regioni rneri<lionali, <lanneggerebbe troppo sproporziouata- 1nente tutte le altre classi del proletariato in quanto coutribuenti dello Stato, e costituirebbe un ostacolo a una politica ,·iformatrice la cui base è innanzi tutto di natura finanziaria. Perchò senza soldi non si fanno riforme. D'accordo col Nofri sulla necessità di ottenere dalla Società. patti migliori. JUa temo che la parola sia tl'oppo elastica. Per essere migliori sul serio, bisognerebbe che una buona parte dell'onere, che allo Stato incomberebbe col riscatto, fosse soste– nuta dalla Società sotto forma di ulterìore ridu– zione delle laute sovvenzioni annue <li più di 40 mi– lioni che lo Stato dovrà pagare alla Società per altri 60 anni. Per acquetare la coscienza pubblica sballottata fra due opposte correnti, non c'è forse che una· via di uscita: che la qnestione tanto controversa e dibatJnta sia ..ripresa in esame eia una Com1nis– sione preYalentemente parlamentare 1 incaricata di riferire in breve tempo, in cui siano rappresentati tutti gli interessi, da quelli della Società a quelli dei ferrovieri, a quelli ùello Stato, tutte le compe– tenze e tutti i partiti. GIOVANNI MERLONL La Critica Sociale e l'Avanti! costanoper l'Italia: anno L. 22, semestre L. 1l - per l'Estero: anno L. 4-1, semestre L. 20.50. ILPROBLEMA DELLE CD5E e la salute dei lavoratori In questi mesi si sono pubblicate varie inchiesto ita– liane e sfranìere intorno alle Calleoccupate dai lavora– tori, e sulle condizioni di agglomeramento ormai inquie– tante che si osserva nelle grandi città. Tutti gli econo– misti, che si sono occupati dell 1 argomento, hanno rilevato il più saliente dei fenomeni che derivano logicameute dalle inchieste: che cioè la. rame di case, non ostante il continuo progressh'O edificarsi di nuove abitazioni, si fa sentire sempre piì1 inquietante; ed hanno messo in rilievo le disastrose conseguenze che il fatto presenta, in rap– porto coll'aumento continuo e sempre più irrazionale dei prezzi. Ma gli igienisti possono far risaltare qualcosa di più interessante ancora: la conseguenza. perniciosa di questo agglomeramento, che deriva dal concentrarsi degli operai nelle città, sotto il rapporto dellp, salnte e della vita. E le conseguenze sono tanto pill degne di attenzion~, in quanto le loro risultanze stanno in contraddizione con quanto a tutta prima potrebbe pensar.--lisulla maggior robustezza organica, sulla diminuzione delle malattie, sull'allungamento della vita normale, fatti tutti che do– vrebbero derivare dai migliorati stipendi, dalla maggior educazione in genere, da quella igienica in ispecie, e dal pili attivo intenento dell'Autorità in materia di Igiene. i: infatti innegabile, e J)iù nessuno contesta oramai, che nell'ultimo trentennio i salari si sono sensil.iilmente migliorati, come migliorata è la condizione del lavoro, osservato dal punto di vista puramente fisiologico. Tutti coefficienti che hanno avuto un riflesso evidente anche

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