Critica Sociale - Anno XVI - n. 12 - 16 giugno 1906

CRITICA SOCIALE lo etudlo delle due letterature. Di lingue e letterature morte, il solo latino verrà insegnato nel Liceo durauto tutti i o anni di corso. e) Le Scuole professionali rli 2° grndo {istituti tec– nici e nautici, scuoio dì commercio, scuoli-, di magi– !ltero, ecc.), con 4 a1ml di corso. Queste scuole saranno fine a sò stesse: potranno tuttavia dare acce!lso ad al• cuni rami dell'insegnamento proressioualo superiore. 7. Sono qui indicate alcune ulteriori considerazioni o proposte: a) Alla Scuola rii 1° grado saranno parallele le scuole p,·atiche di arti e mestieri, di agricoltura, ecc. 1 (scuole professionali inferiori), alle quali si accederà con la licenza elementare. b) Alla Scuola di 1°grado sarà conveniente aggiun– gere un amw di complemento per chi, invece di prose– guire negli studt, intende dedicarsi al commercio o ai piccoli impieghi. Coeicchè la scuola di 1° grndo sarebbe di 4 nnni, ma dopo i tre primi si potrà accedere al Liceo o alle Scuole professionali di 2° grado. e) Nella uecessità che si abbia una buona selezione per I giovani che dovranno continuare gli studi, si crede opportuno prescrivere per l'iscrizione al Liceo e alle Scuole professionali di 2° grado 1 oltre all'esame del terzo anno rlella scuola di 1° grado, un esame di ammissio11e, che dovrebbe limitarsi a sole tre prove scritte, di ita• liano, matematica o francese su temi provenienti ogni anno dal :Ministero. Questo ef!ame, dato con solennità, con uniformità di criteri, con equità, riuscirebbe certa– mente un vaglio salutnro JlCr la scuola media italiana. Il. Risultati e difetti <lell'nttuale onliumnento sco– lastico. 1 e 3. È mio convincimento, conrermato nel mio tem• poranco insegnamento in queste scuole, che l'attuale Oionasio-Liceo dia scl\rsi risultati, perchò, mentre da un lato l'insegnamento letterario o classico ò superiore alle attitudinì della generalità dei giovani che frequentano tali scuole 1 dall'altro lato l'insegnamento scientifico è troppo scheletrico perchè possa venir nasimilato. Si ag– giunga che dette scuoio sono troppo estraneo ad ogni pratica esigenza, sono troppo lontane da ogni spirito di modernità per poter interes;iaro e conquistare Panimo dei giovani. 2 e 4. L'attuale Scuola tecnica ha un programma tro11po vasto per tre anni di corso e per l'età dei giovani che la frequentano. Per la nuova Scuola di I O grado noi suoi primi tro anni il programma dovrebbe essere alleggerito, salvo intensificarlo per il quarto anno di complemento. La Sezione flsico•matomatica dell'Istituto tecnico rag– giunge abbastanza bene i suoi fini cli scuola prepara– toria agli studi eoientlflci e tecnici superiori. Io credo perb ohe dovrebbe aggiungersi in questa sezione un cor:w elementare di " Filosofia e Diritto " per meglio integrare la peraonalitù. morale dei giovani. 5. Mali comuni o gravi di tutte le scuole italiane sono l'allentamento generale della disciplina e l'eccessiva ge11erale indulgenza 1 contro cui poco giova la resistouza 11ingoladi qualche insegnante. Certamente detti mali in parte derivano dalla persuasione comune cho lo 11cuuleitaliane non riRpondono ai loro flui, nè ai bisogni reali della nazione; ma derivano ancora eia cause pili generali e profonde che in,·olgono tutta la vita italiana. 6. Durante cinque anui in cui sono stato Assistente ,li Matematica all'Università di Bologna ho potuto con– i-tatare cbe per gli studi matematici e scientifici i gio– \'ani 11rovenienti dal r,\ceo trovano maggiori difficoltà dei giovani provenienti dalla Sezione flsico•matematica doll'Istituto tecnico. 111. l'alore du ltllrilmil'si lti divcni cedificati fi.mt ~i di stnclio, 1. Il nuovo Liceo donà essere istituito e ordinato allo scopo di aprire la via a tutti i vari rami dell'insegna– mento superiore: se perb vi sarà biforcazione, con due differenti licenze liceali, potranno venir poste alcuno restrizioni, che non ò ora il caso di precisare. 2. L1attuale Sezione flsico•matematica dell'Istituto tec– nico, che è opportuno consenaro, potrà. dare adito convenientemente, oltrechò alla li'acoltà di scienze fisiche o naturali, anche alla l!'acoltà medica. (Ricordo che re• centomeute in Oormania è entrato in vigore una tale disposizione per la Ober-Reatsclwle 1 • . .. Lo risposto che ho trascritte si i !illira.no , sostanzia.l– me11to1alle ideo svolte in un mi o opusc olo (I), con qualche piccola variazione derivante da esperienza o riflessioni ulteriori. ,o,co,w, moqql.o 1906. Dott. Euo~;x10 !IACCAFERRI. (') u11ap,·oposta di ,·lfoYma della ~cuo/(1 1uo11dM·la uaumw, Ilo• !Ogn11.,cù. Zanlohcll\, 1903. IL SANTO di A. Fogazzaro. L'inserimento del santo nel I' Iiulex Lifn-orwn p1·oltibitorwn - una. sopravviYem:a. ornai innocua, e formale de· vecchi organi conservativi e repre::;. sivi della Curia cattolica, le cui manifestazioni però non sempre son prive di sig-nificazione e di interesse in quanto sono il rifies~o degli atteggia• menti dottrinali e, anche, delle influenze Yia via prevalenti in \'aticano - ha ridato - attualità n• oltrechè procurato nuovi lettori, al romanzo fo– gazzariano, del quale, dopo tanto s calpore e tanti entusiasmi a freddo, cominciava.si a parlare un po' meno, e offro insi eme l'occasion e di discorrerne ancora: assunto non inopportuno nè inutile, seppur nn po' tardivo, e perchè, dei molti ch e se ne sono occupati, pochi~simi hanno esa.mina.to e giurlicato il libro dello scrittore vice ntino con fr anchezza('), e perchè, comunriue 1 per la grande fortuna e l'alta tiratura che ha avuto in pochi mesi, il libro stesso ha ora un valore che non possedeva al suo primo apparire: il valore, cioè, di documento e testimo– nianza della coltura, della maturi ti\. 1lel gusto este– tico, e delle tendenze spirituali di una non trascn• rabile parte del pubblico italianoj la parte, am!.i, che passa per la più istruita e progredita. Diciamolo subito: un documento UOll lusinghiero! Chè il ,Santo, più anche <le'precedenti romanzi dùl ~•ogazzaro, è difettosissimo, oltre che nella sua strut– tura intrinseca e nel suo organismo complessivo 1 al• tresì, e gravissimamente, nella sua veste stilistica e - aggiungiamolo senza eufemismi - lessicale e grammaticale; non possiede, cioè, la prima dote 1 la condizione indispensabile e, per co~ì <"hiamarla, pre– giurliziale di un'opera letteraria: quella.d'essere bene scritta. Al contrario - mi si passi la franchezza .... tal poco iconoclastica, con clie parlo di un autore che è reputato de' uosLri 11rimissimi e che ru persi11 pa ragonato al l\fanzoni - è scritto male. Ha, sì. di tratto io tratto qualche pagina ,telicata e mos:-:;a e si eleva, or qua or lil, a un certo decoro e a una certa vibrante efficacia; ma ha, in g-enerale. una arnlatura rilassata e cascante, noD ha nerbo, Don lm forza, non ha concinnità e pln~ticità di giunture e di sc6rci, non ha un periodo ben congegnato e nutrito, ha la parola malcerta, imprecisa 1 or ver– nacolare, or preziosa, ha fiuauco i costrutti e le dipendenze sintattiche non sempre inceusural>ili; 11)DI questi poch1Ulm1, ml plRCc di rlcordAre ,·. )lor('IIO fil•• 11/iq1wr1, che sul Stwlo 81:rluc un notevole 11.rllcolo nelln Trilm11ra de\1'11 novembre 100~.

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