Critica Sociale - Anno XV - n. 4 - 16 febbraio 1905

CRITICASOCIALE 63 zione industriale socialmente organizzata, che sarà il retaggio delle generazioni futuro o cho il trasporto del– l'energia elettrica a distanza e le recenti :1coperte sulla composizione della materia stanno prcpnrnndo {1) 1 unirà armonicamente il lavoro del cervello a quello manuale, eseguito in mn~sima parte sotto forma discentrata. e com– piuto senza sforzo dagli uomini, felici di potere espli– care la loro energia col dedicarsi alternativamente ai campi e alla città.. (') F;TTORF. :\fAUCIIIOl,I. (I) Secontlo Il ttalco francese Lo Bou, che ha ratto recentissimi 11tudt sopra Il\ materia e l'energia, bRSlcrà che l'uomo arrivi a dl– !UlUOCl&re - cosa non lmpo&1lblle - una minima <1uanlltà di materia per n.vl' ro m1gllala. di canllll di ,,aJ}Ore di !orza a sua dls!)Oslzlone. 12) È quello cho già cmbrlonalmento esisto In alcuni Stati del Nord• A111crlca,e che al cerca. di Iniziare anche altrove (speclalmente In lnghlltcrra o noi Belgio) perrczlonando e rendendo 11, buon increato I 11Hw,zt lii comun\oazlono dalla città alla oam1,agna; progettando la cr1:1utouo di cJtlà-glto·dhH; favorendo - come 1'è deUo - lo s,·lluppo dello Industrio rurali; rendendo accf'111!1ll\L a110110 uno campagne l'arte (I ln. scienza; arricchendo I vlllaggl o I 1>1ccollcentri di Istituzioni Rtle a raffinare li buon gusto o a sUmolare Il genio d'tn,·onzlone; dUfunden110 Infine le Industrie secondo la tll1trlbuztone gcogranca e 1111.luraledOl1Cdltrerentl regioni. LaCOIICBZiOIIB BC OIIliCa dB la fallli~lia III. Ln,contlizione d1~Ha llonna, consi1lern.ht come mezzo per In ri11ro1l11zione.- Guar date un istan te, signori, quanto misera fosse, presso questi popoli primitivi, la condizione della donna. Considerata come una merce qualsiasi, passava dalle mani del 1>adre,che la sfruttava come figlia, a quelle ciel marito, che la gfruttava come moglie, senz'ombra di volontà, di dignità e di amore. Massima di fatti era l'indifferenza fra gli sposi; e questo non solo nei tempi primitivi, ma anche in quelli assai più civili dei Greci e dei Romani, sicchè J>latono e Plutarco 1 rilevando gli inconvenienti che derivano dal considerare il matrimonio come una pura operazione economica, osservano che il massimo beneficio morale si ha quando, almeno dopo la sua consacrozione, gli sposi imparano ad amarsi! La donna, costretta ad una riproduzione genetica accelerata, invecchia precocemente e malamente; fe. nomeno che oggidì si riproduce a mano a mano che scendhlmo verso i paesi del Sud. L'adulterio, affatto normale negli uomini, è seve– ramente punito quasi dovunque se commesso dalle donne 1 ma unicamente perchè si ritiene che queste, tradendo il marito, lo derubino cli qualcosa di sua proprietà. 'l'ale difatti è la forma che lA. gelosia assume presso questi mariti dell'antichità; ad essi non im– porta alfatto che il corpo delle loro donne venga contaminato da un contatto straniero; quello che non ammettono 1 si è che ciò avvenga senza il loro beneplacito. Col loro consenso, la cosa cambia aspetto. Essi mostrano per la verginità delle loro spose quasi ge• neralmente quella indifferenza, che ora comincia a prevalere - per motivi diversi) ma e-ssi pure a base economica - presso gli odierni popoli a tipo schiet– tamente industriale. Come ciò non bastasse, quasi tutti i popoli del• l'antichità riconoscono lo jus primae noctis a favore degli ospiti, diritto che in molte località assumerà un carattern religioso, specialmente nelle societ..'t. sotto1>oste alla casta ieratica e cho più tardi si tra– smcttcril, con mutato carattere giuridico, ai signori feudali. Infine, anche presso i Romani si estende l'uso del pret1tito della moglie all'Ol'lpite e a~li amici. Anzi, vi sono localirlt dove la fedclrìt della moglie ,•iene addirittura limitata nel contratto coniugale'. li'ra gli Arabi Assaniò - come presso alcune tribi1 dell'America Centralo - i mutrimoni si fanno per un certo numero di giorni clolla settimana, e la nrndro della fidanzata, in una trattativa preliminare, protesta cli non volere legare la figliola alla debita osservanza della fedeltà, ad esempio, per più cli due giorni sui sette. Quivi quest'abitudine coniugale esercita corrispon– denti variuzioni nel senso morale: ad esempio, i ma• riti stimano tanto pii1 la loro donna, quanto mag– giore è il numero degli uomini che la ricercano e la possiedono. Ciò - essi pensano - ò un omaggio reso al loro huon gusto! ·> .. Come vi ho detto, la. clon1rn andava a marito senza conoscerlo. Era difatti inutile che la schiava legale conoscesse prima del tempo utile colui che la acqui– stava per una pura utilità economica. ~ cho questo sia il vero, cc lo conferma un'altra prova, e cioè le forme che il matrimonio assume presso gli antichi. Come è noto difatti, nell'antico matrimonio le due forme che predominano sono il ratto o la compra-remlita,, e <1uest 1 ultima non è che un rndllolcimeuto clelht µrima. Presso i selvaggi la donna ha il suo bravo valore venale, vario.bile con l'età. e la robustezza. È la sua potenzialità presunta a dar figli quella che costi– tuisco il suo valore: al punto che, presso alcune tribù, i più 1)Qverisposano le loro parenti, perrhò non hanno abbastanza ..buoi per comprarsi una moglie estranea; e, presso alcune altre, il padre cede la figlia in isposa a credito 1 ma la ritiene in casa, e non cede i figli che nascono dal matrimonio 1 se non quando il genero è riuscito a pagnre tutta la dote. . .. Ln, rnmiglia in Grecin, e in H.011111. - Col progre– dire della. civiltà, questi rapporti, così duri, e deter· minati unicamente da un brutale egoismo economico, si vengono modificando sotto l'impulso di tre forze fondamentali, che noi Rtudieremo attentamente: lo stabilirsi di sedi fisse; l'affermarsi dell'autorità. dello Statoi lo svolgersi di un certo industrinlismo, e del capitalo mobile 1 che ne è la consei:cuenza. Noi vedremo l'evoluzione che questi tre elementi producono nei diritti di famiglia, raffrontando in Hor11a In legislazione delle Xli ttwole con quella dell'lmpero. Nell11prima, sorta nella Roma pastorale, agricola, piccola, povera e guerriera, il diritto famigliare è rigido 1 autocratico. Llt moglie, 2'J)Osuta col matri– monio J)er aes et Ubrmn è in 11uum mariti contenfa 1 ed egli ha su di essa le pili strane e illimitate fa. coltà. li figlio è proprietà. del padre, che 16 può ,•en– dere e uccidere; esso, a sua volta, 11011 può possedere nulla di 1>ro1>rio 1 ma tutti i suoi guarlagni cadono nelle mani del genitore. Sotto l'fmpero, invece, questi ra1>porti si vanno modificando nella forma e raddolcendo nella so• stanza. Anzi, noi vedremo un fatto curioso, che trasmigra chilla Grecia in Roma. Anche in Grecia il meravi– glioso crescere della 1>0tenzae della ricchezza aveva raddolcito i costumi e concesso agli uomini di de– difare maggior tempo e pili ~rnncle energia alla ricerca di quei 1>iacct'i che abhellisrono la vita. Anche la donna allora cessa dall'essere considerata unicnmcnte per la sua produttività genetica, ma ap• pare come un 1>iÙperfetto e raffinato stromento di piacere.

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