Critica Sociale - Anno XVI - n. 9 - 1 maggio 1906

CRITICA 'soCIALE /nfortun1 sullavoro, riposa festivo e massimo delleoredi lavoro In tutte le discussioni intorno al problema del l'i– poso festivo e delle esigenze fisiologiche della so– spensione del lavoro, si suole trarre in gioco le statistiche degli infortuni sul lavoro, deducendone ronseguen;,,f' Assolutfl in f:wore <IPlla necessità del riposo. 01·:1,hisogrrn anelar g11:irdi11[.!hi nellC' conclmioni assolutistiche, poichè si può co1Tcrc i! rischio in qual– che caso di vedere come il termometro sociale « infortunio sul lavoro ,, dia anche torto ai difen– sori del riposo festivo, o quanto meno ne moderi gli entusiasmi. Ed è assai bene considerare oggetti– vamente i dati statistici, attendendo che la messe di.fatti e dì osservazioni sia molto abbondante, così da permettere deduzioni sicure. [I materiale di stu- constatati in alcune città belghe. Al lunedì il nu– mero degli infortuni Hppare lieve, ma poi si eleva enormemente al martedì e scende nei due giorni consecutivi, per tornar altissimo al venerdì e al sa– bato. Come si comprende, l'esaurimento entra bensì in giuoco ed è evidente nell'aumentato numero di infortuni al venerdì e al sabato, ma rimane sempre l'incognita poco esplicabile dell'alto numero di ac– cidenti al martedì. Nelle mie constatazioni in provincia cli rrorino, l'infiuenza dell'esaurimento org'a.nìeo nel determinar<' l'accidente sul lavoro può apparire assai pili netto (fig. 2) e si ha in rcaWt qui uo andamento co– stante della curva) cosicchò poco meno della metà degli infortuni sul lavoro si \'erificano negli ultimi due giorni lavorativi della settimana: ma la zona su C!li l'osservazione è fatta, e il numero assoluto dei casi che han servito a stabilire la curva, son troppo esigui, perchè si possa trarne una legge as• soluta. Inoltre per una deduzione assolut~ manca (5);_,tùf,Wl,~"-' "iJt wit0'4....;, rt.u,\),{\,t.; ~u-U. b.Uo.. ~~rt.O., ~ ..t,,;f,u,.;..,,,, ~"JG "'1',tu.,. ¾-ttfevaÙe,M.t Wt'.M,ot.n,4~ . ' l-ÌC-t-«{ d.. J.fa . :~tt#»..c.u.t.a, § 1 •"'·•1'3 i e:>11.a CU, ~ÙVttt.- ìi • " i 1 % J 1=JJFJ '3 i 24 ~ 2.2. . , !!O 'i tS ~ 16 ~ l+ \ i '-o 12 J tt) 8 J 6 • 2. o U'ig. I. dio) che interessa sociologi, igienisti e industriali, non manca; e, nel volgere di pochi mesi, su alcune Riviste francesi e italiane, sono apparsi almeno dieci studi in proposito. [mbert e Mestre; in una serie di mémorie, hanno esposte molte grafiche in– torno alle statistiche sugli infortuni del lavoro 1 che io in un brevissimo scritto apparso sul Jionitore tecnico (20 gennaio 1906) ho posto a ralfronto con alcune altre grafiche costrutto sui dati raccolti nella provincia di 'l'orino. Il dott. i,'.;annellini di Piombino ha pubblicato pure di recente, nella u Rivista ài diritto e giurispru– cle11za,J)atologia speciale e medicina forense sugli in– fortuni del lavoro.,,, un'altra pregevole serie di dati e di curve, che permettono in taluni punti dedu– zio11i assai diverse da quelle che a tutta prima si possono fare hasandosi sulle statistiche francesi e belghe o su quelle della provincia di Torino. Jl primo problema, che può interessare un socio– logo che voglia studiare il fenomeno degli infortuni sul lavoro, è quello di rilevare) se realmente si os– serva un aumento ,progressivo nel numero degli in– fortunì, coll'fmmentare dell'esaurimento organico e col decorrere quindi dei giorni della settima11a. Ora fmbert e Mestre danno la curva (fig. I) unita, la quale riguarda una serie di infortunì sul lavoro J'!'L"' 3"' 11· ~G· 7!8"' 9~10~ i1'!'1'Z_'"- I __, I I .' / I I / I .' I/ \ ' I//\ I .' I/ \ ... / \. I -- \ / \ .. .J· \ I \ I I ,..,; -..no ---·- ....,,u Fig. 3. l<'ig. G. sempre un dato importante: la 1rntura della indu– stria sulla quale è formulata l'inchiesta statistica. Se, ad es., si prende ·una delle curve dello Zan– nelJini (fig. 3), che riguardano gli infortuni consta– tati negli alti fol'ni di Piombino, nei var'ì giorni della settimana, si resta subito colpiti dall'enorme numero di acciden~i che si hanno al lunedì. Chi si lasciasse andare a facili deduzioni potrebbe quasi affermare, che il riposo festivo è una causa predi– sponente all'infortunio, e potrebbe facilmente met– tere in rilievo che soltanto il sabato supera il lu• nedì in numero assoluto dì accidenti. Queste cm·ve dimostrano questo di ben sicuro: che realmente l'esaurimento organico a.umenta nei vari giorni della settimana, toccando il suo massimo al sabato; nel qual giorno, in conseguenza, si ha il minimo sforzo d'attenzione e il più alto numero di infortuni. .Però il riposo festivo non è per sè solo un cor• rettivo a questo esaurimento organico: che anzi può mantenerlo alto se pure non esaltal'lo, dando in conseguenza. al lunedì un grande numero di infor– tuni, specialmente in regioni e per categorie di la– voratori, che meno nettamente intendono lo scopo o la funzione del riposo settimanale. Una seconda questione, che può venire assai bene

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