Critica Sociale - Anno XV - n. 19 - 1 ottobre 1905

302 CRITICA SOCIALE ovvero la rivoluzione, incapace, d'altronde, anche questa, di riuscire a buon porto. 'l'ali Je ultime conseguenze cui faceva capo il ma– terialismo storico, le quali, come si vede, non po– trebbero suonare più desolanti per il proletariato, che esse chiudevano in una specie di cerchio ma– gico, disperato e senza scampo. Ma la critica idealista al materialismo storico ci dà modo di spezzare questo fatale cerchio incantato. Rasa rompe, infatti, la ferrea connessione che inca– tenava, secondo la concezione materialistica, la mo– rale e la politica al sottosuolo economico. Quindi, da un lato, ridà l'autonomia allo spirito umano J'i. spetto alla struttura economica e ne infrange la di– pendenza, che pareva finora insuperabile, dagli in– teressi che su questa maturano, mostrando che esso non si determina fatalmente a norma di questi inte– ressi nè negli individui nè neJle classi. Dall'altro lato, e per corn:;eguenza, ridà. l'autonomia e l'efficacia all'azione politica, poichè, se non è più vero che i prodotti del nostro spirito su questo campo sinno una necessaria e quasi meccanica conseguenza del– l'assetto economico, la sfera politica non sarà più una mera dipendenza 1 azionata ma non azionante, della sfera economica, ma potrà agire profondamente su questa. Secondo l'idealismo, le istituzioni sociali non ci appaiono più necessariamente determinate dall'as– setto economico; e questo stesso non ci appare piì1 come una specie di mostro immane, formatosi in mezzo agli uomini, quasi per forza propria e senz~ la partecipazione e la consapevolezza di questi, e che, una volta formato, sfugge al controllo umano, sfida le opere nostre, la nostra buona volontà, so– vraneggia con cieco e assoluto dominio l'intera vita sociale. Invece, tutte le istituzioni sociali e l'istessa struttura economica ci appariscono per buona parte un prodotto dello spirito umano, il quale, come le ha foggiate, così può rimutarle. Quindi il circolo vizioso in cui andava a finire il materialismo storico è superato. La politica e la morale non ci si presentano più come solo destinate a subire l'impronta della struttura economica e in– capaci di agire su questa. Esse riacquistano piena efficienza e diventano forze profondamente attive anche di fronte alla struttura economica. Sicchè l'o– perare mediante esse e nella loro sfera, anzichè ri– manere, come col materialismo storico, cosa assolu– tamente vana per lo scopo di modificare l'assetto economico, diventa invece cosa pienamente capace di raggiungere questo risultato. Insomma i rapporti sociali, svestiti da quella inflessibile rigidità che, colla concezione materialistica, proveniva ad_ essi dalla prevalenza costante, determinante, assoluta della struttura economica, acquistano quella pieghe– volezza e quella flessibilità che ·ogni riformatore non può a meno, non foss'altro, di desiderare. Quindi la conclusione per noi è questa: che il movimento idealista, come non distrugge ma integra il positivismo, così non sottrae le premesse filoso– fiche al socialismo, ma piuttosto dà ad esse nuovo alimento e nuovo conforto. GIUSEPPE RENSI. Avete la 1" annata? 11 Amministrazione della Critica è sempre disposta a 1·icambiare con uua qualsiasi successiva ,mnata, t'ilegala, oppure con un anno d'abbonamentu, l'invio che le venisse fatto della 1a annata (1891) di Critica Sociale in buono stato di conservazione. Ricambieremo con opuscoli, a 1·ichiesta,ognuno dei-se– guenti numeri sepamti dello stesso 1° anno: 4, 5, 6, ,:, 8, 10, 12, 13, 16, 17, L'EVOLUZIONE DOMESTICA È un'opinione generale che la donna debba occuparsi della casa e che vi sia, naturalmente o per educazione, competente; ma io non credo troppo alla verità. di queste due proposizioni. Per parecchi secoli, la scienza domestica. non è con– sistita che in qualche ricetta empirica, che le vecchie donne insegnavano alle giovani e che si trasmettevano sotto una forma intatta da generazione in generazione. Quelle cognizioni non era.no nè estese, nè varie, ed ave– vano sopratutto il difetto di non essere vincolate a nessuna cognizione d'ordine veramente razionale, e tanto meno d'ordine scientiflco. Oggi, la dottrina domestica è in via di formazione. Essa non ò che l'applicazione d'altre scienze, dell'igiene e dell'economia domestica. Yia via che l'attenzione è attratta su queste questioni, le cognizioni divengono più varie e più precise. Consideriamo l'alimentazione, che ò certamente la parte più importante della scienza domestica. Non vi ha nulla di più arduo. Fissare il regime d'una famiglia è assai difficile i essa si compone ordinariamente di adulti, di fanciulli e di vecchi, cioè di individui in istato di equilibrio biologico e di individui in istato di evoluzione o di regresso, - di uomini e di donne, delle quali qual– cuna è in gestazione di nuovi esseri, - di sedentari e di lavoratori all'aperto o in luoghi chiusi, che esercitano i loro muscoli o il loro cervello. Il determinare le regole generali che possono adat– tarsi a queste diverse categorie di persone spetta evi– dentemente al medico; ma 1 per essere nella condizione di comprenderne lo spirito e di seguirne l'applicazione 1 ò necessario possedere qualche nozione su questo capi– tolo dell'igiene. Ora, si rimane dolorosamente sorpresi, quando si discorre con le così dette II buone massaie ,, - le sole persone che, in casa, siano attualmente su– scettibili di aver qualche cognizione su questo punto - dall'ignoranza profonda in cui esse vivono. Cosl esse non sanno ehe le patate non contengono se non quan– tità. minime di materie azotate (che sono le più neces– sarie), e che le lenticchie e le fave si accostano, da questo punto di vista, alla carne; per esse, lo zucchero non è che una specie di condimento o di aècessorio come il sale, mentre è uno dei migliori alimenti idro– carbonati, e che può mantenere lo sforzo muscolare più intenso e lottare contro gli effetti delle basse tempera– ture esteriori. La maggior parte delle massaie ignorano che il pane di lusso, fatto con delle farine tL·oppostacciate, è assai meno ricco di fosforo e di glutine e, quindi, meno nu– triente .... È noto che fu anche attribuito alla pratica dell'abburattatura eccessiva, effettuata con la macina– tura a cilindri 1 la diminuzione della salute che si è os– servata in molti cittadini.... Ma chi ha perfezionato qnesti prodotti, più belli all'aspetto e più gradevoli al gusto, che non devono eilsere consumati se non con una tavola abbondante, è la richiesta dei consumatori. L'esperi– mento di .Magendie è rimasto celebre. Questo fisiologo, come tutti sanno, nutrì due cani esclusivamente con del pane, uno con pane bianco e l'altro con pane scuro; dopo cinquanta giorni, il primo morì, mentre l'altro continuò a vivere per molto tempo. Se si .considera ora la preparazione delle vivande, che appartiene quasi esclusivamente alla massaia, noi ci urtiamo colltro radicate abitudini più o meno nocevoli

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