Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

292 CRITICA SOCIALE nb da temere una soffocazione economica per parto I dc~li Stati vicini, e elle (<'Ome'nessun paese fino ad osr1,ri,purtroppo fosse pcrsunso dì questa grande ,·critù. economica: che, prescimlnul-0 da, ogni senti– mento e.,;;tetico-militare rioè barb(tro, qualunque umi– liazione di7Jlomatica, quailmque scon{ifla doganale sono pre(t•ribili allo sforzo economfro della preparazione militare e alle perdite di una guerra anche vitl01·iosa. I~, per contro, il sollievo che dal disarmo, dopo un corto periodo inevitabile cli transizione, dcrive– rchbe nll'economia di quel paese, lo porrehbu in grado di riportare grandi vittorie economiche su~li altri Sblti, ancora oppressi dulie spese militari. Qunnto poi alla flotta: a) es1>a,anche diminuita, sarà sempre sufficiente per proteggere quegli Italiani che si trovano nello rcpubhliche poco civili <lei 8ud-Amcrica (la protezione dei connazionali negli Stati civili si può ormai affi– darla nlla forza del dritto); b) essa non potrebbe nrni, per quanto accresciuta, darci la sicurezza ciel commercio marittimo in guerra, data ht potenza dei nostri posaibili a.vvorsari e visto cho a distruggere quel commercio ci vuol poco (cro· ciere dcgl1incrociatori di Vludivostock); e lo stesso dicasi per i bombardamenti delle città costiere; a, lo stesso dicasi 1>er la sicurezza delle ferrovie litoraneo in caso cli mobilitazione; e) non è affatto necessario ch'essa impedisca shurchi nemici, poichò a resJ)ingere questi sarà sempre sufficiente la forza terrestre. Xl. Hcsta infine il quinto cd ultimo degli argomenti economici dei militaristi. Cominciamo anzitutto col negare che la funziono cosidctta cli difesa interna, affidata all1esercito, sia. la princi1rnlissima se non unica ragione della nostra av,,er13ionc per le spese militari. Che la funzione poliziesca dell'esercito rencl:t invisa ai cosidetti sovversiYi la parte permanente di esso (ufficiali e sottufficiali), cioò i vel'i e propri preto– riani della borghesia dominante, è verissimo. jJa. ogni sov,•er1:1ivo ntgionevole non s 1 illude che, µer tog-licr l'esercito cli mano alla borghesia, basti ri– durlo, tra1:1formal'lo, e magltl'i democr atizzarlo; e pernrn invece che l'aumento cli coscicn.la nelle mas::ie proletarie è l'unico mezzo per togliere a lla borghesia e il potere legislativo e lo strumento militare, in una stessa. e sola volta; e, pensando ciò 1 non ha in mente, quando chiede la riduzione delle spese mili– tari1 che il solo ed immediato vantaggio economico. Ma il punto essenziale da cliscutoro sta nella prima parte della proposizione militarista, la quale prima pinte contiene un enunciato che con qualche piccola aggiunta diventa vero. " Non meno grande è l'utilità economica, che ap– porta l'esercito, ., alla rla.r.:.~e (lOminanfe (aggiungittmo noi), "' col proteggere in tempo cli pace l'ordine JJll· blico, ., e sOJJratutto il krumiragyio (aggiungiamo noi). l\la da questo enunciato (anche senza le aggiunte) non si 1>uò dedurre che, per adempiere a quella funzione, l'C'sercito clchha c11nservare l'ordinamento odierno. La prova migliore che il voro sostegno delle isli• tuzioni tib.l nell'ignoranza delle masse, e non nella. permanenza alle armi cli molta truppa, si ebbe nel– Panno 1898. Quando giÌl mezza Italia era a subbu• g-lio, fu richiamata una chttise, o i richiamati accor– sero tutti, e. impiegati nei loro stestiì pae:;i, non esitarono pur troppo ad eseguire ordini micidiali. Dunque nemmeno questo argomento è probativo per la conservazione delle s1>cse militari quali oggi tiO!lO. Xtl. Biatisumendo: 1° I prodotti acquistati mediante i milioni w1- 11ualmente insrritti nei bihrnci militari ed anche in altri bilanci (nulla i nfluisce c he i preleviunenti effet• tivi di moneta siano raten.li ) sono consumati da per· !:Ioneeconomicamente impro duttivo o convertiti in og-1,;etti economicamente inutili od inutilizzati; cli più parecchi produttori sono dal servizio militare pcg-giorati o soppressi. li danno comples:sh·o cli tale distruzione o man– cata produzione cli ricchezza non è inferiore ai quat• trocontocinquanta milioni per anno. 2° A una parto della classe dominante l'esercito o In. marina procurano guadagno colle spese militari del tempo cli pace, mentre sulla classe proletaria si riversa la massima parte ciel danno economico già detto. 3° Per pochi la guerra è clcsidcrahi le; per i pH1 essa, anche vittoriosa, surchbc dannosa; e i forti ap1larecchi militari 11011 allontanano, ma attirano In J~uerro. 1° Anche un ordinamento militare molto pili economico cli quello odierno può hastare alla mino– ranza dominante per infrenare la minoranza cosciente dei dominati. 5° ,:~difficile precisare quanta. parte della. per– dita. economica com1>lessiva si potrebbe eliminare con una trasformazione radicalo clell'ordinamcnto militare. l~s,>orremo altnt volta alcuno ricerche dallC' quali concluderemo che sarehbe poi3sibile arrivttl'C progros~ivamente ma in piccolo numero d'anni a non più subire che un quarto della perdita odierna. 01AC0ll0 ASPRENO. PER L'IMPIANTO D'UNA CANTINA COMUN A CANNETO PAVESE V. "Parte linanzinrin. I. Svese di impianto e operazion-i relative. - Se– condo il progetto tecnico che il Consiglio Comunale ha fatto preparare dall'ing. Omodeo, la spesa com– plessiva 1>er l'impianto è calcolata in L. 55.000. A questa somma devonsi aggiungere L. 4000 necessarie ad 1tequistare gli attrezzi neceasal'i al funzionamento dell'azienda. Occorro dunc1ue un capitale di L. 59.000. Inoltre il Comune dovrà disporre di un capitnle circolante per potere anticipare ai proprietari un acconto sul valore dolio loro merci, senza di che ben pochi di essi potrebbero sottrarsi alla necessitò. cli ,•enderc ad ogni costo le loro uve. 'l'ale capitalo <'ircolantc si può calcolare (presumendo di clarc L. LO al quintale e di dovere antici1>aro L. 10.000 per spe?:Sc cli esercizio) in L. 50.000, somma che si è mostrata pili che sufficiente al funzionamento della Cantrna ,...,·orialedi .lfontùbeccaria. li capitale d'impianto, a norma dell'art. 28 della legge sull'assunzione diretta dei pubblici ser"izi da parte dei Comuni 1 lo si chiederà. nlla Cassa Depositi o prestiti mediante mutuo al -t,50 ° 0 da estinguer-.i in un trentennio con l'annualifa cli L. 3516 1 27. li capitale circolanto lo si potrà avere in conto corrente da qualche istituto cli credito locale. Sup• ponendo cli averlo (come la Cantina Sociale di ~lùn– tubeccaria) dalla Cassa cli Risparmio di Vo~hera al tasso ciel 4,50 °, 11 e cnlcolando di tenerlo in media per nove mesi, l'opemzione costerà L. 1687,;;o al– l'anno. 2. nuanci. - Oltre a queste spese fisse, l1azicnd:1 no avrebbe da sostenere nitre per lo stipendio dt•I

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