Critica Sociale - Anno XV - n. 4 - 16 febbraio 1905

64 CRITICA SOCIALE I Orl'Ci però, non sapendo sconvolgere la. propria base famigliare, con quel loro mernviglio~o spirito di adattn111entoestetico, sdoppiano la donna o creano il doppio tipo: delln perfetta moglie, destinata a dar figli e a dirigere i lavori delle schiavo, e della eiéra, che rnppr<'l'.lenta tutto cptel\'insiomc di gra;da, cli bellezza, di coltura o di sensualità raffi11ate, che erano oramai le qualità divenute indispensabili al profondo gusto di quei perfetti goditori della viln. Qualcosa di simile noi vedremo verificarsi in Homa, sotto Plmpero, per quanto velato ch,lla grossolana verniee che è data dal cara.ttere più materiale e pe– sante degli abitatori del Lazio. E allora vedremo, da una parte, rallentarsi i vin– coli famigliari; le matrone, lasciate libere, gettnrsi, con la fogu. di chi lungamente ha sofferto, nel vor– tice di quei piaceri 1 che bisogna pur soddisfare, innanzi cli salire a un ordine piì.1 elevato; clall'ulti-a, assisteremo a.I fenomeno concomitanto e caratteri– stico cli tutte le socict~ decadenti e che cercano cli conservarsi a forza di espedienti, cioè a un folle au– mento di spese improduttive. . • * Il Cri:dinne.simo. - Sotto a tutto questo pertur– bamento, st a uno dei fotti fra i più grandiosi della storia della umanità.: il passaggio <talla economia a schiavi alla economia a lavoro libero. L'indice morale e religioso di questo passaggio è dato da quell'insieme di dottrine e di credenze\ cla cui doveva uscire ola.borato il Cristianesimo 1 che rivendica in pari tempo la libertà dello schiavo - ammes-1a dallo jus natumle ed esclusa dallo jus rit 1 ile dei Romani e la uguaglianza della donna all'uomo; che stigmutizza la. guerra. ed eleva. nello stesso mentre a istitltto religioso e giuridico il matrimonio monogamico. . • * Ciò noi vedremo a suo tempo, e ricorderemo al– tresì quanto soccorso ahhia dato a questa dottrina cristiana la filosofia stoica, che fu il cervello di Giovo da cui sorse 1lrnHlfa, la Minena nuovissinu~. Preme a me di rilevare qui come Cristo, o chi per esso, aia stato insieme un rivoluzionario e un vero prectmrnre. È un rivoluzionario. !~gli sente tutta la terribile importanza 1 tutta la ,:!rande portattt sovvertitrice della sua dottrina. 1 1 :gli dice, è vero: " Non pensato ch'io sia venuto por trnnullar· la le~g-o od i profeti: io non son venuto per annullarli, anzi per adem– pierli. n (lfra,1gelo (li .wm Jfatteo, V); ma 1>iÙoltre (ste.t'ìO luogo, X) aggiunge: "Non pensate ch'io sia venuto a mC'tter pace in terra: io non sono venuto a mettervi la pace, anzi la spada. Perciocchò io son venuto a mettere in discordia il fig-liuolo contro al padre, e la figliuola contr'alla madre, e la nuora contr'alla suocera. F.d i nemici dell'uomo saranno i suoi famigliari stessi. Chi ama padre, o madre, più che mo, non è dogno di me. E chi ama figliuolo, o figliuol111 J)il1che me, non ò degno di me. 8 chi 1100 prende la sua croce, o non viene dietro a me, non è degno cli mo. Chi avrà trovata la vita sua la perderà: e chi avrà perduta la vita sua, per cagione mia, la troverà. n Forn1idabile, ma. vero. Cristo, questo rifacitore della famiglia e della società, sentiva perfetta.mente che solo a prezzo di queste convulsioni si rifà il mondo morale: che i vincoli piì1 cari, più naturali si ri1:,olvo110, quando tutti g-li interessi sono in una sola volta posti in gioco, sicchè l'umanitit viene a staccarsi nettamente in due schiere, parlanti un di– verso linguaggio m0L'ale, e il figlio piì1 non segue il pensiero del padre, il fratello del fnttello, l'uomo dell1altro uomo, N voi, avvezzi a scorgere l'ignobile sorriso di scherno, che cela il torror vago o l'ira folle di <1uelli che oggi, lieti di ciò che hanno, mostrano scandaliz– zarsi dei " sovvertitori della famiglia e delJa società n, siete perfettamente in grado di intendere di qual li– vore e di quale collera ardessero i preti e i capita– listi d'allora contro il aemplicis1110 dinamitardo di Cristo. Non era la famiglia Mmana, già tanto dissolta, che essi difendevano in realtà contro le nuove dot– trine: ma bensì il vecchio principio economico, che sotto la sua formalità giuridica si nascondeva. Cristo fu un precursore. Le sue dottrine avanza– vano talmente i tempi, che la Chiesa, che da esse sorse, sta brancolando ancora nella impossibilità cli attuarle. Pel' la prima volta si verificava questo fatto inau– dito: di una religione che combatteva lo Stato; e questo non poteva dumre. La religione fu sempre una delle armi più temprate a difesa degli interessi costituiti. Si doveva quindi iniziare un duello, per cui, o lo Stato schiacciava la nuova Chiesa, o questa di!:ltruggeva lo Stato . Fu questa ipotesi che si effettuò, dopo l'ultima vana riscossa cli Giulin.no l'Apostata. Ma la Chiesa vincitrice, arricchita o organizzata, non poteva non divenire, come tutti i corpi costi– tuiti, un organismo consel"\'ativo. Ed è così che essa si ringoia tranquillamente tutta la dottrina di Cristo. La schiavitù, riconosciuta da sant'Agostino, trova poi difensori ardenti in illustri padri della Chiesa, sino a tempi recentissimi. L'indissolubilità del matrimonio resta principio ,,alido ..... per i poveri. La forma del matrimonio è monogamica, ma la donna è ben lungi dall'avere gli stessi diritti del marito. Quei poetici cavalieri meclioevalì, che per la donna dei loro pensieri si rompono la testa nei tornei, partendo per le crociate o pei commerci ne mettono la virtù sotto la tutela cli certi curiosi ca– tenacci. E se il paggio inanellato vi guizza attra– verso, lo stagno di Bracciano o un castello di Ma– remma pongon riparo al disordine famigliare. Che più? Il diritto del padre ritorna, almeno in via di fatto, rigido e rustico come al tempo delle dodici tavole e l'iniquo diritto di primogenitura ri– vive, come ai tempi di Abramo. Bisogna scendere molto in giù nella storia, bisogna venire alla fine del secolo xvm, perchò, sotto la furia di quell'altro grande travolgimento di cervelli e di corpi della Rivoluzione francese, lo scetticismo dei razionalisti faccia compiere, per rispetto alla fa– miglia, e specialm ente alla donna e al figlio, un gran passo verso l' idea.le di Cristo. (Continua), A'r'l'ILIO C.ABIATI. Per i nuovi abbonati o por i lettori ohe deàideruno procu– rarsi riuniti gli studi del nostro collaboratore milit.are, abbiamo stralciato in opuscolo: SYl,VA YfYIA.c'ff L'ESERCITO IL RECLUTAMENTO aggiuntovi il disegno di legge del Gruppo socialist.a parlamen· tare sul reclutamento dell'esercito. Un oleganto vo(;:;:st~o 1~iJ,~fi-~~e J!-~t~fezzo lire UNA Questo lavoro fa seguito ai due gii\ pubblicati dello stesso autore: LA VERITÀ SULLE SPESE MILITARI Cent. 25 LA MARINA , 50 e preludo ad un quorto che, avendo per tema l'Ordinamento dell'esercito, chiuderà il ciclo de-gli studi su Le riforme mili– tari tecniche. I GIUSEPPE RtOAMONTI, gerente responsabile )11llrno, lij/t 1110(:1 - T\JlO/l'rRnll Operai (SO(', eoo11.), e- V\tt. F.m. lll-16.

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