Critica Sociale - Anno XVI - n. 9 - 1 maggio 1906

CRITICA SOCIALE 143 ticolare di quella del Hignano e si aggiunge a questa solo per rendere ragione del corso definito dell'evoluzione e come un fat:.tore di più. Tutt'e due coincidono nel dare importanza centrale ai fenomeni nervosi; anzi, a vero dire, ri,uesto è il carattere di tutta la più recente speculazione scien– tifica e filosofica. Dopo aver a lungo trattato i fe– nomeni psico-fisici come nu epifenomeno, una su– perfluità. quasi, <lei biologici, a poco a poco se ne rivelano come il nucleo centrale, la base, l'es– senza. Il curioso si è che, nel medesimo tempo che nelle scienze fisiche si fa strada il concetto d'una concezione della natura in termini di energia elettrica, la terminologia elettrica ci aiuta a capir sempre pili l'andamento dei fenomeni nervoso-nsi– chici. Che questi siano con la prima un fenomeno unico a diverse faccie? Checchè sia di ciò, solo la filosofia monistica ò fin cl'ora in grado di intuire l'ultima natura del problema. J\NGELO CR'ESPI. FRA LIBRI E RIVISTE Dott. H. HO.-t·ot~o: Stol'ia della Filosofia moderna. - Fra– telli Bocca., editori, Torino. Chi ebbe la fortuna di prendere parte ai laYori del Congresso internazionale di Filosofia tenutosi a Ginevra due anni addietro, ricorda ancora la Yivace discussione che si svolse intorno alla relazione che sul 1° tema, cioè Sult'uflìcio della Stol'ia della J?Uosofì,anello studio della F'ilosofì,a, fece il 13outroux. Lo studio della 1-'ilosofta, so– steneva questo fllosoro, richiede lo studio della sua storia pel carattero stesso che distingue questa scienza, poichè la Filosofia. a.spira propriamente a stabilire la massima unità ed armonia nel principi fonda.mentali del sapere e della Yitn o ad abbracciare quindi ciò che v'ha di più universale e profondo nello spirito umano e che si ri– vela nelle ,•arie concezioni filosofiche. Questi pensieri mi rbrnscitava alla memoria la lettura del primo volume della Storia della Filosofia moderna dell'HOffding, u~cito testò in veste italiana ed edito dalla Cas,l Bocca di Torino. L'llciffding ò nomo ben noto agli studiosi di filosofia e tutti abbiamo ammirato, non saprei dire più so l'acu• tezza d'indagine o la chiarezza della for ma o la b ontà del metodo nei trattati di psicologia e di mora.le, e di filosofia della religione, tradotti prima in t edesco e poi, eccettuato l'ultimo, ancho in francese. La scelta quindi fatta da!l'li editori Bocca non poteva essere migliore, anche perchè noi non a,•e,·amo finora alcuna Asposlziono del pensiero moderno che uscisse dai limiti del libro scolnstico 1 e cosl pure fu ottimo consiglio l'affidarne la traduzione a ehi della lingua e della let– teratura fllosoflca tedesca è così profondo conoscitore come il .Martinetti. Due scopi si è evidentemente proposto l'IIOffding. In primo luogo, di dare un nuovo contributo alla retta in– terpretazione della natura o dell'ufficio della filosofia. Vedendo a quali problemi dian luogo l'originarsi e l'evolversi della moderna filosofia, vedendo ancora sotto quali rapporti psicologici e di storia della coltura essa si sviluppi o di quali mezzi esita si valga nella tratta– zione di essi problemi, noi impariamo a conoscere la fllosofla assai meglio o in modo assai pii'.!completo di quello cho sarebbe possibile dn. una. esposizione pura– mente sistematica. Il secondo scopo ò di natura didat– tica, potendo eosl l'e.qposizìoneservì re come introduzione e incitamento allo Selbststudiwn della filosofia e delle sue ope ro classiche, la cui lettura, io penso 1 si potrà allora. a.fl 'rontare con maggior profltlo, poichè sarà piì1 facile nllo studioso di motte1·si dl\1 punto di vista del filosofo di cui legge le opero, investigare, sto per dire, con lui, seguirlo nei giri delle suo meditazioni, dividerne le gioie e godere con lui l'armonia in cui si ò riposata la sua intelligenza. I/opera servirìL o ai filosofi di proressione e al pub– blico colto, in grazia del rinnovato studio delle ronti e in grazia dei vantaggi eho l'autore seppe trarre dalla ricca lettC1ratura filosofica degli ultimi vent'anni. Ora ue è uscito, come ho dotto, il primo volume 1 ma, assicu– rano gli editori, in aprilo vedrà la luce anche il secondo a cui è lecito augurare possa seguire la traduzione del– l'ultima opera dell 1 IIOffding stesso sui filosofi contempo– ranei, recentemente pubblicata. Intanto gli studiosi hanno giìl, con questo primo vo– lume, in lor potere così vita.I nutrimento da poter pa– zientemente attendere il s(•guito. Vedranno essi passare davanti alla loro mente le figure di 'l'ele~io. del Bruno, del Campanella, di l3acone, di Cartesio, llobbes, Spinoza e Leibnitz, e poi i filosofi inglesi dell'esperienza, e da ultimo gli illuministi francesi, che li prepareranno a comprendere il verbo della filosofia del secolo xix a. cui è dedicato tutto intero il ponderoso seconclo volume. l'c,1·ma. . .. A 1,FR):DO ROUA. Qua1·to Co11gressonazionale degli i11segna11Udelle swole medie - Mila110 - 25-28 settemhre 1905 - Atti - Pistoia, 'l'ip. Sinibuldlt\lla. O. Fiori e C., 1()05, Dei quattro Congressi sin qui tenuti dalla Fedcl'azio11e nazionale dei proressori secondari - tutti contraddistinti da una geniale e culta intellettualifa, materiata di dot– trina o insieme di sepso pratico e aperta poi simpatica– mente al flusso de' più nobili ideali moderni - uno dei meglio riusciti, per tutti i rispetti, non ultimo quello della cordialità. ristabilitasi fra "' federati ,, e "' apoli– tici •u fu quello tenuto nell'ultima. decade dello scorso settembre a MIiano. E anche chi non vi assistette 1 o non ne seguì l'a.ndamonto nei quotidiani, può farsene un'idea leggendo il volume, pubblicato recentemente, degli Atti; il quale, a differenza della più parte de' suoi confratelli 1 ha un interesso pili che retrospettivo e si legge, com'è accaduto a me 1 in molte parti sue, con grande vantaggio. Le discussioni vi si elevano sovente allo cime dell'elo• queoza. 1 e le Relazioni, che le precedono, sono tutte un modello di perspicuità. o di saviezza. Non senza commo– zione si possono leggero poi i discorsi pronunciati da u. G. MondoHo e, specialmente, dal Conti in commemo– razione di O. Kirner. I temi pH1 largamente tratta.ti furon quelli delle leggi giw·idica ed eco11omic<i - de' qua li mi passo perchè ornai le due leggi sono passate - e della riforma della scuola media, Veda chi dÌ\.addosso agli insegnanti e, in parti– colare, a.Ila Federazio11e come se non n.vesser mirato e non mirassero ad altro che ad un miglioramento pecu– niario, e si persuaderà. della infondatezza della stolta e gratuita accusa. Su tale terna. furon presentato tre magistrali Relazioni: una clell'l• :mery , l'insigne ioologo dell'Università di Oo– logna, una rl.el 'l'l\rozzl, In terza del proF. f.,uigi Friso, direttore del C ollegio Ohìslieri di Pa,,ia. 1:na. quarta avrebbe dovuto compilnrln il povero Kirner. L'Emerr, premesso che l'insegnamento medio deve " essere diretto a rormare uomini liberi, e non pappa– galli sapienti n, rileva innanzitutto la necessità di libe– rare la scuola e gli scolari dall'uggia dell'1trida e frigida erudizione, destinata a scomparire all'atto, come nebbia al sole, d.ppena dopo l'esame; di conferire un carattere più razionale e dei limiti più discreti all'esercizio di memoria, e di ridurre il commento degli autori, che pur dev 1 essere 1 anche dal lato grammaticale e lessicografico, preciso e minuto, men greve e pedantesco. A tal propo– sito, osserva molto acutamente che anche la Commeclia dantesca, glossata. e dichiarata com'è tuttora da. non pochi insegnanti, può divenire, 11 anzichè incentivo a pensare o a nobilmente sentire, ... istrwneoto di tortura e d'ineretinimenlo 11 ; onde vorrebbe, nei programmi ur– flciali di lettoro Italiane, meno dantismo. A questa conclusione forse noi non gilrngeremmo. Con– tinui pur Dante ad avere, nell'insegnamento letterario delle scuoto secondarie di grado Ruperiore, la parte che ha ora i ma sia dichiarato a dovere, con un giusto tom– ))eramonto dell'esegesi filologfoa col commento estetico• morale. f;samina. quindi l'l•:mery il valore didattico delle di• verse discipline, riconoscendo con imparziale oggettività. l'importanza. ed il vantaggio dello materie letterarie e storiche non meuo che dello scientifiche, la fllosofla compresa; della quale però non si caJ)isce come nè perchò egli propon~a, pii, oltre, di diminuire il già ina– deguatissimo orario; o giuslnmento osserrn, contro quelli

RkJQdWJsaXNoZXIy