Critica Sociale - Anno XV - n. 24 - 16 dic 1905

CRITICA SOCIALE Riassumiamo quc'!ta Htoria. l:oa sola so<1tanzae'!i~to: l'etere. Esso riempie lo spazio tutto quanto. Il mondo non è composto che di rorme tran'ìitorio 1 lo i1olo che 11lnno acces1ibili alla nostra conoscenza; ma occorro bono che una forma sia il vre– cttlt11fr. sia In formo. di tutto le altre forme; questo qualche co11a ò l'etero C0>1mico 1 so~tanza di cui per ora IJen poco sappiamo. AI pr1nci))iO dello t'O'ìe, In se,auito a movimenri !.cono– sciuti, si manife1uarono del ,·ortlcl di un 1 e'ìtrema. picco– lezza: vortici che In scicn,rn chiama oggi elttfrom, poicbè essa li 88'1lmila a dello puro ma,;ise elettriche e considera gli uni corno J}Q-'ìitivi, ~Il altri come 1ugatiri, 80condo il segno della loro carica ololtrica e il senso diver~o della loro rotazione. Quostl olettronl alla loro yoJta formano dei ,·artici comJ>Ostl, dol sistemi planetari in qualche modo: gli n.toml. Ogni atomo contiene almeno un mi– gliaio ,11 elettroni negativi ed un piccolo numero di elet• troni positivi. ì,: da questo momento, clalla formazione <logli atomi– vortici, che apparo In. nlf\torla pondornbilo. I corpi sem· plicl comincinno n. cllfforon1,lnrsl, sin per numero, ~ia pcl' In dispo!-!izlono dogli olottroni che oostituiscouo il loro atomo rispettivo. A tnlo Atlullodella storia dell'universo, corril!pondono atlunlmonto corte nebulose. Le nebuloso si condo11<1A.no rormando i soli, accompa– gna\i dal loro pianeti. Ma I soli Irradiano calore nello sp11zio. Como non si raffreddano Msai rapidamente? Perchè I loro atomi si dlsa1111regano producentlo una quaotiti\ enorme di ouergin, risponde il dott. Le Bon. Cosl la nostra vita terrestr!l, che dipende dal sole, non s~rebbe in uHlma analisi che un effetto della smateria– lizzazione della materia. Noi abbiamo finora riassunto una qualche pagina di questa grande storia dol mondo. Abbiamo ,,isto questo nascere e evilup~arsl; quale sarà la sua morte? Ei<sOmorn\ quando l'ultimo elettrone dell 1 ultimo atomo aYrà CC"l!atodi e'liero un contro 1>articolaro di movimento per sparire nella Ynsla lmmobihu\ dell'etere. 11a questa dissoluzione finale dell'atomo non è un atto subitaneo; la materia, lungi dallo smaterializzarsi tutta d'un colpo, pas,a attruorso J)arccchl stadi Intermediari: natm·a 110,i (ac1t. saltus. Cosl 11elettrlcltà, secondo Il Lo B011 1 non è altro che materia. pervenuta n. uuo <Il quo-,ti stadi. Occorre perb aggiungere ehe, lL imo aHiso, hiRogna distinguere l'elet– trlcllà, di cui 1mro1Jboro carichi gli olettroui, da quella cho pili ordinarlnmonto si rnnnifc~ta. I.'emw1(1zio11e ò puro una :1oslanza semi-mn.teriale. Essa si fll)riglonn dal corJ}I rndloattivl, e, so dobbiamo credere al ~rande 'l'hom1-1011, tla\\n maggior parto dei corJ)i della natura. Lo omana,donl JlOs,0110 essere conden::iate a freddo, come alcuni gas. 'l'utta,·ia ò impossibile tro,·ar loro 1111 peso j e-,so flnL'IC0llO per di!ssiparsi flpoutanea– mento, non senzlL aver gonernto altri JJrodotti d'uua sma– terializzazione più a\'Rnzata e che si poo;isonoanche otte– nere direttamente. Que,tt prodotti si ritroYano in di\'erso radiazioni del corpi radioattivi, nel raggi dei tubi di Crookce 1 ad e.li. Altri e,e mpi di SO'itnnze somimateriali, sarebbero i cosidelti raggi X. Anzi, questi raggi rappresenterebbero, secondo Lo llou, l'ultimo termine di smaterializzazione della materia, quello che J>recede Immediatamente la sua sparizione tlnalej dopo questo vibruJoni effimere l'etere ritornerebbe allo etat? di riposo, e la materi~ sarebbe definitivamente sparita. ... Le non ci hn raccontato in tal modo la storia della materia. Che tale 11torìa contenga una parto d'ipotetico, non ò dubbio . .Ma, nll'lnlzlo d'una tra~rormazione della fisica como quella che si Inaugura nttunlmonte, le ipotesi sono necessario, no n ro~so cho n. titolo di guida, di linea di– retth1a per 0 ~11lorn.ro I campi 110, 1 etli aperti alla investi• gnziono degli soionzlnt l. Se 1101~ oho, so noi nmmottlnmo col Poincar6 (1) che il ;~~o~~l:~ 1 el~::,n e~~z~I: Cs~ 1 :1~:~:~\;~mls i;:o;~i't:~~(::~é, n =~:: ))Siche; so noi ammottinmo ancora che nulla l'uomo ha ce,cato con ph'1 ardore dell'unità nell'insieme delle sue conoscenze; noi dobbiamo pur dire ohe nessuna altrn teoria ril1pon1lerebbo m<'glio di quella del Le Bon alla 110-.trate1ul<>n1.a ,•or"o Il moni-1mo 1 che,-. l'unità nella concc,iono 1IAll'unlvori'lo. E◄'la ln'itaura una unità, che non otl saprohho lmmaglnar!l pili completa, più deci'lha; e>1,a ra con,•f'runo 11 ra11.rio delle no!òltrecono::icenze ,·er,.o il principio seguente: una sola ~o~tanza e~i.;te, che si muoYe e produce tutte le C0'le col ~noi movimenti. (lue,ita roncezionf' non ò rorto nuo,·a nella storia df'lla fllo~ofia; ha!!ta l)en~aro lnralti a quella dell'immortale S11inoza 1 l)N non rit'Ordare "he il più prorondo monista elci tempi pa~-1atli ma OJrKI, i;crazio -;opratutto a Le Don, si può pa ,'lare dalla RpcculallOTl0 metafhica a quella positi,·n i ,11orimeuta.le . Lo scie nziato, il fl siro si rormava finora all'atomo, senza scorgere alC'un rapporto tra questo e l'etere. li dualismo del pomlorabllo o dell'Imponderabile sembra,·a irriduclhllo Orbene, eccovi la teoria della smaterializ– zazione dolln mfltcria cho stnblllscc un legame tra essi Ì~ un altl'O dualismo che RO n<>va, accanto a quello tra corpo od nnlmn. Mn In teorl1l di Lo llon ronll1.zn ancora l'unità scienti– fica In un nitro modo 1 l,l'011orat1 1.zn.ndo 1 cioè, la legge d'evoluzione. Quo!lta, cho finora si orn accantonata nel mondo orgnnlc,l, Hl 011te111lorn al mondo intero. L'atomo, come l'e11-1eroviYen te, 11a11c<>, si sviluppa e muore. Le non oi mo'!tra cho la sperle chimica e,·olve come la specie org1rnica. L'Idea doll'o,·oluzlone atomica è danero ge– niale, o rhi Ptrn. trovata meriterebbe di occupare nelle scienze thlche li po'!to chfl Darwin tiene nelle scienze naturali. Xon c-1i'llc uniti\ senza continuitì,. ~enza continuità i renomeni rimarrebbero disgiunti Jtli uni dagli altri con lacune che impedirebbero di coordrnarli tra loro e a un rcnomooo centralo. Noi abbiamo vi,to che Le Bon indica alcune sodan10 Intermediario tra la materia e l'etere; egli inoltro dichiara, con fino Intuito '!CientiHco, che se ne scopriranno 1Jenza dul,blo molte altre. A !cuoi, l11terprotan<lo troppo alla lettera le parole e t·im ,1, s11 cd,, tortis~ JH'rtl •, o dando loro un significato 11trano, art,:trarlo, hanno as11erlto che, se la teoria di Le Bon roo;so ,·ora, Il mondo a, rebbe ce-.~ato di e-iistere da un pezzo. Ora, li monismo dello scienziato francese è nfftttto e~t ranco a questa inteq,retazione: esso, Uasan– do~i sui fa.ti ! o Rt1ll'o-1servazlone, dice che la materia (In (1ualo no n ò eho encr/,(la ronden'!ata, disaggregandosi. sprigiona. una qunntlth enorme di energia, la quale i· sufficiente n crcnro nuova nrn.terin. per infinite Y0lte. Nulln o.duuquo si op1>0110uolla teoria loboninna a cho il mondo 1·ieornlncl otoruamcnto (gli eterni ritorni di N'iet1.5cho!), o ciò Ronza hl.~ogno d'Intervento di forze estraneo (dio oc! altro) alla Immanente sostanza unica. C'olia 1>r0))011lzlone • l'H'll IU' Rf'rrff', to11tSI'penl • Lo Bon ha inteso dire ohe I 1110,·lmonti dell'etere sfuggono alla cono'lcenze. 11clentlflca. 1,rlma <'he sia rormato l'elettrone, o le sru~gono ancora dOJ>O la sparizione di quest'ultimo. In tal modo viene rigettata nella Mera della metafisica OJtni speculazione che non si fondi imll'esperienza. La scienza, per CR'ICrtale, de,·e avere prete:,c modeste. ('erto, In teoria di I.o non i.· ben lontana dall'essere I completa o perrctta In tutti I suol particolari; ad essa rurono mO'l'ì0 t'ritlche ed obiezioni. alle quali Le Bou ha ri!ll)O'lto .• \ noi non competo pronunciare un giudizio definitivo 811 quo'lto dibattilo; cl è balltato di ria<i.;umere por 'iOmml capi una manlreatazlone scientifica, che è tra le più carattcri'ltlrho e originali di que,to principio di secolo, h1cQ!J'lantcmento rivolto 1 ,;enza apriorismi o ri,:ipetto J)Cr le trndlzloni, a mettere sempre più d'ac- cordo le concezioni a,lraHo col ratti. t. m. DIDLIO'J'ECA DI PROPAGANDA della Oritica Sociale OPUSCOLI A CENT. t;, al! (WU p,·o(. A.: l,1 ltfl'IIIIIAT,101111 co 1tro l111n1!1rla. • a .... ,,po llk'foll,1<• 1u,rl1m1t1d111·,: Sul la,oro ill'lle donne e del mino• rennl; U11eirno di iPlirC e ltelulone; 1,rhrn10~1 H l>lugno di h·irgo mlnl.ierl1l11 (C11runo), t NorltNgfli A,: ('on1e d r. a gaaillllfnlrfl di plt, (l'e111ler\ di luor1torl), • n,rAn"o.,, O.: I.a Utllt• rl,olur.lo111rl1; roru e ,lolnH . • Tol,tol L.: I dOfllrl del 1ohl1to. - I tr■ttl del deuro. OPUSCOLI A CENT, 10, • Arco1tgdl Hr. 1·.: I,• e,olH.loal dell1 proprietà. I &.d11lotoi I 81rtNi1tl: ... lou1 di dlhfl fl la llfl'H del do•ldllo coatto. • Bo"•'"' IHNut: ... crhl del •o•l•e•to 1ocl1ll1t1. • Colrl•ti ,.,,, Attlll,: Le bql teorlrlle dell"orgHIU.IIIOH opu1l1.

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