Critica Sociale - Anno XVI - n. 12 - 16 giugno 1906

CRITICA SOCIALE 183 Nofri chiama " accurata ed analitica, a base di formule e di cifre 111 ve1rnero riconosciuti errati a danno dello Stato, e confutati anche nei criteri fondamentali, oltre che negli apprezzamenti, i quali tendevano tutti a fare apparire meno grave il danno dello Stato in caso di riscatto. ·pu errata perfino l'applicazione delle formule rappresentanti il coefficiente d'esercizio delle linee Meridionali, quale doveva necessariamente desumersi dai dati inseriti nella Relazione stessa e forniti dal. Diret– tore generale del le ferrovie dello Stato. Ma è inutile soffermarsi ora su questa Relazione. Meglio è riesaminare la questione del costo dell'e– sercizio in base ai dati che risultano da elementi di confronto più recenti e più comµleti, come ha fatto, in due rlegli ultimi numeri della. Nuova An• tologia, l'on. Saporito, il cui " pessimismo n non ha avuto finora alcuna seria coufutazione, e che non ha " abbandonato ormai in gran parte le sue antiche obbiezioni "' ma le ha aggravate coi nuovi elementi ora discorsi. Nofri non esita n. dichiarare " errat.i i concetti e più errate le previsioni dell'on. Saporito n· .Ma. comincia male la sua dimostrazione, ripeter:tdo, egli competente in materie ferroviarie, Io stesso errore nel quale è caduto (lel resto anche l'economista, il Graziadei: che non sia cioè da imputare ad onere elci riscatto l'annualità di 2.400.000 lire per le opere eseg-uite e pel materiale acquistato nel venten– nio 188j-1905 sull'importo calcolato iu capitale di 44 milioni, ma che sia da escludere quella parte di annualità. corrispondente al capitale di 29 mi– lioni concernente il materiale rotabile (e ri1lucendo così l'onere a sole 655.000 lire, relativo f\gli impianti fissi). E ciò perchè, nel caso cti riscatto, "lo Stato viene in possesso di quel materiale o quindi del valore corrispondente n· l\la perchè non si dovrebbe applicare lo stesso raA"iOnamento per gli impianti fissi? Il granchio è tolto dì peso dalla Relazione ministeriale. La Re– lazione Finali, dal Nofri lodata per la sua accura– tezza, aveva invece posto tra gli oneri del riscatto detta somma di 2.400.000 Iire, così come ha fatto !'on. Saporito nei suoi vari strnli sull'argomento. I~ mi pare che non 1:1ipossa fare diversamente. Dal momento che lo Stato assume questo debito (si tratta. di un debito da pagare con quelPannua– lità ripetuta per moltissimi anni) in caso di ri– scatto, e l'assume invece la Società se non si ri– scatta, non vi è il più piccolo dubbio che il riscatto porti tale onere. l /errore consiste nel ritenere che il possesso di quel materiale cli 2D milioni rechi con sè un utile che già non sia stato considerato per stabilire il prodotto netto delle linee, un SUJJ– plem.ento <li Hlile, a così dire, oltre a 4uello che viene calcolato e di cui è tenuto conto in tutti i conteggi che si fanno per istituire un parallelo fra il riscatto e il non riKcatto. In altre parole, il prodotto lorrlo attuale di 40 milioni circai della Rete è precisamente il risultato delle linee con· gli impianti e il materiale rotabile di loro do– tazione tra cui sono compresi 11uei 2D milioni, come fra gli impianti fissi vi sono gli altri quindici. Evi– dentemente la medesima partita non si può met– tere in conto due volte. . .. Ma l'argomento principale del Nofri riguarda il costo 1 o più sinteticamente il coefficiente Lli eser– cizio delle linee meridionali nel futuro più o meno prossimo. Egli trova esagerate le previsioni del– Pon. 8aporito, il quale fa salire le nuove spese di carattere patrimoniale (impianti e materiale) al decuplo· dell'aumento di prodotto; e crede che sia sufficiente portare tale coefficiente al quadruplo. Ma non ne tenta alcuna dimostrazione. In un punto accenna a un aumento di spesa di lire 1000 al chi– lometro per il raddoppio dei binari Otranto-Ancona e Ancona-Bologna: sarebbero due milioni circa al- 1 'anno, coi quali il doppio binario potrebbe essere terminato fra 50 anni. Abbiamo detto che le argomentazioni clell'on. Sa• porito non furono pera.neo seriamente oppugnate. E credo che non pofl.sano essere. Forte del la espe– rienza accmnuJata in tanti anni di studi, e sapendo che cosa siano i preventivi e che cosa i consuntivi in materia ferroviaria (e in Italia in tutti i campi!), per modo che da. un preventivo a si va sempre a finire in un preventivo a+ [I', e fondandosi i.: sulle previsioni esposte dall'Amministrazione governa– tiva per le linee dello Stato, tenuto il debito conto dei rispettivi bisogni n, egli dimostra esauriente– mente la neces~it.à., per almeno un ventennio, di maggiori spese patrimoniali nella misura del de– cuplo almeno flell'aumento di prodotto. Anche dopo questo periodo, il coefficiente non potrà essere mi– nore perchè 1-- la verità è - così 1'011.Saporito 11ella Nuota Antologia del 1° maggio scorso - che le ferrovie abbisognano incessantemente di larghi mezzi per corrispondere a due sostanziali requisiti: l'aumento della celerità, comodiUt. o sicurezza dei trasporti; la diminuzione delle tariffe. Chi pensava un tempo di dover spendere per le nostre ferrovie venti o trenta e perfino cinquanta milioni in una sola stazione, 100.()(X) lire e più in una locomotiva, 40.000 o 50.000 per una carrozza? Pochi a.uni fa si credeva che le locomotive o le carrozze dovessero durare almeno 40 e i carri 60 auui; ma chi non sa ora che tali durate vengono note,·olmente ri(lotte a poco più della metà? Tutto ciò concorre ad ag• grnvare di molto le spese patrimoniali. La ri<luzione delle tariffe, dalla quale deriva a parità di traffico un minor prodotto lordo: agisce in via relativa nel medesimo senso, nggravando proporzionalmente !e speso patrimoniali n· E così via.. forse al Nofri è sfuggito quest'ultimo articolo che dimostra più n.naliticamente quanto !'on. Saporito aveva soste– nuto nella .Vuora Antologia del IG aprile scorso. Del resto chi avrebbe il coraggio di di,nostrarsi tanto gretto verso regioni - parliarno natural– mente di quello che farebbe lo 8tato in caso di riscatto - le quali attendono priuc1palmeute da.Ilo sviluppo dei mezzi di comunicazione la loro rige– nerazione economica, mentre tanta larghezza si afferma siasi usata per le linee di altre regioni? Perch6 il decuplo sulle ferrovie dello Stato, e il quadruplo su quelle Meridionali, che hanno bisogni non inferiori alle prime? Senza dire che anche per la ulteriori riduzioni di tariffe, " che saranno - così il Kofri - assai maggiori tli quelle applicate fin qui, quando si voglia dav,·ero venire in aiuto alle provincie Jl,foridionali, e per i miglioramenti del personale che già fino da ora. accennano ad essere superiori a quelli preventivati ,,, si avrà. quell1aggravamento propon-:ionale delle spese pa.– trimoniali1 di cui parla più sopra 11011. Saporito. E da ultimo perchè le condizioni del riscatto, dopo i sette anni dalla scarlenza dei patti contrat– tuali del 1905, sarebbero "peggiori delle presenti n• quando il riscatto dovrebbe essere fatto, allora, conformemente alle concessioni, in base al vero prodotto netto delle linee che si avrà in quel tempo 1 e sarebbe perciò equitativo e sufficiente? . .. ommando le cifre corrispondenti al complesso di queste considerazioni erodenti i calcoli del Nofri noncbè quelli del Grazia.dei e della Relazione mi– nisteriale, si ottiene una perdita annua notevolis– sima per lo Stato nel caso di riscatto 1 non niino;·e

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