Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

296 CRITICA SOCIALE quantità dell'uva consegnata, il grado glucometrico del mosto relath•o, il nome del fondo da cui l'uva deriva e la relativa. categoria. A tergo di questa bolletta, che dove sempre essere presentata per i pagamenti, il Ca~sicre nota (tanto sulla madre, quanto sulla figlia) il pagamento degli acconti di cui all'art. 20. Art. 32. - Terminato le operazioni della vendemmiai Ja Commissione ammfnisll'olrice manda alla Giunta co– munale una relazione sulle medesime non che l'elenco dei ,•itieultori che hanno portato le loro uve alla Can– tina, coll'indicazione della quantità delle u,·e conse– gnate, del grado glucometrico delle medesime e del nome del fondo ria cui JH'O\'Ongono. Uelaziono ed elenco staranno cs1>osti, per cura della Giunta, all'albo del Comune per sette giorni conse– cutivi. Art. 33. -· 1 viticultori che dessero in nota le loro uve e poi non le portassero, se non J)er causa maggiore, potranno essere esclusi dall'uso della Càntina comunale nei cinque anni consecutivi. Alla stessa penalità saranno sottoposti pure quelli che, per avere una \'alutazione più elevata dei loro prodotti, li dichiarassero provenienti da un fondo diverso dal ,·ero. Questi inoltre do, 1 ranno rimborsare, qualora l'aves. sero già rice,,uto, il sopravalore illecitamente ottenuto, e saranno sottoposti ad un'ammenda di lire una per ogni quintale di uva consegnata. Art. 34. - 'J'utti gli anni saranno preleva.te dal miglior vino prodotto IO bottiglie J)er ogni 100 quintali cli uva, e rimarranno proprietà tiella Cantina a disposizione dcli.i Commissione per eventuali concorsi, esposizioni, feste, ecc. ~~qsenon saranno conteggiato nell'ultimo conto, di cui all'ultimo comma dell'articolo 24. Così pure non sarà. conteggiato a favore dei viticoltori il viuo dato al Direttore cd al Cantiniere, come nell'unita pianta do! personale. Art. 35. - Qualsiasi contestazione dovesse insorgere per l'applicazione del presente regolamento tra viticul– tori e Commissione amministratrice, sarà risolta dalla Oiunta comunale, contro la cui deliberazione le parti potranno appellarsi al Consiglio comunale. §. 7. Disposizioni /Jra.nsifm·le. Al't. !J(i. - Appena approvato il J>rosente regolamento, il Consiglio comunale nomina una Commissione di 25 pro– prietarii scelti da tutte le frazioni del Comune, la quale procede una volta per sempre alla classiflcazione di tutti i vigneti in tre categorie, tenendo come criterio non la produtth•ità del terreno, ma la qualità.dei prodotti. '!'aie classiflcazione donil servire alla valutazione delle uvo di cui all'articolo 23 del presente regolamento. 11 Consiglio comunale, sentito il parere del Direttore e della Commissione amministratrice della Cantina, potrà negli anni successivi portare da una categoria all'altrn quei vigneti che, in seguito a nuovo piantagioni o a mocliflcazioni di coltura, avessero notoria.mente modifi– cato la loro produzione. A1·t. 37. - Per il primo triennio in cui funzionerà l'Jmpresa, la percentuale, di cui al secondo comma ciel– l'articolo 16, ,,iene flssatn nel 12 ¼• Art. ,JH. Copia del presente regola.mento, debita. mente approvato, viene distribuita per couto del Comune a tutti i proprietari, mezzadri o fitta.bili del territorio cpmunale. l)ott. 1~uiu1 >loN l'E~IAHTINI, relalore. GLI AMMONITORI<'> Finisco cli leggere ora questo libro, e, chiudendolo, il mio occhio e il mio pensiero si fermano di nuOYOsul titolo: Gli Ammouifol'i. Questo titolo è In sintesi, intensa e precisa, del libro; mi pare cho senza di esso il libro rimarrebbe monco, inorganico, incompiuto .... Sicuro: il titolo di un libro, quando il libro sia una. cosa viva, riesce ad essere qualche cosa. di pili, assai di pH, che una semplice etichetta che lo distingua. Direi quasi che nel titolo c'è già tutta 11ossenza cli un libro; che dai titoli si può già. cominciare a intuire e misu– ra.re il valore delle molte migliaia. di parole che stanno dietro alla parola unica, o alle due pa.role del fronti– spizio; come un esercito di soldati dietro il loro gene– rale. Vi sono dei titoli che preannunziano la debolezza, l'umiltà, la confusione mentale dello scrittore ; ve 1rn sono altri che ne proclamano, corno la fanfara dei ca– Yadenti, tutta la presunzione e la ciarlataneria; o sono cli gran moda o di grande successo in questo momento. )Ja vi sono altri titoli che si elevano alla dignità di sintesi Incida. o suprema del lungo o faticoso pensiero e dolio sforzo d'arte dell'autore; che erompono come un getto di luce che illumina il lungo lavorlo di pre– parazione e di com1>osizione; l'illumina non solo per il lettore, ma per l'autore stesso; e sono come l'ultima e più luminosa parola da lui trovata all'apice supremo dello sforzo crea.toro .... È questo il caso del libro del Cena; di questo strano libro che non si sa se sia un romanzo che si eleva di capitolo in capitolo, di episodio in episodio, alla conce– zione ed al sentimento fllosoflco i o una concezione fllo– soflca sentita cosi intensa.mente, con tanta passione dì sentimento personale, con tanta immediatezza di contatto con le cose e i fatti che !'banno suggerita - direi anzi suggestionata - da aver bisogno di prorompere uon con dei ragionamenti raffreddati 1 ma con una folla tumul– tuosa di sensazioni, di personaggi, di episodi.... Gli Ammonitol'i ! Questo libro ò uno dei pochi, dei pochissimi anzi (quanti? tre o quattro'?) libri che sono nati eta tutto quel rivolgimento intellettuale o morale che ha agitato, col nome di socialismo, l'ultima gene– razione italiana fra il 1890o il 1900. Questa generazione sta ormai J)0r varcare il limito fatale della giovinezza; si trova. ormai travolta in gran parte dalle grandi o pic– colo necessità della. vita, per acquetarsi anch'essa nella regolare canalizzazione della società, lasciandosi addie– tro, lontano ogni giorno pili, il tumultuoso periodo della sua attività, delle sue ambizioni, delle sue ansie, delle sue illusio,ni ideali. Ebbene, noi, dall'altra ri\'a, possiamo orma.i cominciare a guardarci indietro con occhio pacato o sicuro i e laggiù, nel panorama degli anni passati che si allontana sempre più, che cosa pos-1iamo scorgere ? Forse dei grandi successi positivi, dei successi di fatto, simili a quelli di cui potè gloriarsi e godere la gene– razione del Risorgimento? No: laggiù, dietro a. noi 1 nel– l'orizzonte pallido della giovinezza che tramonta, non \'i ò per noi l'ultimo splendore di grancli lotte e di grandi vittorie. No: mentre noi ci allontaniamo scivo– lando per la silenziosa corrente del tempo, non In scinmo dietro, come opera nostra, che un grande ammo– nimento .... li romanzo del Cena rifletto con una grande uettezza (I) 0/0\',\NNI C'l:NA, r.u ,l11m1tmitori, r,1m1rn1.o. - Honut, 11'/l()l'(f ,HI– IQIQgla, 1904.

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